MADDALONI: LA “SCUOLA DI COMMISSARIATO” DONA IL SANGUE PER IL “CARDARELLI”

 
L’Esercito ha risposto all’appello della più grande Azienda ospedaliera del Sud Italia                                                                                                                                                                           

                 Il Comandante, Gen. Riccardi, il Direttor Vacca (Cardarelli) e la Presidente Iacono a presiedere l’Evento-Donazione

MADDALONI (Raffaele Raimondo) – “Sono convinto che uno dei ruoli dell’Esercito Italiano implichi l’essere concretamente accanto alla comunità sociale ed aiutarla durante le criticità. Questo fa parte dei nostri valori istituzionali. Quindi non solo una Macchina per sostenere le operazioni fuori area, ma anche per aiutare la società civile di cui noi veramente siamo parte integrante”: questo l’incipit del saluto che il comandante della Scuola di Commissariato, generale Francesco Riccardi, ha rivolto con sensibilissimo garbo agli ospiti che hanno raggiunto il prestigioso Reparto dell’EI per lo step iniziale dedicato alla “donazione di sangue”. Un Reparto che onora il proprio motto (“Bene gerendo agimus”: Agiamo compiendo il bene –ndr) e che si fregia del primato, condiviso col Corpo Sanitario dell’EI, di primo Organismo militare italiano del dopoguerra ad accogliere donne Ufficiali in servizio.  

L’evento ha avuto luogo presso la Caserma “Magrone” di Maddaloni, nella mattinata di giovedì 18 giugno ed era stato preannunciato da una nota-stampa diffusa dal ten.col. com Claudio Milone, responsabile dell’Ufficio Pubblica Informazione (UPI) della Scuola, anticipando così la notizia relativa all’avvio di una “campagna di donazione del sangue da parte del personale della Scuola di Commissariato dell’Esercito che ha accolto prontamente  l’appello del Direttore del Centro Trasfusionale dell’Azienda Ospedaliera “Antonio Cardarelli” di Napoli, Dott. Michele Vacca, di organizzare alcune giornate di raccolta del sangue, fortemente rallentata in questo periodo a seguito della crisi epidemiologica dovuta al COVID – 19”.                                                                                                                                                                                     

In effetti, i protagonisti sono stati “40 militari che, animati da valori di solidarietà e partecipazione, hanno aderito con entusiasmo e si sono resi disponibili alla donazione. L’attività è stata possibile grazie alle autoemoteche dell’AVIS Napoli1, al personale sanitario specializzato dell’Ospedale “A. Cardarelli” ed al fattivo supporto della FondazioneLeonardo Giambrone” presieduta dalla D.ssa Angela Iacono, molto attiva a livello nazionale nel settore della ricerca e cura della Thalassemia e della Depranocitosi. L’iniziativa, che costituisce il primo atto di un percorso istituzionale intrapreso tra la Scuola di Commissariato dell’Esercito e l’Ospedale “Cardarelli”, proseguirà secondo un calendario condiviso.

Il Dottor Vacca, nel ringraziare i militari della Scuola di Commissariato per il nobile e significativo gesto, ha evidenziato come ancora una volta l’Esercito Italiano si sia reso disponibile per le esigenze della società e come oggi, ancora di più, in questo particolare e delicato momento, sia al fianco dei cittadini e al servizio della Nazione. Il Comandante della Scuola di Commissariato, nel sottolineare il lodevole senso di solidarietà e sensibilità istituzionale palesato dai militari che hanno aderito all’ iniziativa, ha evidenziato la necessità, ancor più sentita nell’attuale situazione, di ricercare tutte le possibili sinergie e forme di cooperazione per venire incontro, in modo più efficace e proficuo, alle esigenze della collettività e del Paese”.

Attenti osservatori della solidale manifestazione alcuni giornalisti di Testate locali, cartacee e online, ai quali si è consentito di realizzare interviste utili ad approfondire perfino i dettagli di un “gesto” strettamente connesso alla tutela della salute e al trionfo della vita su tutte le forze ed i fenomeni che, purtroppo, continuano a minarla: una considerevole “lezione”, dunque, che concorre a dar lustro allo Stato costantemente impegnato a tutelare il “bene comune”.  

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