PREMIO LETTERARIO “CITTA’ DI CASERTA”, CELEBRATA LA TERZA IMPORTANTE EDIZIONE

Patron Alessandro Zannini della Mediterraneo Editrice. Vincitori Alfonso Bottone (Narrativa) e Raffaele Fiore (Poesia)

di Raffaele Raimondo

 

CASERTA – Stupenda la 3ª edizione del Premio Internazionale di Narrativa e Poesia “Città di Caserta” che si è conclusa con la cerimonia finale celebrata nell’afoso sabato 16 settembre al teatro del Buon Pastore. Folta la presenza di autorità e pubblico. Ampia la giusta soddisfazione del patron Alessandro Zannini, direttore dell’editrice Mediterraneo. Vibrante il coordinamento affidato alla giornalista Giovanna Paolino. Calda, trascinante la voce di Massimo Santoro, lettore ufficiale delle motivazioni  a sostegno dei riconoscimenti attribuiti. Intermezzi canori della giovane Michela Santonastaso. Sguardo dei presenti illuminato oltretutto dalla Mostra “L’arte delle parole, la poesia delle immagini”. Impossibile raccontar tutto dell’Evento e allora resoconto per flash, assumendo inevitabilmente il torto che qui si fa ai non citati eppur meritevoli coprotagonisti. Vincitori, per la Sezione Poesia edita, Raffaele Fiore con “Come una volta” ed. Loffredo e, per la Narrativa edita, Alfonso Bottone autore di “Angelina e le altre”. A brillante corredo una miriade di premiazioni: Poesia inedita (Luigi Neri, Roberto Lasco, Antonio Nicolò, Bianca Corrente, Rosa Anna Giovinazzi); Poesia Minori (Giuseppe Raimondo, Angela Parente, Emanuele Nicolò, Nunzia Santonastaso, alunni della Scuola secondaria di Durazzano); Premi speciali della Giuria (Franco Casadei, Paride Mercurio, Girolamo Capuano, Roberto Vaccari, Francesca Nardi, Mariastella Eisenberg, Pino Imperatore); Poesia edita (Giovanni Pellegrino, Cosimo Rotolo, Roberto Colonnelli); Narrativa inedita (Dante Iagrossi, Milena Persico, Massimo Bencivenga, Giovanna Renga, Claudia Salvi); Narrativa minori (Maria Claudia Merenda e Ilaria Grimaldi); Narrativa edita (Maria Bruno, Vanes Ferlini, Daniela Raimondi, Giulia Fera e Francesco Testa); Eccellenze casertane (Elpidio Iorio ideatore di PulciNellaMente, Nino Gaetano Saurio inventore del Poommarobot, Gianni D’Argenzio compositore e sassofonista); Codicilli (Lucia Petrella).

In estrema sintesi, una ricchissima sfilata di personaggi del migliore umanesimo di terra nostra e lontane contrade, ma anche dell’impegno civile e artistico proiettato verso alte vette paradossalmente e tremendamente troppo ignote alle masse inchiodate nell’ossessiva ricerca dell’«altrove» di cui si pasce, coi telefonini, la contemporanea società. Qui il punto cruciale, qui il dilemma: per chi si scrive e perché? Col didattico corollario di dover reinventare un’alfabetizzazione di base che consenta ai più d’inforcare i binocoli.

Raffaele Fiore, ritirando il Premio, ha lanciato un grande appello, che a molti è sfuggito. Alfonso Bottone l’ha dedicato col cuore all’editore che gli ha dato fiducia, toccando la piaga del quasi monopolio delle Case maggiori. Francesca Nardi, “penna d’oro” del giornalismo di Terra di Lavoro, pressoché perplessa. Claudia Salvi solare. Nino Gaetano Saurio finalmente felice d’essere stato onorato in patria. Michela Santonastaso, cantando, ha stemperato il pathos. E Gianni D’Argenzio, da par suo, ha ricreato l’atmosfera della bella creatività viaggiante sulle note del suo meraviglioso clarinetto.

Due ideuzze per la 4ª edizione? Aprire ad una scrittura forte sulla polis. Distribuire la cerimonia in tre serate. La prima: per imprimere più vigore alla letteratura, diciamo, pasoliniana. La seconda: per sentire più a lungo il sussurro o il grido dei riconosciuti Autori.

 

 

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