Maxi concorso INPS a Roma per “analista di processo”. Lo “Sportello dei Diritti”: assurdo che non si sia rinviato. Ricorsi per coloro che non hanno potuto partecipare a causa del gelo

Come tristemente comunicato dalla stampa, il maxiconcorso a Roma per riuscire a guadagnarsi uno dei 365 posti da “analista di processo” bandito dall’Istituto di previdenza per la prima ricerca di personale dopo dieci anni, non è stato rinviato, nonostante le grandi difficoltà a raggiungere la Fiera di Roma a causa dell’ondata di freddo siberiano che si è abbattuta sull’Italia e che ha flagellato anche la Capitale. Una notizia che ha dell’assurdo e che appare più come una vera e propria prima “selezione naturale” degli oltre 22mila candidati, nonostante le condizioni metereologiche a dir poco proibitive che hanno indotto le autorità a chiudere le scuole per il rischio gelate, ma non l’istituto di previdenza che ha inteso comunque procedere. Non possiamo tacere, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, che nelle scorse ore sono giunte ai contatti della nostra associazione numerose segnalazioni di candidati che non sono riusciti a raggiungere Roma in tempo per la prova o che non sono proprio partiti a causa dei ritardi e della cancellazione dei treni o delle strade bloccate dal ghiaccio e che quindi hanno visto svanire il sogno di un posto pubblico statale che avevano tanto agognato. Per queste ragioni, abbiamo deciso di attivare una nostra task force di esperti per la predisposizione di ricorsi per coloro che avevano aderito al bando proposto dall’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale e che per la decisione a dir poco discutibile di non aver rinviato le prove, non hanno potuto prendervi parte.

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