Mese Mariano: 5 Maggio 2023

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5 – MARIA SEMPRE VERGINE

«Veramente benedetta la Vergine, perché meritò di generare il Figlio dell’Altissimo e conservò la corona della verginità intemerata». S. Pier Crisologo
Cristo, Verbo di Dio, è l’Evento supremo della storia della salvezza; Maria, a sua volta, protagonista e testimone singolare dell’Incarnazione, è la Vergine in ascolto, che recepisce e medita con amore il grande Mistero. Ascolta la voce di Dio e, alla luce di Cristo, le si rivela il senso stesso della sua totale consacrazione al Signore. La verginità è il segno di questa consacrazione totale.
È di fede la perenne verginità di Maria, prima, durante e dopo il parto; è questo un gran dono del Sangue di Cristo, che fa germogliare la verginità. «La nascita del Figlio non ha diminuito, ma consacrata la verginità della Madre» canta la Chiesa nella liturgia dell’8 settembre.
Quando si parla della verginità di Maria non bisogna limitarsi al solo senso fisico; la verginità della Madonna è anche una realtà spirituale e religiosa, che la rende assolutamente aperta a Dio, infinitamente recettiva e disponibile. Forse Maria, prima dell’Annunciazione, non aveva mai pensato ad un matrimonio verginale con Giuseppe; l’Annunciazione, col suo messaggio, la fa rinunciare all’uso del matrimonio per essere attenta unicamente a Dio. La sua verginità, dunque, ha per origine il Mistero di Cristo. Prima dell’Annunciazione, lei è già splendore del Sangue di Cristo ed è sprofondata in un Mistero che si schiude nel suo cuore; nell’Annunciazione i veli del Mistero si squarciano. Nell’elaborazione del misterioso disegno di Dio, l’immacolato concepimento e la verginità preparavano l’avvenimento sublime e centrale: il dono del Redentore all’umanità e la redenzione col suo Sangue. Maria è l’umile ancella che, sia nel suo essere spirituale che corporeo, si dona completamente a Dio e si lascia donare il Salvatore per partecipare attivamente alla sua e alla nostra salvezza. Al contrario di Eva, che portò il peccato e la morte nel mondo, ella è la Vergine obbediente, che ci dona il Cristo e la salvezza. La verginità, essendo un segno della totale consacrazione al Signore, incarna soprattutto la vocazione della nascente comunità cristiana. Per Maria in particolare, essa non è solo il segno dell’amore indiviso, ma costituisce lo spazio nel quale si esplica e si esalta la potenza di Dio. Ciò che per la donna di allora rappresentava una umiliazione, per Maria è una libera scelta di umiltà, quasi a proclamare l’incapacità di dare la vita ed è proprio in questa debolezza che si manifesta la potenza di Dio; proprio in Maria, senza umane ambizioni, si compie il prodigio più grande di Dio, perché è Dio stesso che viene a colmare il suo seno! L’incarnazione del Verbo in seno alla Vergine e il rispetto della verginità in Maria è la prova che è tutto opera divina, la prova che l’umanità non ha in sé il germe della propria salvezza; è la conferma che dall’Alto irrompe la misericordia divina che ci dona il proprio Figlio, senza opera d’uomo, attraverso il seno immacolato di Maria.
Anche se l’asserzione che una madre è rimasta vergine può sembrare tra i misteri il più paradossale, non possono essere messe in discussione la massiccia testimonianza della Tradizione e gli insegnamenti del Magistero: da essi si sprigiona una luce che ha un valore incalcolabile per la fede cristiana.
Per i protestanti la verginità di Maria è un mito. L’incredulità nei miracoli, l’eccessivo e frenetico valore dato alla sessualità, la pretesa della scienza di voler tutto spiegare con la intelligenza umana, l’errata umanizzazione del Cristo per far di lui un personaggio puramente storico, portano la società moderna alla negazione di questo Mistero. Ai dubbiosi, agli scettici, agli increduli si può rispondere con le parole di un grande teologo dei nostri giorni: «Di fronte ad un evento cosí mirabile è inutile l’arrovellarsi cerebrale, ma bisogna ammutolire e rimanere in estatica contemplazione». Ripetiamo anche noi la professione di fede di Paolo VI: «Noi crediamo che Maria è la Madre rimasta sempre vergine» e in uno slancio di amore filiale innalziamo a Lei un inno ispirato alle parole del Cantico dei Cantici: Tu sei la Sposa ornata riccamente da Dio, che ti mostri a noi nella tua incantevole bellezza! Sei tutta splendore, sei tutta bella e macchia non è in te… Mostraci il tuo volto, facci sentire la tua voce così ricca e soave, piena d’amore e di misericordia. Ave, o Maria, piena di grazia!
O Maria, vergine concepisci il Cristo Dio, vergine lo partorisci, vergine senza macchia tu rimani: per il tuo sangue immacolato abbiamo ottenuto quel Sangue Prezioso che è germe di verginità. Noi ti glorifichiamo.

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