Mercoledì 30 gennaio: Giuseppe Battiston in “Winston vs Churchill” di Carlo G. Gabardini, per la regia di Paola Rota, al Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta

Mercoledì 30 gennaio, Giuseppe Battiston, in “Winston vs Churchill” ,di Carlo G. Gabardini, per la regia di Paola Rota, al Teatro Comunale Costantino Parravano, di Caserta

Mercoledì 30 gennaio 2019, ore 20.45

Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta

info 0823444051

 

Nuovo Teatro diretta da Marco Balsamo

presenta

 

Giuseppe Battiston in

 

Winston vs Churchill

da “Churchill, il vizio della democrazia” di Carlo G. Gabardini

 

con Maria Roveran

 

scene Nicolas Bovey, costumi Ursula Patzak

luci Andrea Violato, suono e musica Angelo Longo

regia Paola Rota

 

È possibile che un uomo da solo riesca a cambiare il mondo? Un uomo fatto come gli altri, con un corpo uguale agli altri, le cui giornate sono costituite da un numero di ore che è lo stesso di quelle degli altri.

Cosa lo rende capace di cambiare il corso della storia, di intervenire sul fluire degli eventi modificandoli? Cosa gli permette di non impantanarsi nella poderosa macchina del potere e della politica, di non soccombere agli ingranaggi? La capacità di leggere la realtà? Il contesto? Il coraggio? La forza intellettuale?

Queste domande ci guidano nell’interesse per un uomo sicuramente non qualunque, un uomo, un politico che è un’icona, quasi una maschera. Winston Churchill per certi versi è il Novecento, è l’Europa, forse è colui che, grazie alle sue scelte politiche, ha salvato l’umanità dall’autodistruzione durante il bellicoso trentennio che va dal 1915 al 1945. Churchill incarna il primato della politica e umanamente è un eccesso in tutto: tracanna whisky, urla, sbraita, si lamenta, senza mai arrendersi.

Fuma sigari senza sosta, tossisce, detta ad alta voce bevendo champagne, si ammala, comanda ma ascolta, è risoluto ma ammira chi è in grado di cambiare idea, spesso lavora sdraiato nel letto, conosce il mondo ma anche i problemi dei singoli, ha atteggiamenti e espressioni tranchant, e battute che sembrano tweets: “Gli italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre”

Giuseppe Battiston incontra la figura di Churchill, la porta in scena, la reinventa, indaga il mistero dell’uomo attraverso la magia del teatro, senza mai perdere il potente senso dell’ironia: “Meglio fare le notizie che riceverle, meglio essere un attore che un critico”. Di tutto questo parla il testo di Carlo G. Gabardini, che mostra Churchill in un presente onirico in cui l’intera sua esistenza è compresente e finisce per parlare a noi e di noi oggi con una precisione disarmante.

 

GIUSEPPE BATTISTON in
WINSTON vs CHURCHILL 
di Carlo G. Gabardini
e con Maria Roveran
regia PAOLA ROTA
Churchill incarna il primato della politica e umanamente è un eccesso in tutto: tracanna whisky, urla, sbraita, si lamenta, ma senza mai arrendersi, fuma sigari senza sosta, tossisce, detta ad alta voce bevendo champagne, si ammala, comanda ma ascolta, è risoluto ma ammira chi è in grado di cambiare idea, spesso lavora sdraiato nel letto, conosce il mondo ma anche i problemi dei singoli, ha atteggiamenti e espressioni tranchant, e battute che sembrano tweets: 
“Gli italiani perdono le guerre come se fossero partite di calcio e le partite di calcio come se fossero guerre”
Giuseppe Battiston incontra la figura di Churchill, la porta in scena, la reinventa, indaga il mistero dell’uomo attraverso la magia del teatro, senza mai perdere il potente senso dell’ironia 
“Meglio fare le notizie che riceverle, meglio essere un attore che un critico”
Di tutto questo parla il testo di Carlo G. Gabardini, che mostra Churchill in un presente onirico in cui l’intera sua esistenza è compresente e finisce per parlare a noi e di noi oggi con una precisione disarmante.

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