Salviamo il Museo Campano, patrimonio dell’umanità!

In occasione delle due giornate europee per il patrimonio, anche Capua – come altre città d’arte – si è animata con tanti cittadini e visitatori curiosi di conoscere ed ammirare tante bellezze – come quelle offerte nelle sale delle Matres Matutae. Per l’impegno e l’inventiva dei volontari del TCI e di altre associazioni, il Museo Campano, insieme con le Chiese Longobarde ed altri monumenti millenari, è diventato un luogo di socialità, di partecipazione consapevole, grazie anche all’accoglienza ed all’animazione creativa di tanti  studenti delle scuole (a partire dal Pizzi) e di giovani artisti (come la mostra del gruppo di fotografi “Cacciatori di immagini”). In questo modo possiamo prendere consapevolezza che con la cultura si può ripartire, con la storia e la ceeatività dell’arte possono emergere nuovi investimenti, con risorse e progetti per costruire il futuro per le nuove generazioni.

Partendo da queste osservazioni positive, ci rivoliamo al sottosegretario  on. A. Cesaro ed al prof. S. Maffettone  per chiedere se in sede Mibact o di Regione Campania è stata posta attenzione verso la assurda vicenda del Museo Campano. Va ricordato il solenne impegno assunto dalle varie istituzioni partecipi al convegno – molto partecipato, tenuto il 4 marzo 2016 a Capua – di dare vita ad un tavolo tecnico per trovare una soluzione di ricollocazione che garantisse il futuro di uno dei simboli della nostra storia e identità. Da allora non abbiamo avuto più alcuna notizia né sappiamo se qualcuno si sta veramente occupando della questione.

Anzi,  la Console del TCI di Capua lancia un vero e proprio grido d’allarme“Terzo Gioiello: il Museo Campano che  è quello che più ci da’ da pensare. L’apparenza inganna, sta morendo veramente, lo faranno a pezzi e  smembreranno i suoi reperti. Questa la fine ingloriosa di un Monumento di importanza mondiale con reperti unici come le Matres Matutae e la Sala delle sculture Federiciane, resti delle Torri sul Volturno che tutti ci invidiano..  Senza soldi per la manutenzione anche spicciola, senza direttore tra un paio di mesi.. senza collegamenti con reti culturali, che ne sarà?!”.

Cominciamo a temere che la situazione tende a peggiore, che la stessa sopravvivenza del Museo è in pericolo. Sembra incredibile, ma il rischio esiste se si pensa a quello che sta succedendo a Villa Vitrone, anche a seguito degli scandali e corruzione diffusa, che continua a colpire i politici locali. Da qui nasce il nostro moto di rabbia e di indignazione. Basta pensare che a Caserta è in atto un altro scempio, con la dismissione del Polo Culturale, con i tre musei allocati e la biblioteca storica di Terra di Lavoro, di cui si ignora la destinazione. In questo modo si pensa di fare cassa per affrontare le situazioni di dissesto finanziario, cercando di rendere appetibili al mercato immobiliare alcuni palazzo e luoghi prestigiosi.

Da cittadino capuano – cresciuto e formatosi in quelle stanze dorate – anche a nome della rete di associazioni e del terzo settore rinnovo l’appello al Sindaco ed al Consiglio Comunale a prendere iniziative forti per salvare il Museo Campano. Possiamo partire dalle migliaia di firme già raccolte dal TCI e dai volontari per rilanciare la mobilitazione dei cittadini con un Forum della cultura. Con Le Piazze del Sapere e le altre associazioni (a partire dal TCI Campania, da Capuanova, da Slow Food, da Ex Libris e Architempo, dai giovani di Extra Moenia e tutti quelli che voglio collaborare) promuoveremo una assemblea pubblica entro la metà di ottobre. Chiederemo a tutti di dare un contributo, a partire da chi decide le sorti di governo a livello nazionale, regionale e locale, ma ci rivolgiamo anche all’università, al mondo dei saperi e delle competenze, delle imprese e delle professioni.

Pasquale Iorio                                                                                                                           Caserta, 26 settembre 2016

Le Piazze del Sapere – Cell. 3382307279

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