L’Europa e i doveri dimenticati

di Raffaele CARDILLO

 

Quest’Europa ormai sta implodendo, non perché non vengano rispettati i diritti ma perché si sono del tutto dimenticati i doveri, elargiamo a piene mani diritti e libertà, senza chiedere in cambio l’ottemperanza dei doveri e il rispetto delle regole.

Prima ancora di preoccuparci della discriminazione dei Rom, degli immigrati, tra le categorie che dovrebbero essere tutelate, dobbiamo occuparci della discriminazione dei cittadini europei.

Un paradosso tutto italiano, poi, è lo strano caso dei nostri connazionali ad essere ridotti in regime di “apartheid”, dove vengono sistematicamente surclassati nell’assegnazione di case popolari, dei posti agli asili nido pubblici, dei sussidi e delle pensioni sociali.

Da quanto sopra esposto, ci sembra facile diagnosticare, pronosticare, che in quest’Europa possa deflagrare un’ondata di razzismo, non a causa   dell’emarginazione  degli immigrati, ma perché s’instaura una disparità di trattamento tra i cittadini dei Paesi europei, per la nostra sottomissione ad un’ideologia globalista, immigrazionista e buonista.

Noi ci ribelliamo a questa Europa che si presenta come una landa deserta, dove chiunque arrivi, pianti la propria tenda e detta le proprie condizioni, finendo per trasformarci in una terra di conquista!

A questo punto bisogna che ci sia un’inversione di tendenza, un ristabilimento dei ruoli è quanto mai necessario, e che ognuno interpreti con rigore le proprie funzioni, attribuzioni e, soprattutto, lo <STATUS>, nella piena osservanza delle leggi e dei regolamenti emanati dallo Stato.

Il principio della solidarietà, dell’accoglienza, sono sentimenti nobili, ma vanno applicati con metodo, senza suscitare legittime reazioni, di chi si senta defraudato di un diritto che è di sua  competenza ed è non suscettibile di mercanteggiamento.

Il perseguire di queste politiche buoniste, sfociano inevitabilmente nell’intolleranza e innescano meccanismi di difficile contenimento: una reazione a catena, con scenari imprevedibili!

Ritornare allo “statu quo ante” è l’unica via percorribile, con aggiustamenti <ad hoc> nel pieno rispetto della dignità umana!

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