Le Regine di Napoli, di Nadia Verdile

Uno degli ultimi lavori di Nadia Verdile: “Regine. Spose bambine, eroine e sante dall’Europa alla corte di Napoli”, è il primo libro che racconta, tutte insieme, le dieci regine, o aspiranti tali, che hanno vissuto nel Regno di Napoli, diventato poi delle Due Sicilie, durante l’era borbonica.

Da Maria Amalia di Sassonia a Maria Sofia di Baviera, passando per Maria Carolina, Lucia Migliaccio, Julie Clary, Carolina Bonaparte, Maria Clementina d’Asburgo, Maria Isabella di Borbone, Maria Cristina di Savoia, Maria Teresa d’Asburgo Teschen. Dieci donne, dieci protagoniste della storia di un Regno. A raccontarle Nadia Verdile, studiosa di storia delle donne, per la casa editrice Pacini Fazzi di Lucca.

«Dei re di Napoli – spiega Verdile – si sa tanto, tanto è stato scritto ma delle regine, di quelle che hanno accompagnato non solo la loro vita ma anche la loro politica di governo, si conosce assai poco, qualche volta niente. Era un vuoto che andava colmato. Questo lavoro, risultato di lunghe ricerche, non ha l’intento di diventare strumento per studi accademici. Il libro si propone come un’occasione per conoscere più da vicino le dieci sovrane che hanno vissuto e governato, chi più chi meno, nel periodo borbonico». Rigore scientifico ma narrazione che rifugge dal rigore del saggio storico per diventare un viaggio nella vita delle donne che hanno portato la corona. Quelle raccontate sono donne, sono state regine, qualcuna non ne ha avuto il tempo. «Nadia Verdile – dice l’editrice Francesca Fazzi – direttrice e autrice della nostra collana Italiane, continua la sua instancabile opera di divulgazione della storia delle donne e regala alle sue lettrici e ai suoi lettori non solo una galleria di ritratti di donne della e nella storia (operazione già di per sé interessante per colmare ataviche lacune della nostra memoria collettiva) ma ci restituisce ritratti di donne tutte intere (sono regine, madri, figlie, persone) con la loro forza, passione, unicità e ci dimostra, ancora una volta, quanto ne abbiamo bisogno». Appuntamento alle 18, viale Gramsci 19, martedì 29 gennaio.

 “Regine. Spose bambine, eroine e sante dall’Europa alla corte di Napoli” di Nadia Verdile vince il Premio Letterario Mino De Blasiocome migliore opera saggio. “Tutti gli organizzatori – dice Rosanna De Blasio, presidente dell’Associazione Culturale “Provenza…Mino” che promuove da otto anni il concorso nazionale Nero su Bianco -, si associano alla gioia dell’Autrice per il Premio conferito al testo “Regine” quale migliore Opera Saggio. È un grosso riconoscimento se si pensa alla quantità e alla qualità dei libri pervenuti, con la giuria che ha avuto veramente un gran da fare per decretare il migliore. La selezione si svolge con scrupolo e imparzialità. Un lavoro rigoroso quello di Verdile a cui vanno i complimenti insieme alla casa editrice Pacini Fazzi di Lucca”.

Il Premio Letterario Mino de Blasio è organizzato dall’Associazione Culturale Provenza…Mino e dal Comune di San Marco dei Cavoti ed è in programma i prossimi 12 e 13 aprile, due giornate fitte di eventi. Il Premio è stato istituito nel 2011 per ricordare Mino de Blasio, poeta e scrittore raffinato, docente e firma del giornalismo sannita. “I libri pervenuti – continua la presidente – sono di livello alto e prestigioso, voci di autori di fama del panorama letterario e poetico italiano, impegnati in tutto il territorio nazionale nella promozione culturale con ottima ricaduta editoriale e di pubblico”. “Regine. Spose bambine, eroine e sante dall’Europa alla corte di Napoli” è il primo libro che racconta, tutte insieme, le dieci regine, o aspiranti tali, che hanno vissuto nel Regno di Napoli, diventato poi delle Due Sicilie, durante l’era borbonica. Da Maria Amalia di Sassonia a Maria Sofia di Baviera, passando per Maria Carolina, Lucia Migliaccio, Julie Clary, Carolina Bonaparte, Maria Clementina d’Asburgo, Maria Isabella di Borbone, Maria Cristina di Savoia, Maria Teresa d’Asburgo Teschen. Dieci donne, dieci protagoniste della storia di un Regno.

A raccontarle Nadia Verdile, studiosa casertana di storia delle donne, per la casa editrice Pacini Fazzi di Lucca. “Sono lusingata e commossa – dice Nadia Verdile vincitrice del Premio – e dedico a mia madre che non c’è più e al mio papà Antonio questo riconoscimento. I loro sacrifici, la loro dedizione, mi hanno permesso di innamorarmi della cultura”.

Questo libro, risultato di lunghe ricerche, si propone come un’occasione per conoscere più da vicino le dieci sovrane che hanno vissuto e governato, chi più chi meno, nel periodo borbonico, molte delle quali sono sconosciute. Rigore scientifico ma narrazione accattivante per diventare un viaggio nella vita delle donne che hanno portato la corona. Quelle raccontate sono donne, sono state regine, qualcuna non ne ha avuto il tempo.

“Siamo fiere di questo premio conferito a Nadia Verdile – dicono le editrici Maria Pacini e Francesca Fazzi – direttrice e autrice della nostra collana Italiane. Verdile anche con quest’ultima fatica continua la sua instancabile opera di divulgazione della storia delle donne e regala alle sue lettrici e ai suoi lettori non solo una galleria di ritratti di donne della e nella storia (operazione già di per sé interessante per colmare ataviche lacune della nostra memoria collettiva) ma ci restituisce ritratti di donne tutte intere (sono regine, madri, figlie, persone) con la loro forza, passione, unicità e ci dimostra, ancora una volta, quanto ne abbiamo bisogno. Ringraziamo i promotori di “Nero su Bianco” per aver creduto nel valore divulgativo di quest’opera storica che tanto successo sta riscuotendo”. La consegna del premio avverrà a San Marco de’ Cavoti sabato 13 aprile alla presenza delle istituzioni e della cittadinanza.

Nadia Verdile è nata a Napoli, vive a Caserta, le sue origini sono molisane. Scrittrice e giornalista, collabora con il quotidiano «Il Mattino». Ha diciotto libri all’attivo, molti suoi saggi sono stati pubblicati in riviste nazionali ed internazionali. Relatrice in convegni e seminari di studio, come storica, da anni, dedica le sue ricerche alla riscrittura della Storia delle Donne collaborando con la Fondazione Valerio per la Storia delle Donne, la Colorado State University per il progetto Female Biography Project, la Società per l’Enciclopedia delle donne. È membro della Società Italiana delle Storiche. È direttrice della Collana editoriale “Italiane” di Pacini Fazzi Editore. Segni particolari: ottimista di natura è intollerante verso stereotipi e pregiudizi.

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