“SERE D’ESTATE” EVENTO DEL 21 LUGLIO 2022

Riuscitissimo l’evento di questa sera organizzato dalla dott.ssa Tania Parente e dalla giornalista Matilde Maisto.

E’ stata una serata all’insegna dell’amicizia,  comprensione,  condiscendenza, indulgenza, tolleranza, umanità, pazienza.

Lo scopo prefissatosi dalla coordinatrice del gruppo di Letteratitudini, Matilde Maisto, era quello di verificare se fosse stato possibile riannodare i fili del sodalizio culturale, dopo il grave lutto che l’ha colpita, a seguito della dipartita dell’amato marito Gianni Cacciapuoti, avvenuta circa un anno e mezzo fa, esattamente il 17 Febbraio 2021.

Grande è stata la gioia di Tilde Maisto quando ha verificato che molti sono stati gli amici che hanno risposto all’appello: Raffaele Raimondo, Lella Esposito, Mattia Branco, Marinella Viola, Felicetta Montella, Tania Parente, Giovanna Scione, Giulia Di Nardo, Giannetta Capozzi, Venere Limardi.

Abbiamo più volte precisato di che cosa si voleva parlare ed esattamente: di estate, stelle, sogni, equinozio, poesia.

Personalmente la serata da “sogno sotto le stelle” l’ho dedicata al mio amatissimo marito Gianni, che a distanza di un anno e mezzo è sempre con maggiore intensità nel mio cuore e nella mia testa; ora desidero immaginarlo come la stella più luminosa del firmamento, infatti mi viene in mente Auriga che è forse una delle costellazioni più importanti, poiché conserva un tesoro raro:  la stella Capella, la quale fa parte appunto del firmamento. Non a caso, tra le centinaia di miliardi di stelle del firmamento essa è la sesta più luminosa ed ha una luminosità di sessanta volte più forte del sole. Questa costellazione ha la forma di un uomo che porta in braccio un capretto, il termine “Capella” significa “Capretta”. Nella mia fantasia, l’uomo è sicuramente Gianni e sta raccogliendo i capretti da portare a Gesù con lo scopo di trainare pecorelle all’ovile!

Naturalmente di stelle ce ne sono tantissime altre,  considerate che ci sono 88 costellazioni.  Non sempre per godersi un piacevole spettacolo è necessario spendere dei soldi e andare a teatro, a volte basta alzare lo sguardo al cielo e godersi lo spettacolo che ci offre il nostro pianeta, così magicamente una giornata lavorativa terminata nel peggiore dei modi, sembrerà cambiare in un batter d’occhio.

Sarebbe un pò riduttivo fermarsi alla semplice bellezza di un cielo illuminato, per gli amanti del mondo della scienza una stella è molto di più. Difatti è proprio la scienza che ci insegna che quello che noi definiamo un “cielo illuminato” altro non è che la sfera celeste che potremmo poi definire come una sfera che ospita sulla propria superficie i corpi celesti e le stelle. Conseguenzialmente, l’unione di quei punti di luce che noi vediamo in cielo, ma che in realtà sono delle stelle, danno vita ad una sorprendente costellazione e al mondo esistono esattamente ottantotto costellazioni. Per anni gli studiosi hanno studiato le variazioni di queste costellazioni, ancora oggi sono un punto fermo della scienza e dell’astrologia, in molti cercano di andare sempre più a fondo per scoprire qualcosa che magari qualcuno durante i proprio studi non ha notato in passato.

Possiamo definire una costellazione come l’unione di stelle visibili ad occhio nudo da qualsiasi essere vivente sulle Terra. In realtà, quello che noi vediamo è una semplice riproduzione sulla sfera celeste e spesso le stelle che sembrano essere vicine, possono essere distanti di molti anni luce.

Volendo poi passare alla Poesia, come non pensare  immediatamente a l’INFINITO di Giacomo Leopardi:

Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo, ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante io quello
Infinito silenzio e questa voce
Vo’ comparando:  e  mi sovvien l’eterno, 
le morte stagioni e la presente
viva e il suon di leiCosì tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare

Ovviamente molte altre bellissime poesie ci ricordano l’Estate come:

Estate (Salvatore Quasimodo)
Cicale, sorelle, nel sole
con voi mi nascondo
nel folto dei pioppi
e aspetto le stelle.

Estate (Cesare Pavese)
È riapparsa la donna dagli occhi socchiusi
e dal corpo raccolto, camminando per strada.
Ha guardato diritto tendendo la mano,
nell’immobile strada. Ogni cosa è riemersa.
Nell’ímmobile luce dei giorno lontano
s’è spezzato il ricordo. La donna ha rialzato
la sua semplice fronte, e lo sguardo d’allora
è riapparso. La mano si è tesa alla mano
e la stretta angosciosa era quella d’allora.
Ogni cosa ha ripreso i colori e la vita
allo sguardo raccolto, alla bocca socchiusa.
È tornata l’angoscia dei giorni lontani
quando tutta un’immobile estate improvvisa
di colori e tepori emergeva, agli sguardi
di quegli occhi sommessi. È tornata l’angoscia
che nessuna dolcezza di labbra dischiuse
può lenire. Un immobile cielo s’accoglie
freddamente, in quegli occhi.
Fra calmo il ricordo
alla luce sommessa dei tempo, era un docile
moribondo cui già la finestra s’annebbia e scompare.
Si è spezzato il ricordo. La stretta angosciosa
della mano leggera ha riacceso i colori
e l’estate e i tepori sotto il viviclo cielo.
Ma la bocca socchiusa e gli sguardi sommessi
non dan vita che a un duro inumano silenzio.

E tante altre…

Ci sono ancora miriade di stelle, di poesie, di orizzonti infiniti che   potrebbero ancora farci sognare sotto  la luna in una calda serata d’estate ed in compagnia di piacevoli e carissimi amici, ma per adesso vi lasciamo e vi diamo appuntamento per un successivo incontro che sarà nostra cura preannunciare.

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