LETTERATITUDINI HA APERTO LE PORTE ALLA PRIMAVERA CON POESIA, CANTO ED ALLEGRIA.

Cancello ed Arnone (Redazione Cancello ed Arnone News.it) – E’ stata ormai archiviata un’ altra bella  serata di Letteratitudini. Il gruppo di amici amanti della letteratura si sono, come sempre, ritrovati nel salotto letterario della coordinatrice Matilde Maisto che, per questa occasione, ha voluto approfittare e brindare al compleanno del marito Gianni Cacciapuoti con un buona parte degli amici di Letteratitudini.

Naturalmente non è mancata la cultura con bellissime poesie sulla Primavera, come Primule di Ada Negri; Primavera di Cesare Pavese; Un boschetto di meli di Saffo; E’ dolce primavera di Virgilio; Co’l primo raggio del mattin d’aprile di Luigi Pirandello; Primavera di Giovanni Pascoli; Prato di Giuseppe Ungaretti; Brilla nell’aria di Giacomo Leopardi: “Primavera d’intorno. Brilla nell’aria e per li campi esulta, si’ ch’a mirarla intenerisce il core, odi greggi belar, muggire armenti e gli altri augelli contenti a gara insieme, per lo libero ciel fan mille giri, pur festeggiando il lor tempo migliore”.

Ma non è mancato nemmeno il canto, iniziando da Alberto Rabagliati con la sua “Mattinata fiorentina, ricordando che quando egli cantava “E’ Primavera… svegliatevi bambine, alle cascine, messere aprile fa il rubacuor” era il 1941 e l’esplosione della diffusione della radio portava nelle case di tutto il Paese una nuova musica e una lingua, l’italiano, sempre più condivisa al di là dei tanti dialetti. “Mattinata fiorentina” fu il motivo in grado di superare epoche storiche e mode, diventando parte della nostra cultura musicale: un inno al risveglio della natura e dei sentimenti.

Da sempre la primavera è fonte di aspirazione per musicisti, artisti, cantautori. Basta pensare alla “Primavera” del Botticelli oppure alla “Primavera” di Vivaldi”. Le radici sono molto antiche e hanno a che fare con la tradizione dei trovatori e dell’amor cortese: poesie messe in musica, in cui il tema dell’alternarsi delle stagioni, in particolare il risveglio primaverile, è visto come metafora di rinascita.

Un messaggio che possiamo ritrovare trasversalmente in molte culture, religioni e momenti storici. Quello della continua rinascita è un valore che fonda l’essenza stessa della cultura dell’uomo: è al centro della Pasqua – l’elemento più importante della cristianità – ma si ritrova anche nella mitologia greca, nelle tradizioni africane o asiatiche, ognuna con il proprio bagaglio di narrazioni, canti e usanze.

Come accennavo in precedenza il canto è iniziato con Rabagliati passando poi a Villa, Mina, Cocciante, Ruggeri, Guccini, Battisti, Dik Dik, Goggi. Un grande coro di amici non troppo intonati, ma che si sono divertiti e rilassati perché cantare fa bene al cuore e alla mente, ma soprattutto perché è stata una serata di festa per augurare al padrone di casa un buon compleanno ed una lunga vita insieme alla famiglia ed agli amici.

Grazie a tutti, conclude la Maisto, grazie per essere stati con noi in un momento molto importante della nostra vita, al prossimo mese, ricordando che esattamente ad Aprile 2019 ricorre il 10° anno di Letteratitudini, una ricorrenza speciale quindi alla quale siete tutti invitati!

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