Nessuno sapeva – Sul Coronavirus, dal Post

Il 23 febbraio 2020 i sindaci della provincia di Bergamo ricevettero un messaggio su WhatsApp, inviato dall’azienda sanitaria. Era un invito a presentarsi nel tardo pomeriggio nella sala Oggioni del centro congressi Giovanni XXIII, in centro a Bergamo.
  «Ho pensato a una cosa banale: vado in un luogo chiuso con tante persone, quindi mi porto la mascherina. Anche se ero convinto che l’avrebbero data a tutti, all’ingresso. Invece quando sono arrivato mi sono accorto che ero l’unico a indossarla. “Vengo io da un altro pianeta oppure c’è qualcuno che non ha capito niente?”, mi chiesi».
(Silvano Donadoni, sindaco di Ambivere e medico di famiglia)
I primi due casi da coronavirus in provincia di Bergamo erano stati identificati proprio quel giorno, quasi un anno fa. A ripensarci oggi, sembra quasi incredibile che in quei primi giorni non ci fosse la percezione di un pericolo che ormai si era concretizzato, e che avrebbe stravolto le esistenze di decine di migliaia di persone. Un anno fa, a Bergamo nessuno sapeva di essere in un’area del mondo destinata a diventare tra le più colpite dalla pandemia.

Tra fine febbraio e inizio marzo, il coronavirus si diffuse in buona parte della provincia, specialmente nei comuni della Val Seriana. L’espansione era rapida, ma i dati mostravano sole le tracce di una minaccia molto più grande. 

Le cronache dagli ospedali colmi di pazienti in gravi condizioni, i drammi di moltissime famiglie, i convogli militari per trasportare le salme fuori dalla Lombardia per essere cremate sono un punto dolorosamente fermo nei ricordi della pandemia. Hanno però avuto intorno tante altre storie, grandi e piccole, che rischiano di perdersi negli aggiornamenti ormai quotidiani sulla diffusione del contagio, sui progressi raggiunti con i vaccini e sulle nuove varianti e i rischi che possono costituire. 

Per recuperare la memoria di quei giorni, e cercare di imparare qualcosa dalle sottovalutazioni dell’epoca, abbiamo messo insieme una storia orale sull’inizio dell’epidemia nella provincia di Bergamo. È basata su oltre 30 ore di interviste, ricerche di archivio e ricostruzioni, che aiutano a ripercorrere i giorni che precedettero l’arrivo della prima ondata in provincia di Bergamo, quando i più ottimisti pensavano che sarebbe stata sufficiente una settimana di chiusura totale per tornare alla normalità.

Le testimonianze di medici, amministratori e cittadini aiutano invece a capire che cosa andò storto, e quali furono i limiti di decisioni assunte con molte meno conoscenze rispetto a quante ne abbiamo oggi. È una storia che non offre ancora tutte le risposte, ma alla quale teniamo particolarmente forse anche per questo motivo. La trovate qui, con gli audio originali e molte informazioni di contesto, per ricordare e scoprire come andarono le cose, appena un anno fa.
BERGAMO, ITALY – MARCH 25: A general view of a deserted Viale Vittorio Emanuele II from the Upper Town on March 25, 2020 in Bergamo, near Milan, Italy. Bergamo is the epicenter of Italy’s hardest-hit region, Lombardy, the site of hundreds of coronavirus deaths. The Italian government continues to enforce the nationwide lockdown measures to control the spread of COVID-19. (Photo by Emanuele Cremaschi/Getty Images)

Mascherine
Mercoledì la Guardia di Finanza ha sequestrato conti correnti bancari, case, una barca da 770mila euro, moto e orologi di lusso per un valore complessivo di 69,5 milioni di euro agli intermediari che organizzarono l’importazione dalla Cina in Italia di 800 milioni di mascherine durante i primi mesi dell’emergenza sanitaria. Il sequestro è stato ordinato dalla procura di Roma nell’ambito di lunghe indagini condotte negli ultimi mesi.

Gli intermediari che organizzarono l’acquisto di mascherine sono accusati, a seconda delle posizioni, di traffico di influenze illecite, riciclaggio, autoriciclaggio e ricettazione. Secondo la procura, avrebbero usato influenze e rapporti personali per assicurarsi un accesso privilegiato all’acquisto di mascherine per 1,25 miliardi di euro richiesto dalla struttura commissariale italiana istituita per gestire l’emergenza del coronavirus. Grazie alle commissioni pagate dai consorzi cinesi, gli intermediari avrebbero poi acquistato i beni sequestrati. La vicenda è complicata.
 

Settimana
I dati dell’ultima settimana indicano che la situazione in Italia è relativamente stabile. Dal 12 al 18 febbraio sono stati rilevati 82.009 nuovi casi positivi, il 4,6 per cento in meno rispetto ai sette giorni precedenti. È un andamento meno allarmante rispetto all’autunno, ma è bene ricordare che in alcune regioni si sta rilevando un aumento dei casi dovuti alle varianti, che possono rendere più contagioso il coronavirus.

Un altro dato relativamente confortante riguarda l’andamento dei decessi: nonostante rimangano sopra la soglia di duemila a settimana, nell’ultimo mese hanno registrato un calo costante e significativo. Negli ultimi sette giorni, la regione con la più alta incidenza di decessi rispetto alla popolazione è l’Umbria: 8,6 ogni 100mila abitanti. C’è stato un netto calo, invece, in Friuli Venezia Giulia che dai 13,9 morti ogni 100mila abitanti è passata a 6,1. Dati in crescita anche in Molise dove sono stati registrati 6,5 morti ogni 100mila abitanti.

La mappa qui sotto mostra l’incidenza in tutte le province italiane e sono evidenti alcune aree critiche all’interno delle regioni: le province emiliane, la provincia di Brescia in Lombardia, Salerno in Campania, oltre alla provincia di Perugia già in zona rossa, Chieti e Campobasso in Molise. Sono le regioni di cui il Comitato tecnico scientifico sta valutando i dati con attenzione per la possibile introduzione di nuove misure restrittive.

Qui trovate tutti gli altri dati, anche sulle vaccinazioni.

Maturità
Il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, in carica solo da pochi giorni, ha detto che anche quest’anno l’esame di maturità non avrà prove scritte, ma solo un orale che partirà da un elaborato degli studenti (il ministro ha detto che usare il termine «tesina» è riduttivo) e si svilupperà poi su altri argomenti, affrontando diverse materie. Rispetto all’anno scorso, gli studenti non saranno tutti ammessi automaticamente alla maturità, ma «l’ammissione sarà disposta in sede di scrutinio finale, dal consiglio di classe».

Immuni
Avete ancora Immuni sul vostro smartphone? A circa nove mesi di distanza dalla sua introduzione, Immuni non ha dato contributi di rilievo al contenimento della pandemia, e anzi è ben presto uscita dal discorso pubblico. Una delle ragioni di questa irrilevanza è il basso tasso di adozione, dovuto almeno in parte a una certa disattenzione da parte del governo di Giuseppe Conte. Ora il suo successore, Mario Draghi, dovrà decidere se cercare di rilanciare l’app o concentrarsi su altre priorità

I lockdown degli altri
Chi negli ultimi giorni ha sostenuto l’idea di reintrodurre un lockdown con forti limitazioni in Italia, ha usato un argomento in realtà non troppo solido, dicendo che i governi di altri paesi d’Europa, preoccupati soprattutto per la diffusione delle varianti del virus, avrebbero imposto rigide restrizioni per non mettere in crisi i propri sistemi sanitari nazionali. Nonostante diversi paesi europei abbiano introdotto di recente nuove restrizioni, però, in nessun caso si tratta di misure paragonabili a quelle in vigore in Italia e in gran parte d’Europa lo scorso marzo.

Per esempio, la scorsa settimana in Germania è stata decisa l’estensione fino al 7 marzo del lockdown già in vigore da prima di Natale: tutte le attività commerciali non essenziali rimangono chiuse, c’è l’obbligo di indossare mascherine sui trasporti pubblici, gli incontri con persone che non fanno parte del proprio nucleo familiare sono limitati a una persona per volta, le scuole sono chiuse e il lavoro in smart working deve essere incentivato. Il lockdown tedesco non prevede l’obbligo di rimanere in casa.

Si è parlato di possibili nuove restrizioni anche in Francia e in Spagna, dove però finora non è stato imposto nessun lockdown vero e proprio. In Francia è in vigore un coprifuoco dalle 18 alle 6, con obbligo per i negozi di chiudere e per i cittadini di rimanere in casa a meno di esigenze improrogabili; bar e ristoranti sono chiusi, così come anche cinema, teatri, musei e impianti sciistici. In Spagna è in vigore un coprifuoco i cui orari variano da regione a regione e che in generale inizia tra le 22 e le 23 e finisce alle 6; le regole sulle chiusure delle attività commerciali variano a seconda della regione.

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Dal mondo
🇮🇱 Israele ha permesso all’Autorità Palestinese di far arrivare nella Striscia di Gaza la prima spedizione di dosi di vaccino contro il coronavirus. Nelle ultime settimane il governo israeliano era stato molto criticato per avere escluso i palestinesi della Cisgiordania e della Striscia di Gaza dalla campagna vaccinale, nonostante per le leggi internazionali, in quanto forza di occupazione, dovrebbe farsi carico di assistere dal punto di vista sanitario i palestinesi.
🇵🇪 In Perù c’è uno scandalo legato alle vaccinazioni, che ha coinvolto alcuni membri del governo e che i giornali locali hanno soprannominato “vacunagate” (“vacuna” vuol dire vaccino in spagnolo). Quasi cinquecento persone, tra cui due ministre, l’ex presidente peruviano Martín Vizcarra e numerosi funzionari pubblici, sono state vaccinate in segreto contro il coronavirus prima che iniziasse ufficialmente la campagna vaccinale nel paese, quindi con settimane di anticipo rispetto al personale sanitario e alle fasce più vulnerabili della popolazione. Stando alle ricostruzioni emerse finora, sembra che nemmeno l’attuale presidente peruviano, Francisco Sagasti, ne fosse a conoscenza.
🇪🇺 La Commissione Europea ha concordato la fornitura di altri 300 milioni di dosi del vaccino di Moderna.

Volontariamente infetti
Nel Regno Unito è stato autorizzato un test clinico nel quale persone sane saranno infettate con il coronavirus per studiarlo meglio. La sperimentazione inizierà tra un mese circa ed è la prima nel suo genere legata all’attuale coronavirus e alla pandemia in corso. Lo svolgimento di test di questo tipo era stato più volte proposto nel 2020, con iniziative e petizioni. La sperimentazione riguarderà 90 individui selezionati tra centinaia di volontari, e con un’eta compresa tra i 18 e i 30 anni. Saranno esposti a quantità variabili di coronavirus a seconda dei casi e poi tenuti sotto controllo per le settimane seguenti dai ricercatori, in ambienti controllati e con le precauzioni necessarie per evitare contagi non programmati e altri eventuali imprevisti.

Lavoro
Da quando la crisi causata dalla pandemia ha iniziato a essere misurata e quantificata, alcuni analisti hanno iniziato a usare la parola Shecession, unione di “she” e “recession”, per indicare come siano state le donne ad averne subito (e a subirne tuttora) in modo prevalente gli effetti sociali ed economici. Si è parlato anche di “crisi di genere”, e nel mezzo della prima ondata l’OCSE ha utilizzato l’espressione “donne su tutti i fronti”.

Ci sono molti studi e ricerche che hanno mostrato come la Shecession sia una questione globale, ma in Italia la notizia ha ricevuto una certa attenzione soprattutto nelle ultime settimane, dopo la pubblicazione dei dati dell’ISTAT sul lavoro delle donne. In numeri assoluti si parla di 101mila persone occupate in meno nell’ultimo mese del 2020 rispetto a novembre: di queste, 99mila sono donne. Per le donne è calato il tasso di occupazione ed è cresciuto quello di inattività. Su base annua, nel 2020, su 4 posti di lavoro persi 3 sono stati persi da donne.

Succede proprio a tutti
Negli ultimi giorni è circolato molto un video, che forse avete già visto, ma che ci ricorda che davanti a certe cose siamo tutti uguali.

Dopo avere spiegato in Parlamento le ultime decisioni del suo governo sull’estensione del lockdown in Germania la settimana scorsa, la cancelliera tedesca Angela Merkel è tornata al proprio posto nell’aula dimenticandosi la mascherina sul podio dal quale aveva tenuto il discorso, venendo ripresa in un momento ormai familiare un po’ a tutti dopo un anno di pandemia: accorgersi di avere il viso scoperto in pubblico, per sbadataggine. Dopo averlo realizzato, Merkel è tornata velocemente verso il podio, tra qualche sorriso da parte dei deputati che avevano assistito alla scena.

Noi di scrivervi martedì non ci dimenticheremo, e vi lasciamo con una lettura per il fine settimana su un mondo senza pandemia. Ciao!

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