Rapporto Ismea sulla competitività dell’Agroalimentare al Sud

Confagricoltura Salerno: “Oggi le imprese agricole stanno investendo rispetto al trend registrato dall’Istituto”

31 Ottobre 2019

 

Ieri, 30 ottobre 2019, nella sede del Rettorato dell’Università degli Studi di Salerno si è tenuta la presentazione del “Rapporto sulla competitività dell’agroalimentare nel Mezzogiorno” elaborato da Ismea in collaborazione con Federalimentare e Cibus. Da quanto esposto da Fabio del Bravo, responsabile per Ismea delle politiche di sviluppo rurale, l’agroalimentare del Mezzogiorno tra il 2007 ed il 2016 ha registrato  “Una riduzione degli investimenti del 53% in agricoltura e del 23% nell’alimentare” ed ha così ulteriormente incrementato il gap già rilevante con il Centro-Nord.” Una riduzione degli investimenti che – per l’agricoltura – si riflette in prospettiva negativamente anche sull’andamento del valore aggiunto del settore.

“Sono dati che sicuramente danno conto della frenata degli investimenti nella fase post-crisi – ha commentato il presidente di Confagricoltura Salerno, Antonio Costantino – ma che non tengono ancora conto però della reazione in atto oggi da parte delle aziende agricole più competitive, che in questi ultimi anni hanno iniziato ad investire, specie nei comparti frutticolo e agrumario – per contrastare la crescente pressione dei principali competitor internazionali, tornando a sviluppare l’innovazione varietale, anche puntando su prodotti nuovi e tali da contrastare efficacemente, in futuro, l’import di frutta fresca che ha invaso soprattutto la grande distribuzione organizzata”.

 

“La Gdo italiana oggi non è in grado di valorizzare la frutticoltura italiana – ha spiegato Costantino – poiché dall’estero arrivano ingenti quantitativi di frutta, non solo a costi più contenuti, ma tali da coprire un arco temporale di offerta più lungo per ogni singolo frutto e questo accade per via dei maggiori investimenti fatti nel passato, dai nostri competitor, come ad esempio la Spagna, su cultivar anticipatarie e tardive.”

 

Il presidente Costantino ha poi intrattenuto un attento uditorio sul tema dell’innovazione varietale, attività promossa dal Consorzio Ionico Ortofrutticolo, l’organizzazione di produttori della quale è presidente, in collaborazione con altre Op partner: “Stiamo investendo, grazie ad un progetto sviluppato con l’Università di Salerno, su cultivar di fragole che meglio si adattino al nostro clima, possano essere gradevoli per il consumatore e con una shelf-life più durevole, in modo da poter essere commercializzate anche fuori dai confini nazionali.”

 

Altri due progetti invece, puntano sull’innovazione varietale per allungare la stagionalità e la commerciabilità di uva da tavola e clementina. “In particolare sono in fase di selezione insieme ai nostri maggiori partner pugliesi e siciliani – ha sottolineato Costantino – nuove cultivar di uva bianca senza semi in sostituzione dell’uva Italia, oltre a nuove varietà di uva fragola a buccia sottile e sempre senza semi.”

“Ma in futuro occorrerà riposizionare le aziende anche su frutti tropicali e frutti di bosco, visto il cambiamento climatico in atto, che ne determina un incremento della domanda – ha concluso il presidente di Confagricoltura Salerno.

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