Regi Lagni

A chi si trova a passare per la Domiziana nel tratto alla foce dei Regi Lagni appare uno spettacolo allarmante ed inquietante: le acque del canale scorrono  emanando un odore nauseabondo, sono di colore nerastro, scaricano a mare veleni ed ogni tipo di rifiuti. Per questa ragione ci è apparsa quanto mai opportuna l’iniziativa promossa dai giovani dell’Arci Masaniello di Saviano (con il sostegno di Infiniti Mondi) di lanciare una petizione al Presidente della Regione Campania per richiedere un intervento adeguato ad affrontare la situazione che si trascina da decenni, ma soprattutto per rompere la coltre di indifferenza su uno dei più macroscopici disastri di tipo ambientale. Infatti, insieme con il fiume Sarno, i Regi Lagni oramai hanno un triste record: quello di essere tra i corsi d’acqua più inquinati a livello nazionale ed europeo.

I Regi Lagni erano un’ antica opera di bonifica idraulica realizzata dai Borbone, essenzialmente costituita da un reticolo di canali scavati nella terra per drenare le acque di un territorio spesso paludoso, esteso circa 100.000 ettari nel cuore produttivo delle province di Napoli e Caserta. Le opere di canalizzazione, avviate in epoca romana, videro un forte impegno per il riassetto idraulico durante il Viceregno spagnolo agli inizi del 1600. La bonifica aveva messo fine al problema secolare delle inondazioni del torrente Clanio nella “Campania Felix” e mitigato la malaria nell’entroterra. La fertile pianura a nord del capoluogo campano traeva beneficio da quest’opera di ingegneria con attività  agricole e zootecniche uniche per pregio ed abbondanza. Oggi quest’ampia zona, a sud del fiume Volturno, è in gran parte antropizzata e densamente popolata.

Nel tempo il lascito dei Borboni si è trasformato in un veicolo di liquami e rifiuti con pesanti riflessi anche sull’inquinamento del mare e delle zone lacustri  del Litorale Domizio. Gli argini dei canali e la battigia alla foce mostrano i segni di ingenti sversamenti e contaminazioni, tanto che le acque dei canali  appaiono spesso come fogne o discariche  a cielo aperto più che corsi d’acqua drenata dai campi coltivati. Nel 1973 l’infezione colerica giustificò l’avvio di pesantissimi interventi di urgente riassetto igienico sanitario dell’area, molti dei canali di bonifica fecero da impianto di base per il progetto di raccolta e trattamento di reflui fognari. Vennero realizzati cinque “mega depuratori”, che scaricano direttamente nel canale principale dei Regi Lagni. Gli impianti di trattamento  avrebbero dovuto sanare “una volta per sempre” la situazione igienico sanitaria delle acque di scolo e permettere ai napoletani di tornare al mare nel loro golfo (Progetto Speciale n.3 della Cassa per il Mezzoggiorno di disinquinamento del golfo di Napoli). Ma oramai alcuni impianti risultano obsoleti e richiedono interventi di manutenzione. Nonostante vi siano stati vari interventi e progetti la situazione è peggiorata con tempo, a seguito di tante responsabilità. In primo luogo hanno alimentato il disastro attuale i comuni e gli enti locali, la maggior parte dei quali ancora oggi non sono in regola con le normative per il disinquinamento dei loro scarichi urbani (liquidi e solidi, come ci disse il giudice C. Lembo in un incontro alla Feltrinelli). Parimenti sono corresponsabili le imprese, a partire da quelle dei vari poli industriali disseminati nella piana della antica Campania Felix, fino alle tante aziende agricole, in particolare di quelle bufaline, che scaricano direttamente le acque reflue spesse rese tossiche dai pesticidi nei canali. Infine, incide lo scarso senso di civismo e di educazione ambientale della popolazione locale e degli abitanti dei vari comuni della conurbazione metropolitana, che spesso scaricano rifiuti di ogni genere (anche quelli solidi, come si può vedere dalle foto allegate).

Di fronte al perdurare di questo stato di cose, la petizione lanciata su Chance.org ripropone l’interrogativo: “Regi Lagni: da disastro a possibile opportunità?”. E’ rivolta direttamente a Vincenzo De Luca (Presidente Regione Campania), su cui cade la responsabilità degli impianti di depurazione e dei progetti di bonifica del territorio.  Giustamente si parte dalla considerazione che: “La condizione dei Regi Lagni nelle province di Napoli e Caserta è un disastro e, considerando la loro ubicazione soprattutto nel nostro territorio, potrebbe ulteriormente degenerare”.
Infatti, si rileva che: “Anni di approssimazione gestionale, scelte politiche sbagliate, atti criminali, come lo sversamento di rifiuti di tutti i generi, compresi quelli tossici, otturazione dei ponti d’attraversamento sono sole alcune delle cause della disastrosa condizione in cui gli alvei attualmente versano. Questa situazione è destinata nei prossimi mesi ad esplodere, stante il cambiamento climatico in atto che potrebbe portare a degli eventi meteorici di intensità e portata mai viste, insostenibili per l’attuale rete degli alvei. Ciò rappresenta un pericolo costante per le persone e per le cose”.                                                                                                                         Di fronte a questi dati si richiede un “intervento risolutivo da parte degli organi politici ed amministrativi competenti. In particolare, si chiede a tutti gli organi di governo, presenti sul territorio, ed, in primis, ai Comuni del bacino dei Regi Lagni, nonché alle associazioni interessate un’azione immediata finalizzata a dare la giusta priorità al problema, nonché alla risoluzione dello stesso”.

A sostegno di questa petizione, come rete delle Piazze del Sapere – insieme con le associazioni ambientaliste, abbiamo deciso di organizzare per giovedì 21 ottobre 2021 ore 17.00 Caserta Enoteca Provinciale Via C. Battisti 50, con i contributi e la partecipazione di esperti del tema come GFranco Nappi (Direttore di Infiniti Mondi), l’ing.A. De Nardo  (Direttore CESBIM), Rocco Romagnoli (Agronomo), Luigi Nicolais (Presidente Fondazione Carditello), Lello Zito (Agenda 21), GF Tozza (Legambiente). Sono stati invitati/e la Regione Campania, Francesco Todisco (Commissario Consorzio di Bonifica Volturno), associazioni ambientaliste e contadine, i sindaci dei comuni interessati(tra cui hanno già aderito Enzo Falco di Caivano ed il consigliere A. Oliva di Castel Volturno.

Pasquale Iorio

Le Piazze del Sapere                                                                          Caserta, 11 ottobre 2021

Nota. I Regi Lagni sono un reticolo di canali rettilinei, perlopiù artificiali, il cui bacino si estende in un’area di 1095 km² in 99 comuni della città metropolitana di Napoli e delle province di CasertaAvellino e Benevento. Il suo bacino conta un numero di abitanti equivalenti (sia d’ambito civile sia industriale) pari a circa 2.796.360.

Per firmare : https://chng.it/Ff5zxyvf per seguire, la pagina FB aperta sulla campagna:https://www.facebook.com/groups/989567818491436/permalink/997928110988740/ – In collaborazione con: Arci Saviano – Agenda 21 – LIPU – Infiniti Mondi –  Confederdia – Legambiente

0 Comments

No comments!

There are no comments yet, but you can be first to comment this article.

Leave reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *