Saranno 62 i componenti del futuro Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti. Vince la “linea Abruzzo” (leggi in coda)

 Roma, 2 agosto2016.

Saranno 62 i componenti del futuro Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e saranno così suddivisi: 40 professionisti, 20 pubblicisti nonché 1 professionista e 1 pubblicista in rappresentanza delle minoranze linguistiche riconosciute. In pratica viene ripristinato l’orginario rapporto di 2/3 professionisti e 1/3 pubblicisti previsto dalla legge n. 69 del 1963, rapporto tuttora vigente nei Consigli regionali dell’Ordine. Ma, poiché restano 12 – come oggi – i componenti del Consiglio nazionale di disciplina dell’Ordine dei Giornalisti, faranno parte del Consiglio nazionale dell’Ordine 50 colleghi (cioé 62 meno 12). Gli attuali consiglieri nazionali dell’Ordine sono, invece, ben 144 per metà pubblicisti e metà professionisti. Lo ha deciso oggi pomeriggio la Commissione Affari Costituzionali del Senato nell’ambito della riforma dell’editoria. Ora il provvedimento dovrà essere approvato dall’Aula di palazzo Madama e successivamente definitivamente ratificato dalla Camera dei Deputati. Si rende infatti necessario un nuovo voto a Montecitorio perché 5 mesi fa i deputati avevano fissato in appena 36 il numero dei componenti del futuro Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti 

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2 marzo 2016 – APPELLO ALLA CAMERA. Franco Abruzzo*: “L’Ordine nazionale con 36 consiglieri non potrà far fronte ai suoi tanti compiti. Fermatevi!. Il numero giusto è 60: 60 consiglieri (di cui 12 giudici disciplinari), 40 professionisti e 20 pubblicisti”.

.Deputati, fermatevi! Oggi 2 marzo vi accingete ad approvare il ddl sull’editoria che contiene una norma lesiva dell’Ordine dei Giornalisti. Con 36 consiglieri l’Ordine non sarà in grado di operare e di far fronte a tutte le funzioni assegnate dalle leggi. Tenete conto che 12 dei 36 consiglieri dovranno occuparsi esclusivamente della giustizia disciplinare. I restanti 24 consiglieri sono giudici d’appello delle iscrizioni negli elenchi dell’Albo, devono vigilare sulla condotta degli iscritti  segnalando mancanze e violazioni etiche  ai Consigli territoriali di disciplina, devono organizzare corsi di formazione ogni anno per 100mila iscritti, devono organizzare (4 volte/anno) gli esami di stato per l’accesso alla professione,  vegliare sul funzionamento delle 9 scuole di giornalismo sparse sul territorio nazionale, coordinare gli Ordini regionali, scr ivere il massimario della professione. E poi c’è il disbrigo delle pratiche amministrative (pareri, incontri, dibattiti, etc). Il numero giusto è 60: 60 consiglieri (di cui 12 giudici disciplinari), 40 professionisti e 20 pubblicisti, eletti in due distinti collegi nazionali. Credetemi, il funzionamento dell’Ordine è anche un problema del Parlamento. I consiglieri sono persone che lavorano e che non possono dedicarsi in via esclusiva all’Ordine. Anche sotto questo profilo il numero 36 fa a pugni con la realtà e con le esigenze dell’ente pubblico. Cordialmente, ·FRANCO ABRUZZO-consigliere dell’Ordine dei Giornalisti della Lombardia di cui è stato presidente dal 1989 al 2007.  (mail: fabruzzo39@yahoo.it – cell 3461454018) – TESTO INhttp://www.francoabruzzo.it/docume nt.asp?DID=20086

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