LETTERATITUDINI PARLA DI OSCAR WILDE E DELLE SUE OPERE PIU’ CONOSCIUTE: “IL RITRATTO DI DORIAN GRAY E DE PROFUNDIS

Poche persone sono riuscite a fare della loro vita un’opera d’arte, come ha fatto Oscar Wilde. Quella dipinta da Wilde non è però di un’opera su cui lo spettatore può far riposare lo sguardo, conciliandosi con i propri sensi, ma si tratta piuttosto di un’opera viva che si porta dietro i colpi della sorte, arricchendosi di pennellate che forse rendono il volto ritratto meno luminoso ma scolpiscono il fondo dell’anima.

È un’opera dove le lacrime si mischiano alla gioia, l’amore diventa colpa e l’eleganza si trasforma in fango. La vita di Wilde è un ritratto che in molti, ipocriti e bigotti, hanno voluto distruggere, per timore di rivedere in esso il segno delle proprie pulsioni più recondite.

LA VITA E LE OPERE DI OSCAR WILDE

Oscar Wilde (Dublino, 1854- Parigi, 1900) è uno dei personaggi più importanti della letteratura irlandese ed europea. Poeta, scrittore, drammaturgo: con i suoi sferzanti aforismi e il suo stile di vita è considerato uno dei personaggi più carismatici dell’Ottocento.

Nel bene e nel male, alcune tappe fondamentali della vita di Oscar Wilde si legano fatalmente alla sorte dei suoi genitori. Il giovane Oscar erediterà dalla madre la passione per la poesia. La sig.ra Wilde (all’anagrafe Jane Francesca Elgee) era infatti una talentuosa poetessa irlandese. Col padre invece condividerà le vicissitudini giudiziarie. Anche sir William Wilde, celebre medico e scienziato, vide la sua carriera stroncata da guai con la giustizia. Sir William dovette difendersi in tribunale dall’accusa di stupro ai danni di una ragazza di diciannove anni.

Oscar Wilde dimostra sin da giovanissimo il suo talento. Frequenta il prestigioso Trinity College di Dublino diventando presto popolare per il suo acume e per le sue indubbie capacità letterarie. Polemico, pungente e brillante, fustigatore della morale vittoriana e amante dei vizi: dal bere al fumare senza sosta. Conduce uno stile di vita lussuoso ed elegante, spendendo più di quanto gli permetta la sua rendita da studente.

Nel 1879 si trasferisce a Londra e, grazie ai suoi poemi e ai suoi sferzanti articoli diventa uno dei personaggi di spicco della vita mondana e culturale inglese. Il suo salotto culturale è frequentato dai personaggi di spicco della società dell’epoca.

Esteta ed elegante, Oscar Wilde diventa presto un’icona di stile, rielaborando lo stile di vita del “dandy”, caratterizzato da forme di individualismo esasperato, di ironico distacco dalla realtà e di rifiuto nei confronti della mediocrità borghese. Il che si traduceva in abiti e linguaggio estremamente curati e una molteplicità di complicate relazioni sentimentali, spesso considerate “amorali”. relazioni sentimentali, spesso considerate “amorali”

 Nonostante ciò, anche Oscar Wilde convola a nozze. Nel 1884 sposa Costance Lloyd, da cui avrà due figli, Cyryl e Vyvyan. Pur essendo sposato però, Oscar Wilde non rinuncia al suo stile di vita che punta a sfidare la morale borghese (e la legge inglese dell’epoca). Vive infatti intense e rischiose relazioni omosessuali con numerosi amanti.

Oscar Wilde è stato uno dei poeti più talentuosi dell’Ottocento, ma l’opera che lo ha consegnato alla storia è in prosa: si tratta del romanzo ll ritratto di Dorian Grey, scritto nel 1891. Sempre in prosa Wilde scriverà alcuni racconti per i suoi figli, tra cui Il gigante egoista e Il fantasma dei Canterville, considerati classici della letteratura per bambini.

 È nella scrittura di sceneggiature teatrali però che Wilde riesce a sferzare l’ipocrisia borghese, che pure accorre a teatro per applaudirlo, forse inconsapevole del messaggio nascosto tra le battute. Tra le opere più famose ricordiamo Il ventaglio di Lady Windermere (1892) e Salomé (1893) e L’importanza di chiamarsi Ernesto (1895).

La vita di Wilde si complica nel 1892, quando vede per la prima volTa il giovane Alfred Douglas e se ne invaghisce. Tra i due nasce una relazione passionale e burrascosa, che sfida apertamente la rigida morale vittoriana e la legge inglese che puniva l’amore omosessuale.

Sarà il padre del giovane, John Sholto Douglas nono marchese di Queensberry, a trascinare Wilde in tribunale in un processo spettacolare che finisce sulle prime pagine dei giornali europei. I giudici si dimostrano inflessibili con Wilde, punendolo con il massimo della pena: due anni di carcere e lavori forzati.

È negli anni di dura prigionia che Wilde scrive una delle sue opere più toccanti, il De Profundis (1895). Si tratta di una lettera all’amante perduto: Alfred Douglas.

Quando esce dal carcere Wilde è un uomo distrutto: Costance ha divorziato, gli editori si rifiutano di pubblicare le sue opere e lui vaga senza un soldo e in pessime condizioni di salute per le strade che un tempo lo hanno visto passeggiare acclamato dalla folla.

La disgrazia dura un anno, perché nel 1898 Wilde completa l’opera The Ballad of Reading Gaol che ottiene un immediato successo e restituisce l’autore ai salotti borghesi e agli onori delle cronache.

I due anni di carcere però hanno infierito duramente sul debole corpo di Wilde, tanto che il 30 novembre del 1900 muore a soli quarantasei anni.

Il suo corpo riposa a Parigi, al cimitero di Père Lachaise, sotto il monumento costruito dallo scultore Jacob Epstein. Lo riconoscete perché è pieno di piccole macchie rosse. Sono le impronte dei baci che le sue ammiratrici lasciano sulla sua tomba per salutarlo ancora una volta.“Sogna come se dovessi vivere per sempre; vivi come se dovessi morire oggi.” (Oscar Wilde)

Dorian Gray: riassunto e commento dell’opera di Oscar Wilde

Il ritratto di Dorian Gray (titolo originale The Picture of Dorian Gray) è il romanzo più famoso di Oscar Wilde.

È la storia di un uomo che riesce a trovare il modo di rimanere sempre giovane e bello, facendo invecchiare al proprio posto un suo ritratto. Il romanzo venne pubblicato nel 1890 sul Lippincott’s Monthly Magazine, poi l’anno seguente su The Fortnightly Review l’autore pubblicò una prefazione al romanzo per rispondere alle polemiche sollevate dall’opera, che nell’aprile venne fatta stampare in volume.

Il riassunto di Dorian Gray

Il ritratto di Dorian Gray è un romanzo ambientato nella Londra vittoriana del XIX secolo: il protagonista è il giovane Dorian Gray, che si rende conto del suo fascino quando l’amico pittore gli regala un ritratto che lo ritrae nello splendore della sua giovinezza. Dopo un lungo discorso con Lord Henry Wotton, conosciuto a casa del pittore Basil Hallward, il giovane inizia a pensare che la sua giovinezza sia la cosa più importante da difendere nella sua vita e così fa un patto con il demonio: lui rimarrà sempre giovane e bello, mentre i segni della sua decadenza fisica e anche morale si riverseranno sul suo ritratto.

Dopo il suicidio di un’attrice di teatro, con la quale Dorian ha avuto una lunga relazione, il giovane comincia a spaventarsi dell’aspetto che il quadro assume ogni volta che commette atti ingiusti, come se fosse la sua coscienza a parlargli da quel dipinto. Finirà anche per uccidere l’amico pittore, che lo aveva profondamente criticato per quello che aveva fatto. Ma il quadro comincia a fargli sentire rimorsi e Dorian inizia ad avere paura, fino a quando non lo lacererà con il coltello che aveva usato per uccidere l’amico pittore: Dorian Gray verrà trovato morto dai suoi servi, con il coltello conficcato nel cuore, vecchio, ai piedi del ritratto tornato giovane e bello.

Un commento all’opera di Oscar Wilde

L’opera di Oscar Wilde è considerata un vero e proprio capolavoro della letteratura inglese, una celebrazione del culto della bellezza, in un’epoca fortemente borghese: e infatti il libro è una condanna all’epoca vittoriana e alla morale del tempo. Un romanzo che parla di etica, di morale, di piacere, di edonismo, di estetica, tutti temi cari al famoso scrittore inglese.

 

De Profundis (Oscar Wilde): riassunto

Una delle opere più toccanti e straordinarie di Oscar Wilde è il “De Profundis”, ovvero una sorta di lettera epistolare che il poeta dedica al suo amato compagno di allora Alfred Douglas, mentre si trovava in carcere nella prigione di Reading, dopo essere stato processato per il reato di omosessualità.

urante tale periodo, Oscar Wilde esterna in modo evidente le proprie emozioni, i propri pensieri, le sue ossessioni ed evoluzioni intellettuali che lo accompagnarono durante il suo triste periodo di prigionia. Inizia così a ripercorrere tutti gli avvenimenti della sua vita, partendo dall’inizio della sua amicizia con il narciso Alfred Douglas, rimarcando di continuo le sue tribolazioni processuali durante lo scandalo che lo fece condannare per omosessualità, fino a parlare della sua denigrante esperienza nel carcere di Reading.

De Profundis: riassunto e analisi

Oscar Wilde scrive la lettera nei primi mesi del 1897, mentre sta scontando una pena di due anni ai lavori forzati per il reato di sodomia. Nella prima parte della lettera sono messe in evidenza le differenze caratteriali e comportamentali di Wilde e “Bosie”, nomignolo con il quale veniva chiamato Lord Douglas. Da una parte, viene messa in evidenza la natura gentile e sensibile, l’innata cultura e la tendenza all’arte come filosofia del genio di Oscar Wilde e, dall’altra, la natura violenta, a tratti volgare, di Lord Douglas che tanto influì sulla sua produzione artistica e dilaniò la sua vocazione all’arte.

Douglas, inoltre, era anche solito godere della fama di Oscar, godersi la vita in locali esclusivi come la prima colazione al Café Royal o da Berkeley, pranzare al Savoy o a Tite Street, cenare infine da Willies, utilizzando e sperperando il patrimonio di Wilde senza alcun ritegno.

Lo scrittore si rimprovera di aver ceduto alle sue debolezze e di essere stato permissivo in ogni occasione nei riguardi di Alfred, che non fu solo la causa della sua incarcerazione, ma anche della sua bancarotta. Nella lettera, viene svelata l’amarezza di Wilde che narra la sua storia con l’amante, caratterizzata dall’altalenarsi di periodi di calma apparente a litigi continui e snervanti. Il periodo è tormentato anche a causa del padre di Douglas che non vede di buon occhio Wilde.

Altra figura che porterà problemi al povero Oscar Wilde è il marchese di Queensberry, nonché padre del narciso Lord Douglas, che accusa lo stesso Wilde del reato di sodomia. Rilevante e sconcertante è il biglietto intrinseco di ipocrisia e cattiveria, lasciato senza alcun ripensamento dal padre di Douglas nel club dello stesso Wilde: “Ad Oscar Wilde, che si atteggia a sodomita“.

Wilde ricorda bene quel periodo triste e buio della sua vita. Dal carcere, Oscar si rende conto di come la sua vita sia stata un giocattolo nelle mani di Douglas e di suo padre e che i tre anni passati insieme al giovane amante, gli siano stati davvero fatali. Nonostante un destino di pubblica infamia, una lunga prigionia, infelicità, rovina e disonore, Wilde continua ad amare il giovane e non riesce ad uscire dal baratro in cui si trova.

Ne segue un’attenta riflessione sull’amore che acceca a volte a tal punto da spingerci in un abisso senza fondo, l’oblio. Una volta uscito dal carcere, infatti, il pensiero di Wilde è sempre rivolto a Douglas. I due, poco più tardi, si rincontrano incuranti di tutto ciò che era successo. A quel punto, le rispettive famiglie, quando vengono a conoscenza di questa impensabile riconciliazione, minacciano di togliere ai due la sussistenza economica. Ma l’idillio dura poco. Wilde è costretto quindi a non vedere mai più Douglas. È così dispiaciuto dal fatto da descrivere le loro frequentazioni in: “the most bitter experience of a bitter life”.

Finale

Il “De Profundis” si conclude con un consiglio all’amato, spronandolo ad andare avanti e a non pensare più al passato, lo scrittore lo perdona e si perdona. L’amore decide per lui. Ma dall’amante non avrà ciò che tanto si aspetta. Alla fine, la lettera sembra un apparente tentativo di addio ma nasconde invece l’ardente desiderio di rivedere ancora colui che l’ha annientato nell’animo e nella società. In ultimo, Douglas negherà perfino di aver ricevuto la lettera di Wilde, continuando a ricambiare con il solito disprezzo l’amore del suo “maestro”.

Dopo la prigionia, lo scrittore decide di affidare il manoscritto al suo fedele amico Robert Ross. La lettera esce quindi con il titolo di epistola: “In Carcere et Vinculis”. Il testo venne pubblicato per la prima volta nel 1905, ovvero cinque anni dopo la morte dello stesso scrittore, con il titolo originale di De Profundis, ne segue una nuova edizione pubblicata nel 1908. Molto tempo più tardi, nel 1947, il figlio dello scrittore, Vyvyan Holland, spinse affinché il “De Profundis”, fosse pubblicato in una versione integrale. Soltanto nel 1962, grazie al prezioso contributo dello studioso Rupert Hart-Davis, la lunga e toccante lettera di Oscar Wilde fu inserita nel volume “The Letters of Oscar Wilde”. In ultimo, nel 2000, un facsimile del manoscritto originale di Wilde fu pubblicato dal British Museum.


2 Comments

  1. Avatar
    Biografieonline.it Settembre 17, 2021

    Sarebbe opportuno citare la fonte da cui avete tratto il testo:
    https://cultura.biografieonline.it

    Soprattutto in rispetto del lavoro dei nostri redattori.

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    • Avatar
      matilde Maisto Settembre 17, 2021

      Ho provveduto a segnalare la fonte e mi scuso moltissimo, si è trattato di un mio disguido. Però ora le chiedo anche se posso lasciare il pezzo oppure lo devo eliminare. Mi scusi ancora e gentilmente mi faccia sapere Grazie.

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