PRESSO L’ORATORIO DI ARNONE: MOSTRA D’ARTE DI PAOLA PAESANO

Paola Paesano, nasce a Napoli il 24 febbraio 1957 e fino al 1987 ha vissuto a Bari dove ha terminato i suoi studi, trasferendosi poi a Casapulla (CE), dove tutt’oggi risiede.

Dottoressa in Medicina Veterinaria, lavora da molti anni in TERRA DI LAVORO, dove il suo amore per gli animali e il suo interesse di studiosa dell’anatomia degli stessi, si esprimono e si concretizzano attraverso una istintiva capacità di modellare e dipingere con una costante dovizia di particolari. Paola prende spunto dalla natura e soprattutto ama esprimere artisticamente le realtà del territorio dove lavora, ecco perché risalto particolare è dato alla bufala che domina in terra di lavoro.

I bufali di Paola nelle rappresentazioni artistiche, acquistano significati diversi a seconda del soggetto ritratto; anche il titolo attribuito ad ognuno sembra rafforzare il messaggio che Paola vuole inviare: la bufala diventa mezzo espressivo e comunicativo di allegorie e metafore; ogni bufalo ha il suo carattere che vien fuori dalla espressione e dai colori che gli vengono dati. Paola è un’artista sincera, che si rivolge al mondo denunciando il disagio sociale e attraverso le sue bufale, un disagio del territorio.

L’aspetto realistico nella sua pittura, è certamente coinvolgente, e acquista un fascino estetico e contenutistico davvero incisivo, mentre la capacità narrativa e la precisa azione pittorica contraddistinguono mirabilmente le opere dell’artista in maniera riconoscibile

Profumo di bufala, significa rivalutazione del territorio, significa percezioni odorose della terra, del fieno, del letame che si stanno dissolvendo con la civiltà moderna.

“La sua pittura è l’espressione rasserenante di una suggestiva atmosfera formale, portavoce di un’appassionante interpretazione di evidente fedeltà figurativa. E’ un’arte di ottima preparazione tecnica che vibra di una scansione figurale attenta e di notevole efficacia. La gestualità concreta e rigorosa si fa spazio in tutta la sua maturità espressiva e la pregnante sicurezza coloristica, non può di certo sfuggire all’occhio attento del fruitore”

Raffaele De Salvatore (giornalista, critico d’arte)

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