Migranti salvati da un SMS.

Sedici migranti sono stati trovati a Le Havre in un container destinato per le Filippine. La Marina francese si fa ideatrice di una nuova iniziativa per salvare i migranti: raccogliere vecchi telefoni cellulari da distribuire ai migranti per non rischiare di rimanere vittime di trappole pericolose.

 

Sedici migranti bloccati in un contenitore a Le Havre sono stati salvati in questi ultimi giorni. Lo svela Sabato 23 aprile un residente di Reims raccontando di essere stato contattato in extremis con un sms di aiuto sul suo telefono. Lunedi notte, sedici migranti che speravano di arrivare in Inghilterra, sono stati salvati dopo avere rischiato di morire soffocati in un container di una nave a Le Havre. Pur trovandosi a centinaia di chilometri dal porto, il giovane ha ricevuto la richiesta d’aiuto tramite un SMS da parte di un giovane afgano che aveva conosciuto a Calais mentre svolgeva opera di volontariato. Con la connessione internet, è riuscito a localizzarli su una mappa digitale vicino a Le Havre, chiamando subito dopo i servizi di emergenza. Per tre ore, è rimasto collegato  rendendo possibile il collegamento tra i soccorritori e il migrante che rispondeva oramai “con un filo di voce” . Il giovane immigrato è riuscito a scattare una foto, attraverso una fessura di vetro di piccole dimensioni. Un vigile del fuoco è riuscito a localizzare il posto in tempo per salvare il gruppo. Il container era diretto per le Filippine, lontano dall’Inghilterra, dove i migranti volevano andare. Per evitare trappole pericolose per coloro che fuggono, la Marina francese si fa da oggi ideatrice di una nuova iniziativa: raccogliere vecchi telefoni cellulari da distribuire ai migranti. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, plaude all’iniziativa della Marina francese per salvare vite umane, al contrario dei governi europei che discutono in continuazione lasciando morire molti innocenti. Come tutti sappiamo infatti, c’è sempre più bisogno di attori che operino nel Mediterraneo, per evitare o quantomeno limitare le stragi dei migranti che ogni giorno e con ogni condizione climatica o in situazioni di pericolo come quella appena raccontata, tentano di approdare sulle nostre coste.

Lecce, 23 aprile 2016                                                                        Giovanni D’AGATA

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