Niente paura – Sul Coronavirus, dal Post

Se avete visto un telegiornale o letto quotidiani e siti di news nelle ultime 24 ore, saprete che da ieri alcuni paesi hanno sospeso in via precauzionale la somministrazione dei vaccini contro il coronavirus di AstraZeneca, in seguito ad alcune segnalazioni da verificare su problemi circolatori (trombosi) riscontrati in alcune persone da poco vaccinate.

Le parole chiave sono “precauzionale” e “da verificare”, ma non tutti sono stati cauti nel dare la notizia, parlando di “paura in Europa” per la vicenda. In realtà, come hanno spiegato l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) e l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), a oggi non ci sono elementi per ritenere che le trombosi siano state causate dal vaccino.

Ma andiamo con ordine.

Il 7 marzo scorso l’Austria aveva annunciato l’interruzione delle somministrazioni di un lotto di vaccini di AstraZeneca, dopo la segnalazione di una morte sospetta e un altro caso di trombosi, poi risolto. Il lotto interessato era l’ABV5300 e comprendeva un milione di dosi, distribuite in 17 paesi europei: Austria, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Estonia, Francia, Grecia, Islanda, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Spagna e Svezia (quindi non in Italia).

Nei giorni successivi, la Danimarca aveva sospeso l’impiego delle dosi provenienti dallo stesso lotto, poi per ulteriore precauzione ieri ha deciso di interrompere totalmente la somministrazione del vaccino di AstraZeneca per un paio di settimane, in modo da effettuare ulteriori verifiche. Nelle ore seguenti all’annuncio, altri paesi dell’Unione Europea hanno sospeso l’impiego dei vaccini provenienti da quel lotto o disposto una sospensione integrale delle vaccinazioni con le dosi di AstraZeneca, in attesa di ulteriori chiarimenti.

In seguito alle sospensioni, l’EMA ha diffuso un comunicato nel quale ha ribadito l’assenza di elementi per sostenere che la causa delle trombosi fosse il vaccino. L’EMA ha inoltre aggiunto che: “I benefici del vaccino continuano a superare i rischi e la sua somministrazione può continuare, mentre proseguono le indagini sulle trombosi”.

L’Italia non è stata interessata dalle consegne del lotto ABV5300, ma in via precauzionale l’AIFA ha disposto la sospensione dell’utilizzo di un altro lotto (ABV2856), in seguito ad alcune segnalazioni su cui ci sono ancora poche notizie e sono in corso accertamenti (anche da parte della magistratura). Alcuni campioni saranno analizzati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), mentre potranno proseguire le somministrazioni con le dosi provenienti da altri lotti, come del resto era avvenuto nelle scorse settimane senza particolari problemi. Nel suo ultimo rapporto sulla sorveglianza sui vaccini, l’AIFA non aveva inoltre riscontrato anomalie nelle segnalazioni di casi sospetti.

In casi come questi è bene non arrivare a conclusioni affrettate: le analisi dell’ISS aiuteranno a chiarire la situazione. Le dosi provenienti da quel lotto in Italia sono state impiegate su migliaia di individui, senza la segnalazione di particolari problemi.
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A questo punto qualcuno di voi si starà chiedendo che cosa siano queste “trombosi”. In poche parole: una trombosi è una condizione in cui si formano piccole masse solide nei vasi sanguigni, che impediscono la normale circolazione del sangue verso i tessuti. È un problema di salute che interessa numerose persone con particolari predisposizioni e che può riguardare i fumatori e in generale chi ha stili di vita poco sani. I casi di trombosi sono normalmente presenti tra la popolazione ed è quindi prevedibile che siano rilevati anche tra i milioni di individui che vengono vaccinati: questo non indica che la causa sia il vaccino.

Stando ai dati, l’EMA ha segnalato che negli ultimi tempi non si è registrato un aumento dell’incidenza delle trombosi tra la popolazione. Nell’Unione Europea sono stati rilevati 30 casi su quasi 5 milioni di individui vaccinati con AstraZeneca fino a oggi, un dato non difforme a quello di altri periodi e in assenza del vaccino.

Nel Regno Unito sono stati somministrati oltre 11 milioni di dosi dello stesso vaccino e, stando all’ultimo rapporto delle autorità sanitarie britanniche, sono stati rilevati tre decessi e 45 trombosi tra i vaccinati. Per fare un confronto, nel caso del vaccino di Pfizer-BioNTech i casi di trombosi rilevati sono stati 48. 

AstraZeneca ha intanto spiegato che finora dalle analisi di sicurezza su milioni di somministrazioni non sono emersi dati su un aumentato rischio di trombosi: «in nessuna fascia per età, genere, lotto impiegato o paese». 

Le verifiche, come quelle avviate da EMA e AIFA, fanno parte del processo e sono essenziali per garantire la sicurezza dei vaccini per tutti: sarebbe un’anomalia se non ci fossero. Insomma, non c’è da agitarsi su questa storia dei vaccini sospesi.

Piano
A proposito di vaccinazioni, il ministero della Salute ha presentato alle regioni un aggiornamento del piano vaccinale che questa volta contiene criteri validi per tutto il territorio nazionale, eliminando quindi parte della discrezionalità affidata finora alle regioni.

Si continuerà a vaccinare proseguendo in base alle fasce di età, dalle persone con più di 80 anni in giù, ma rispetto a prima sono state identificate 5 categorie in cui è divisa la popolazione, non solo sulla base dell’età ma anche delle condizioni di salute. La priorità sarà data alla categoria 1, e poi a scendere alle altre.

Categoria 1 – Elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave).
Categoria 2 – Persone di età compresa tra 70 e 79 anni.
Categoria 3 – Persone di età compresa tra i 60 e i 69 anni.
Categoria 4 – Persone di età inferiore ai 60 anni con patologie o situazioni di compromissione. immunologica che possono aumentare il rischio di ammalarsi, ma che non siano nella condizione di gravità delle persone estremamente vulnerabili.
Categoria 5 – Resto della popolazione di età inferiore ai 60 anni.

In questo modo, il governo confida di fare accelerare la campagna vaccinale.
 

La settimana
Nell’ultima settimana c’è stato un ulteriore aumento di nuovi casi positivi rispetto alle settimane precedenti: sono stati rilevati 149.808 nuovi contagi, il 14,7 per cento in più su base settimanale. Per la prima volta dall’inizio dell’anno anche il dato dei decessi notificati negli ultimi sette giorni è tornato ad aumentare rispetto alla settimana precedente: sono stati 2.210, mentre nei sette giorni precedenti erano stati 2.000. Nel prossimo mese sarà importante tenere monitorato il dato dei decessi per capire se la progressione sarà diversa rispetto a quelle della prima e della seconda ondata.

La provincia con l’incidenza settimanale più alta in tutta Italia è Bologna, dove sono stati trovati 626 nuovi positivi ogni 100mila abitanti. In tutta l’Emilia-Romagna c’è stata una netta ripresa dell’epidemia: in provincia di Rimini sono stati registrati 538 nuovi casi ogni 100mila abitanti, mentre nella provincia di Forlì-Cesena 526. Rimane molto alta l’incidenza anche in provincia di Brescia, in Lombardia, con 551 nuovi casi ogni 100mila abitanti, e Udine con 562 casi ogni 100mila abitanti.

L’incidenza è in calo in Umbria, la prima regione a prevedere una zona rossa locale già da inizio febbraio quando furono chiusi tutti i comuni della provincia di Perugia e sei comuni della provincia di Terni. Ora si stanno iniziando a vedere gli effetti delle misure restrittive: l’incidenza è in calo del 2,1 per cento.

Casi settimanali accertati ogni 100.000 abitanti, per provincia

Qui trovate molte altre informazioni e grafici su andamento dei casi nelle singole regioni, sulla situazione nelle terapie intensive e su come procedono le vaccinazioni.

Umbria
Torniamo un momento in Umbria. È stata la prima regione a individuare in modo sistematico le varianti e a imporre le zone rosse locali, e ora i dati stanno iniziando a migliorare. L’emergenza non è finita, naturalmente, ma il modo in cui è stata gestita ci può aiutare a capire diverse cose su andamenti e rischi posti da una nuova ondata di casi. 

Carceri
L’associazione Antigone, che si occupa di tutelare i diritti delle persone che si trovano in carcere, ha pubblicato il suo rapporto annuale sulla condizione delle carceri in Italia ed è evidente l’influenza della pandemia sui dati. Il 29 febbraio del 2020, a pochi giorni dalla scoperta del primo caso di infezione da coronavirus in Italia, c’erano 61.230 persone in carcere, mentre il 28 febbraio 2021 ce n’erano 53.697: 7.533 in meno, un calo del 12,3 per cento. È il numero più basso di persone incarcerate in Italia dal 2015, quando c’erano 52.165 detenuti.

Nel decreto ristori dello scorso ottobre il governo aveva inserito alcune misure per incentivare la detenzione domiciliare limitando il sovraffollamento nelle carceri e riducendo la possibilità di contagi e focolai. Ma secondo Antigone, la diminuzione della popolazione carceraria non è servita a migliorare in maniera significativa il tasso di affollamento delle carceri, che oggi è pari al 106,2 per cento.

L’importanza dei bar 🍸

J&J
Ieri la Commissione Europea ha autorizzato l’utilizzo del vaccino contro il coronavirus della multinazionale statunitense Johnson & Johnson (J&J), dopo che l’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) aveva dato il proprio parere favorevole per l’autorizzazione. Quello di J&J è il quarto vaccino disponibile nell’Unione Europea dopo quelli di Pfizer-BioNTech, Moderna e AstraZeneca. A differenza di questi, la soluzione di J&J prevede la somministrazione di una sola dose e potrebbe quindi fare accelerare la campagna vaccinale in Europa, che sta procedendo a rilento nonostante siano stati risolti diversi problemi sulle consegne.

Inutilizzati
I dati sulla distribuzione e sulla somministrazione dei vaccini in Europa mostrano come i ritmi lenti delle campagne vaccinali siano dovuti anche alla scarsa organizzazione dei paesi europei, oltre che ai ritardi delle aziende farmaceutiche. Nei frigoriferi degli ospedali, infatti, sono custoditi milioni di dosi in attesa di essere somministrate in tutta Europa.

Tre cose dal mondo
🇺🇸 Il Congresso degli Stati Uniti ha approvato in via definitiva l’American Rescue Plan Act of 2021, un pacchetto di misure economiche da 1.900 miliardi di dollari per sostenere gli americani messi in difficoltà dalla pandemia e rilanciare l’economia. Il presidente statunitense, Joe Biden, spera che quest’anno il 4 luglio sia anche il giorno “dell’Indipendenza dal virus”.
🇯🇵 Alle Olimpiadi di Tokyo non ci sarà pubblico proveniente dall’estero, dicono i giornali giapponesi citando fonti del governo.
🇨🇱 Tra i paesi che stanno procedendo più velocemente con le vaccinazioni contro il coronavirus c’è il Cile, che è stato anche uno di quelli più interessati dalla pandemia nel Sudamerica. Il Cile non ha risorse economiche paragonabili a quelle di Stati Uniti o dell’Unione Europea, eppure nel giro di pochi mesi è riuscito a vaccinare più del 20 per cento della popolazione con almeno la prima dose

Computer
Con le nuove chiusure delle scuole in alcune regioni, molti bambini e ragazzi si potrebbero ritrovare a fare lezione da casa, con la necessità di avere un computer. Un pc un po’ in età può ancora fare il suo lavoro: non sarà il massimo della velocità, ma per le necessità dei bambini e per una situazione provvisoria è spesso sufficiente. Se vi siete chiesti come risuscitare vecchi computer funzionanti ma in disuso da anni, per darli ai bambini e renderli il più possibile autonomi, senza doverne comprare uno nuovo, abbiamo preparato una rapida guida per voi.

Nuovo decreto
Il Consiglio dei ministri ha lavorato a un nuovo decreto legge che prevede alcune nuove limitazioni in vista del periodo pasquale, ma anche aiuti per le famiglie compreso un “bonus baby sitter”. Come sempre troverete dettagli e informazioni complete sul Post, non appena ci saranno informazioni ufficiali. E ne riparleremo anche martedì, naturalmente.

Louvre
Di norma, il Louvre è tra i musei più frequentati al mondo. Nel 2019 ha accolto 9,6 milioni di visitatori, ma nell’ultimo anno le visite si sono quasi azzerate a causa della pandemia e delle numerosi limitazioni, che hanno avuto un forte impatto sul turismo. Ancora prima del 2020, il Louvre aveva comunque avviato un processo di diversificazione delle entrate, per non dipendere esclusivamente dalle visite. Nell’ultimo anno l’ha intensificato, puntando sulla vendita di prodotti con il proprio marchio, ma anche con diverse altre iniziative più creative.

Noi ci sentiamo come sempre martedì. Buon weekend e se vedete un procione, denunciatelo. Ciao!

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