Le eccellenze del Parco Regionale del Matese si preparano per l’Expò di Milano

SAN POTITO SANNITICO – Un primo passo verso la creazione di un sistema di relazioni tra le imprese operanti nei settori dell’agroalimentare, dell’artigianato artistico, della ristorazione, dell’ospitalità alberghiera ed extra alberghiera, dei servizi al turismo e del commercio al dettaglio di prodotti agroalimentari e di artigianato locale. L’Ente di Piazza Vittoria, infatti, darà la possibilità alle aziende che aderiscono al Marchio del Parco Regionale del Matese, a cui già da tempo si sta lavorando, di partecipare al prestigioso evento che si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015. Dopo l’istituzione di una apposita commissione, deliberata dalla Comunità del Parco, il Marchio si avvia ad una prima, concreta occasione di visibilità. Importante iniziativa perché, com’è risaputo, l’Expò di Milano è un evento riconosciuto dall’Ufficio Internazionale delle Esposizioni, in cui più nazioni da tutto il mondo porteranno nel Paese ospitante le loro tipicità.
Una grande vetrina alla quale il Parco Regionale del Matese non mancherà, offrendo la possibilità di far conoscere il nostro territorio attraverso le aziende che fanno di esso un’eccellenza. A metà giugno tutto sarà pronto per approdare in quel di Milano. La possibilità che si offre alle aziende è quella di esporre in occasione dell’Expò in un apposito spazio le eccellenze del territorio matesino.
Tale iniziativa sarà possibile grazie ai fondi PSR Campania 2007/13, ed in particolare della Misura 41 del PSL – misura 313 del Gal Alto Casertano.
“Un’opportunità di promozione a più ampio raggio, quella che si offre alle aziende matesine, – ha precisato il presidente/commissario del Parco Regionale del Matese Umberto De Nicola – che ben contribuisce a valorizzare un’area protetta che merita di essere conosciuta a livello nazionale ed internazionale per la sua bellezza. Questa opportunità, insieme a quella già rappresentata dalla creazione di un Marchio del Parco, darà anche la possibilità di dimostrare che apparteniamo ad un territorio profondamente diverso da quello che ormai a livello internazionale purtroppo si identifica negativamente come “Terra dei Fuochi””.

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