Non c’è più trippa per gatti!

di Raffaele CARDILLO
Una vergogna senza fine quella del finanziamento pubblico ai partiti, un’escalation di scelleratezze senza fine, a cominciare dal subdolo raggiro al referendum del 1992 che, ad onta della vittoria al fronte del <NO> espresso dagli italiani per l’indegna mercede, i nostri eroi della casta si preoccuparono subito di trovare l’escamotage, col cambiare la dizione in <rimborsi elettorali>, così tutto tornava come prima: trallallero-trallallà!
Che indegno agire, che indegno operare a guisa di criminali incalliti che, pur di raggiungere i loro loschi obiettivi, le usano tutte a dispetto della disperazione, della desolazione della nostra disgraziata penisola.
Ma non è finita, quando si paventata la possibilità di non poter ricevere gli ultimi scampoli di quella che era un’insulsa ruberia, finalmente messa fuori legge, ci riferiamo ai rimborsi di cui sopra, perché non opportunamente rendicontati con regolari pezze d’appoggio, ecco il miracolo: l’egregio onorevole Boccadutri, con un guizzo d’ingegno, mette ai voti un’improvvisa, subitanea legge ad hoc, che annulla la rendicontazione, ritenuta non vincolante e, quindi, la liquidazione di 45,5 mln di euro che andranno a rivitalizzare le casse ormai esangui dei partiti.
Come in un romanzo d’appendice c’è un ultimo colpo di scena, forse il più eclatante, per la sottile perfidia del suo estensore: ci riferiamo alla blindatura dei finanziatori che foraggiano i movimenti politici, da questo momento diventeranno anonimi, un grosso favore ai lobbisti che imperverseranno impunemente nell’agone politico, facendo valere vieppiù le loro richieste, senza che la controparte compiacente possa disattenderle.
Possiamo dire, dunque, addio alla democrazia, scenari da brividi si andranno a palesare, dove anche chi delinque possa battere i pugni sul tavolo, pretendendo turpi contropartite: un ignobile compromesso che porterà inevitabilmente a tragiche conseguenze.
Una deriva di valori mai raggiunta nell’Italia repubblicana, dove si potrà assistere ad una tavola imbandita con commensali del calibro di Buzzi e Carminati, che detteranno i tempi e i modi nella distribuzione delle pietanze!
Roba da far accapponare la pelle, da far tremare le vene ai polsi, eppure tutto si accetta ad ogni pié sospinto, disattendendo le legittime istanze di chi dissente e che vorrebbe una più equa e legittima distribuzione del potere.
Ormai è divenuta una pia illusione contrastare la forza egemone che controlla ogni ganglio vitale dello Stato: una sistematica occupazione <manu militari> dei mass-media, dove il dissenso ormai appartiene al passato e tutto viene irreggimentato in un unico monolite.
O tempora, o mores!

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