LETTERATITUDINI CHIUDE IL 2019 CON “LA MAGIA DEL NATALE”: TRADIZIONI, CANTI, FAVOLE, POESIE.

Cancello ed Arnone (Redazione) – Con l’evento di ieri giovedì 19 dicembre Letteratitudini ha concluso l’anno 2019 nel migliore dei modi, Si è parlato del Natale  nelle sue tradizioni abbiamo intonato alcuni canti tra i più semplici ed i più conosciuti, come “Tu scendi dalle stelle”, “Stille Nacht”, White Christmas”, “Adeste Fideles” ed altre ancora; abbiamo letto alcune leggende come: la leggenda delle Campane di Natale; la storia del presepe; la leggenda della Befana e Babushka; il bastoncino di zucchero; la leggenda dell’albero di Natale; la leggenda dell’Agrioglio ecc.

Ovviamente a Letteratitudini non potevano mancare le poesie sul Natale, poesie di valentissimi autori come: Guido Gozzano – Gabriele D’Anninzio – K. Gibran – Alessandro Manzoni (Inni Sacri) – Gilbert Keith Chesterton – Giacomo Leopardi – Umberto Saba – Torquato Tasso – Dante Alighieri (Vergine Madre Figlia di tuo Figlio/Paradiso XXXIII, 1-21).

E’ stato tutto bellissimo perché lo sappiamo bene, il Natale, tra tutte le ricorrenze annuali, è di sicuro la più sentita, poiché al di là della sua valenza religiosa, è in grado di coinvolgere grandi e piccini, seppur a diversi livelli di eccitazione. Chi ha la fortuna di avere un bimbo in casa, sa di cosa sto parlando: per i piccini il Natale è magia, mistero, fantasia ed attesa, ingredienti questi, che crescendo, per ragioni di natura diversa, l’adulto tende a dimenticare, ma che con un po’ di impegno e con la vicinanza di un bambino, può facilmente recuperare!

Ma Letteratitudini di ieri sera ha affrontato anche l’argomento della “Storia del Natale”, precisando che storicamente non è accertato che Gesù il Cristo sia nato effettivamente il 25 dicembre. Nei Vangeli di Matteo e di Luca, che forniscono una descrizione di alcuni momenti legati alla Natività, non è citato né il giorno, né il mese, e neppure l’anno della venuta del Figlio di Dio, anche se sappiamo che Gesù nacque quando regnava l’imperatore Cesare Augusto. La festa del Natale cristiano, ovvero del dies natalis Christi, sembra sia stata istituita nella data del 25 dicembre da Papa Giulio I solo nel 337. Il primo riferimento al 25 dicembre si trova in uno scritto di Sant’Ippolito del 235 circa, il Commentario su Daniele: “La prima venuta di nostro Signore, quella nella carne, nel quale egli nacque a Betlemme, ebbe luogo otto giorni prima delle calende di gennaio, di mercoledì, nel quarantaduesimo anno di regno di Augusto” (IV, 23, 3). Un altro documento, la Depositio episcopo rum (elenco liturgico contenuto nel Cronografo, il più antico calendario della Chiesa di Roma). Attesta che tale celebrazione era già presente nel 336, anche se sembra che inizialmente la festività fosse celebrata solo nella Basilica di San Pietro. Altri documenti ecclesiastici rinviano al 354, sotto il pontificato di Liberio, la prima apparizione del Natale in Occidente (come si attesta ancora nello stesso Cronografo). Nel 461 la scelta sarà ufficializzata da Papa Leone Magno.

La Chiesa di Roma decise di far coincidere la ricorrenza della nascita di Cristo con la festa pagana della nascita del Sole invincibile (Dies Natalis Solis Invicti), voluta dall’imperatore Aureliano nel 275, per soffocare il “culto del sole” ancora radicato presso i Romani, nonostante Costantino avesse proclamato la confessione cristiana religione ufficiale dell’Impero. Lo stesso Costantino, nel 321, aveva cambiato il nome del primo giorno della settimana da Dies Solis, il “venerabile” giorno del Sole, a Dominus, “giorno del Signore”.

Una serata, quindi all’insegna della magia, ma anche della storia, della cultura e dell’amicizia con il consueto brindisi e gli auguri in allegria e serenità.

Appuntamento al 2020 e buon anno a tutti!

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