Raffaele Bencivenga ai cittadini di Cesa: “Democrazia in pericolo”

 CESA. Il cittadino Raffaele Bencivenga si rivolge direttamente ai cesani, dopo le ultime tristissime vicende verificatesi nella politica comunale.

“Sento il dovere – scrive in una nota ufficiale il 39enne – di parlare ai cittadini miei compaesani con la correttezza e l’onestà intellettuale che mi hanno insegnato sin da piccolo. Ritengo che in quest’epoca storica, così ricca di problematiche da affrontare, non siano appropriati i classici spettacoli da teatrino di corte, quelli che si utilizzavano per omaggiare il re e la illustrissima figura.

Qui siamo a Cesa, nel paese in cui sono cresciuto, lo stesso in cui il consiglio comunale occupa un ruolo di fondamentale importanza e che, necessariamente, deve avere la giusta pubblicità, così come previsto per iscritto da regolamento e leggi. Quello che è avvenuto è un vero e proprio attacco alla democrazia, dove qualcuno se la suona e se la canta senza nemmeno informare adeguatamente i cittadini. Come mai e perché? Mistero.

A questo punto, non mi resta che mettervi a conoscenza i di ciò che avevo intenzione di dire in quell’Assise”.

A seguire il discorso che Bencivenga aveva preparato per l’assemblea pubblica: “Ritengo che gli incarichi amministrativi e politici sono e rappresentano il massimo impegno a cui tutti noi siamo chiamati a rispondere. Noi cittadini eletti nelle istituzioni. Dobbiamo stare al servizio della comunità e non al servizio della poltrona o del potere.

Nel caso oggi in discussione, le difficoltà di carattere personale ed umano, nelle quali io non entro nel merito, per correttezza, non possono e non debbono essere l’occasione per affidamenti di altri incarichi. Il tutto, ci tengo a precisare, a compensazione. Il mandato politico che il popolo ci ha affidato, senza nessuna distinzione tra maggioranza e opposizione, porta con sé un carico di responsabilità che merita impegno, rispetto e, nel caso si presentassero delle difficoltà personali, dimissioni che, per correttezza, dovrebbe essere rassegnate non solo dalla carica di presidente, ma anche da quella di consigliere.

Lo scambio di poltrone che oggi è sotto l’occhio di tutti, rappresenta la pagina e l’esempio più brutto che possiamo dare al paese ed è contro ogni principio di etica morale. Macchia non solo chi lo accetta, ma, anche e di più, chi lo propone.

Sul piano personale, gli auguro di trovare l’equilibrio perduto e la tranquillità di sempre, ma è mio obbligo portare avanti i principi di trasparenza, correttezza ed onestà che difenderò sempre per mia intima convinzione e, soprattutto, nel rispetto di tutti i miei compaesani. Per questo, anche se fossi l’unico in consiglio comunale, mi opporrò con forza ad ogni uso strumentale delle funzioni pubbliche, che non siano volti esclusivamente al bene della collettività.

Alla luce di siffatte considerazioni, invito il pregiatissimo Sindaco e l’ex presidente del consiglio comunale a rassegnare entrambi e senza esitazione alcuna, le dimissioni da quest’Assise”.

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