Ripartire con la cultura – Le Comole di Castel Morrone

Trentaquattresima tappa

A pochi minuti da Caserta si può raggiungere un sito tra i più interessanti e curiosi d’Italia per il fenomeno naturale che lo ha generato. Si trova a Castel Morrone, un piccolo comune situato nel cuore dei Monti Tifatini. Dal 1527 si ha testimonianza di due grandi voragini presso Monte Fioralito, distante solo qualche chilometro dal centro abitato.

Si tratta di due giganteschi sprofondamenti del terreno, dalla forma e dalle dimensioni molto diverse tra loro. Il più piccolo ha la forma di una “damigiana”, con un’apertura di 30 metri di diametro e una base di 50 metri e sembra sia collegato, tramite un canale sotterraneo, a quello più grande. Quest’ultimo ha la forma simile a quella di un enorme cilindro, con un diametro di circa 250 metri e una profondità di 280 metri. Queste voragini in realtà sono due doline, meglio conosciute dagli abitanti del posto col nome di comole, termine che in dialetto significa proprio “avvallamento”.

Probabilmente le loro origini risalgono al Cretaceo (circa 145 milioni di anni fa), quando negli strati rocciosi del suolo si sono formate numerosissime e sottili fratture che si sono allargate nel tempo a causa dell’azione erosiva dell’acqua provocando il cedimento del terreno e la conseguente nascita della comola. Sebbene i fenomeni carsici siano molto diffusi in molte regioni d’Italia, le doline di Castel Morrone hanno da sempre attirato l’attenzione degli scienziati, perché la loro forma è “tipica” ma non molto frequente in Campania. Inoltre, per le dimensioni raggiunte, la comola grande è stata definita la dolina “da crollo” più vasta d’Italia.

Le sorprese, tuttavia, si rivelano solo nel cuore di questi profondi anfratti. Proprio per le sue caratteristiche, all’interno della comola grande si è creato un microsistema naturale dove si può osservare una grande varietà di specie vegetali e animali. In particolare è diventata curiosamente il luogo preferito delle cornacchie, o meglio, delle mamme-cornacchie che per tre settimane all’anno trasformano la comola in una nursery dove far nascere i propri piccoli.

Con una breve passeggiata è possibile raggiungere la comola grande, anche se la visita risulta molto complicata per chi non conosce il sito, in quanto non c’è un sentiero che permette un’agevole discesa; per questo motivo consigliamo di non avventurarsi mai da soli ma di contattare l’Associazione Trekking Castel Morrone, che può fornire tutte le indicazioni necessarie.

La comola piccola è ricoperta da una fitta vegetazione, quindi è molto pericoloso avvicinarsi perché non è visibile e c’è la possibilità di ritrovarsi all’improvviso in una situazione rischiosa.

L’Associazione è costituita da un nutrito gruppo di volontari impegnati nella promozione del territorio di Castel Morrone; sono esperti conoscitori del luogo che nel tempo hanno individuato e tracciato diversi percorsi che portano a scoprire le tante meraviglie custodite nel cuore dei Monti Tifatini.

Associazione Trekking Castel Morrone – Pagina Facebook

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