Maddaloni. Domani il riesame di Napoli decide per l’istanza di scarcerazione di Rosa De Lucia.

DIFESA, ACCUSA E INTERCETTAZIONI.

BY GIOVANNA PAOLINO
 Rosa De Lucia ex Sindaco di Maddaloni . Domani mattina , presso  il Tribunale del Riesame   a Napoli  si aprira’ il dibattimento  per discutere l’istanza  di scarcerazione  dell’ex Sindaco coinvolta nello scandalo di tangenti e mazzette legate alla gestione e alla esecuzione di opere pubbliche a Maddaloni.
La richiesta e’ stata presentatata dagli Avvocati di Rosa De Lucia,  Mario Corsiero ed Amedeo Barletta, dopo che il gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Sergio Enea, aveva  detto no alla scarcerazione dell’ex sindaco di Maddaloni in carcere dal 7 marzo scorso .
Le motivazioni per la richiesta di scarcerazione non avevano convinto il giudice, che aveva negato anche la misura domiciliare. Tra i motivi della mancata concessione degli arresti domiciliari anche la possiibilita’ di reiterazione del reato che la De Lucia, di fatto ancora Sindaco di Maddaloni, avrebbe potuto compiere.
Attualmente Rosa De Lucia e’ stata sfiduciata  dai consiglieri comunali:  la legge le consente novanta giorni di tempo dal momento dello scioglimento della amministrazione  per presentare ricorso al Tar. Dunque una remota possibilità ci sarebbe per tornare in carica  anche se  , in questa situazione, stiamo parlando di fantascienza.
Per domani, dunque, si  attende adesso la decisione del Riesame che potrebbe essere favorevole se  la difesa riuscisse a confutare la tesi di Scialdone, portando documenti che dimostrino la falsità delle accuse in merito ai regali ottenuti dall’imprenditore, soprattutto  per  quanto riguarda il  viaggio ad Antibes in Costa Azzurra e l’arredamento della nuova casa di Santa Maria a Vico nella quale si era trasferita con l’assessore Cecilia D’Anna
Sorte opposta, invece,  per Alberto Di Nardi, l’imprenditore titolare della Dhi, azienda preposta alla gestione dei rifiuti a Maddaloni,  arrestato con la De Lucia nell’ambito della medesima inchiesta, al quale , lo scorso 20 marzo,  la misura domiciliare è  già stata concessa senza passare neanche per il riesame.
L’ex Assessore Cecilia D’Anna e’ sottoposta invece alla misura dei  domiciliari nel curato e nuovo appartamento di Santa Maria a Vico  , nel quale viveva da poco tempo con Rosa De Lucia.
E cosi’, mentre l’imprenditore Alberto Di Nardi ha trascorso la Pasqua a casa , beneficiando della misura cautelare degli arresti domiciliari, Rosa De Lucia e’ a tutt’oggi nel carcere di Pozzuoli  nonostante abbia dimostrato, durante l’interrogatorio di garanzia un atteggiamento collaborativo.  Durante l’interrogatorio Rosa De Lucia avrebbe ammesso di aver preso del denaro dall’imprenditore Alberto Di Nardi, evidenziando, però, che i soldi non erano destinati a lei ma a una terza persona di cui al momento non si conosce l’identità.
L’accordo fra Di Nardi  e il Sindaco De Lucia  si sarebbe basato su una ulteriore tangente, di 1,2 milioni di euro, per aggiudicarsi la nuova gara indetta dal Comune di Maddaloni da 24 milioni di euro.
Alberto Di Nardi racconta circostanze e fa nomi precisi, Il primo  è proprio quello del suo grande accusatore, Antonio Scialdone, ex dirigente Cub e come lui residente a Vitulazio.
“Fu Scialdone – dice –  che all’epoca era consulente della Dhi Holding, a riferirmi che per riuscire ad ottenere i pagamenti arretrati dal Comune di Maddaloni dovevo versare dei soldi” . E continua:  “Scialdone mi disse: ‘Per sbloccare la situazione ci è stato chiesto di sponsorizzazioni ed attività e se gli possiamo dare qualcosa’”.
Cosi’ il Gip Sergio Enea  si esprime nelle 160  pagine della misura cautelare che ha portato all’arresto del primo cittadino di Maddaloni: ” La “reiterata adozione di ordinanze urgenti dal 2 ottobre 2013 fino ad oggi, ben oltre i 18 mesi previsti dalla legge come termine massimo, era palesemente illegittima”. Un modo, cioe’, distorto  “solo per favorire la DHI”, utilizzando  una discrezionalità che la legge consente agli amministratori solo per un periodo transitorio tra l’affido del servizio da una ditta all’altra.
Questi i punti della vicenda: accusa, difesa e intercettazioni.
Durante l’interrogatorio di garanzia  Rosa De Lucia, ingegnere con contratto con l’Universita’ Federico II, sospesa nella immediatezza dal Prefetto di Caserta, esponente di Forza Italia, ha dichiarato di non essersi ancora dimessa dalla caria di Sindaco del Comune di Maddaloni ed ha,altresi’ ,affermato, di non avere mai ricevuto tangenti dall’imprenditore Alberto Di Nardi ,titolare dell’azienda DHI che effettua la raccolta dei rifiuti a Maddaloni nche lui arrestato lunedì con l’accusa di aver versato tangenti mensili alla De Lucia per garantirsi la
prosecuzione dell’attività di raccolta. Il Sindaco , invece, ha ammesso di avere rapporti di amicizia con Alberto Di Nardi . ” La mia amicizia con Di Nardi – ha detto – non ha mai condizionato la mia attivita’ amministrativa .
Secondo le accuse di Antonio Scialdone, imprenditore dei rifiuti da cui e’ partita l’inchiesta, Di Nardi si sarebbe accordato con il sindaco per un’ulteriore tangente, di 1,2
milioni di euro, per aggiudicarsi la nuova gara indetta dal Comune di Maddaloni da 24 milioni di euro.
Netta e precisa la risposta di Rosa De Lucia : «Scialdone ha riferito solo fandonie, anche quella sul
viaggio ad Antibes».
L’ACCUSA.
Diecimila euro al mese cash, più il viaggio ad Antibes per sposare la compagna, più i soldi per arredare casa e quelli per pagare le multe: era un fiume di denaro quello che l’imprenditore dei rifiuti Alberto Di Nardi riversava nelle tasche di Rosa De Lucia, sindaca di Maddaloni e compagna dell’assessora alla Cultura Cecilia D’Anna. I tre sono agli arresti da lunedì assieme a due consiglieri comunali tra cui Giusy Pascarella, amica per la pelle di Francesca Pascale, la fidanzata di Silvio Berlusconi. L’inchiesta della Procura di Santa Maria Capua Vetere ha fatto luce su una serie di gravi irregolarità nella gestione della cosa pubblica nella cittadina del Casertano; sullo sfondo, il duplice legame tra Rosa e Cecilia: quello politico e quello sentimentale.
L’ inchiesta, coordinata dal pm Carlo Fucci, è stata avviata in seguito
alla denuncia di un imprenditore concorrente di Di Nardi e ha trovato subito riscontro nelle intercettazioni ambientali e telefoniche. Intercettazioni in cui la sindaca parla a ruota libera arrivando a minacciare in modo esplicito quanti si oppongono alla sua gestione del Comune: «Io devo essere rieletta e devo fare il secondo mandato. Se vedo che una determina, una!, una!, passa lontano dal mio naso tu vai a casa». Così, per esempio, si rivolgeva a un architetto “colpevole” di avere affidato un appalto per la ristrutturazione di una scuola a una ditta diversa da quella che Rosa aveva in mente. Il colloquio è avvenuto alla presenza di Cecilia nel centro culturale che la D’Anna gestisce a Maddaloni.
I rapporti tra la sindaca e l’imprenditore Di Nardi erano assidui;
lui, scrive nell’ordinanza il gli Sergio Enea, era il suo bancomat. Oltre a versarle cospicue somme di denaro per uso personale, pagava per gli eventi organizzati dal Comune, come la giornata contro il femminicidio. E lo scorso luglio, quando alcuni consiglieri comunali lasciarono intendere che non avrebbero votato per l’approvazione del bilancio, allentò di nuovo i cordoni della borsa per convincerli a cambiare idea; quella volta, per esempio, la Pascarella ottenne ottomila euro. Pensando di passare inosservati, la sindaca e l’imprenditore si incontravano a casa dei genitori di lei, dove Di Nardi arrivava in Maserati. Lì lui le consegnava il denaro, senza sospettare che i carabinieri fotografavano e le microspie registravano. Proprio in queste ore Rosa De Lucia si trova di fronte al gip per l’interrogatorio di garanzia; Di Nardi, sentito ieri, ha fatto alcune importanti ammissioni e ha deciso anche di sottoporsi a un interrogatorio investigativo con il pm: segnali che inducono a ritenerlo pronto a vuotare il sacco, forse anche su altre vicende. L’inchiesta, insomma, potrebbe presto allargarsi.
LA DIFESA.
Nel periodo in cui l’accusa parla del viaggio ad Antibes, secondo la difesa, Rosa De Lucia , stando a documenti e ricevute, si sarebbe trovata a Parigi, “né ci sono riscontri di flussi finanziari del tenore ipotizzato dall’accusa o altri documenti che provano la fantomatica unione con Cecilia D’Anna che peraltro riguarda un aspetto privato e non inficia la vicenda giudiziaria». Una circostanza che tocca anche l’arredamento di una casa a Santa Maria a Vico, dove vivevano sindaca e assessora. I mobili sarebbero stati acquistati dalla De Lucia utilizzando una finanziaria Ll’imprenditore Antonio Scialdone, accusatore e indagato per vicende diverse, invece, avrebbe invece parlato di mobili acquistati con l’aiuto di Di Nardi. De Lucia, secondo l’accusa, avrebbe intascato mensilmente cifre che vanno dai diecimila ai quindicimila euro, ma la difesa ha ridimensionato questo aspetto anche in assenza di riscontri precisi. Il Sindaco ha chiarito, nel corso dell’interrogatorio altri aspetti mentre si è protratto fin nel primo pomeriggio il secondo interrogatorio davanti al pubblico ministero che ha voluto di nuovo sentire l’indagata.
LE INTERCETTAZIONI.
Ci sarebbero altri consiglieri comunali sotto indagine, personaggi ai margini del sistema di tangenti gestito per l’accusa dal sindaco De Lucia che però avrebbero ottenuto i loro vantaggi da quegli stessi metodi. Accusa rafforzata dal le intercettazioni dei vari indagati. Come le conversazioni tra il sindaco e l’imprenditore bancomat. Quest’ultimo riceve qualche piccola cortesia dal sindaco, come quando il funzionario del servizio Ecologia del Comune Arturo Cerreto infligge una sanzione all’imprenditore perché il servizio di raccolta dei rifiuti è inefficace. Il sindaco tranquillizza Di Nardi: «Non dargli un euro a questo stronzo, lo sposto subito». La sanzione viene annullata.
Alla luce dell’inchiesta commenta Cerreto: «Non mi aspettavo tutto questo marciume». Intercettati gli accordi sulle sponsorizzazioni fatti a casa della madre del sindaco. La De Lucia chiede a Di Nardi 500 euro per la sponsorizzazione della manifestazione “Stop femminicidio”. Dice: «Ho questa sponsorizzazione alle 10 in Comune». E l’imprenditore: «Quanto ti serve?». «Cinquecento euro». «Mannaggia la marosca! Se me lo dicevi prima!». «Ché domani hanno fatto Stop Femminicidio… Poi ci sta solo il concerto per Natale, che sono ottocento euro, niente di più…». E l’imprenditore: «Adesso te li do tutti insieme, poi te la vedi tu! Quanti soldi? Quanti sono? Cinque, ottocento, e poi?».
«No, aspetta, ora facciamo con le sponsorizzazioni, sono cinque e ottocento, basta…». «E te li do tutti insieme e te lo vedi tu, poi glieli dai tu!». «No, non mi far tenere…», «Vabbuono, dai, domani te
li porto io».«Tanto il concerto ci sta a Natale…». Ma parlano anche dei consiglieri da pagare per il voto sul bilancio. L’imprenditore: «Quei consiglieri li sistemiamo la settimana prossima». «Ah sì, perché c’è il bilancio». «Quindi rimaniamo: sono 3.500 adesso e 3.500 dopo che hanno approvato il bilancio, così abbiamo la certezza». E la De Lucia: «Ci piace, bravo!», e ridono divertiti.

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