Mozzarella Dop congelata alla conquista dei mercati esteri: nuove polemiche sull’oro bianco campano
È polemica nel comparto agro alimentare campano, ma non solo, circa la possibilita’ di far arrivare sui mercati la versione congelata di uno dei suoi prodotti di eccellenza, la mozzarella. Se da un lato il Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana ha provveduto a modificare il disciplinare di produzione dell’oro bianco campano dall’altro Regione Puglia e associazioni come Cia Campania sottolineano la propria contrarieta’ a modifiche del Disciplinare “tese a inflazionare inutilmente un’offerta senza restituire alcun valore aggiunto al prodotto”. “Come dimostra la posizione assunta sul Ceta, che per la prima volta vede tutelata la Bufala Dop sul mercato canadese- osserva il numero uno di Cia Campania e vicepresidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani Alessandro Mastrocinque – noi siamo apertissimi alle innovazioni, nel settore agricolo ha preso piede la preoccupante piega di criminalizzare qualsiasi novita’ e questo e’ autolesionistico. Detto questo facciamo solo alcune osservazioni di merito sul nuovo disciplinare, e cioe’: l’introduzione d nuovi sottoprodotti aumentera’ il valore aggiunto della Dop? I produttori sono attualmente strutturati per rispondere a un aumento della domanda? Sono stati fatti adeguati approfondimenti sulle innovazioni relative ai metodi di lavorazione?”. Per l’assessore all’agricoltura della Puglia, Leonardo Di Gioia c’e’ “piena soddisfazione per il parere tecnico contrario espresso dagli Uffici regionali in merito alle modifiche al Disciplinare di produzione della mozzarella di bufala campana Dop”. “La modifica al disciplinare prevede una decisione da parte dell’assemblea del consorzio e questa e’ avvenuta la scorsa primavera. Eventuali modifiche alle modifiche dovrebbe essere l’assemblea ad approvarle. Questo non e’ possibile da parte di un singolo membro del Consorzio. Un consiglio regionale che chiede di modificare un parere della Regione e’ una cosa abbastanza anomala come questione”. Cosi’ all’agenzia Dire Pier Maria Saccani, direttore generale del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana.
Il riferimento e’ all’accoglimento da parte della Commissione Agricoltura del Consiglio Regionale della Campania delle istanze della Cia “La Commissione – ricorda una nota stampa dell’Associazione – di fatto chiede l’azzeramento delle aperture fatte alle richieste del Consorzio limitando la possibilita’ del condizionamento a temperature negative per il solo prodotto finito, senza alcuna modifica del processo produttivo, e la possibilita’ di esportazione solo fuori dal territorio dell’Unione europea e senza la dicitura Dop”. Il perche’ della modifica al disciplinare approvata dal Consorzio e’ semplice: conquistare nuovi mercati lontanissimi dalle zone di produzione. “La mozzarella dop campana – spiega ancora Saccani – e’ l’unica dop europea Europa ad avere una “vita” cosi’ breve. È l’unica dop europea freschissima. La mozzarella e’ un prodotto dove i costi del trasporto eccedono quello d’acquisto. Se un chilo di mozzarella costa 8 euro e per portarla negli Stati Uniti ne costa 12 si capisce quanto sia limitata l’espansione estera”. In aereo la mozzarella viaggia accompagnandosi al suo liquido di conservazione – un litro e 200 per ogni chilogrammo di prodotto – e il costo del trasporto e’ calcolato, naturalmente su entrambi. Poi ci sono i dazi, le tasse e le dogane, precisa ancora il rappresentante del Consorzio. “Il trasporto frozen costa, invece, intorno ai 45 centesimi al chilo si capisce la differenza” senza contare poi che ci sono Paesi, come la Corea del Sud e Singapore, che pretendono, per l’importazione, che i prodotti freschi siano congelati. Non c’e’ una declassificazione del prodotto, rimarca Saccani.
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