Si allarga la coalizione del centrosinistra, aderisce anche l’Upm.

Mirabelli ai dissidenti: chi sostiene progetti diversi da quello del Pd è fuori dal partito. Zannini: mai in discussione Razzano

Si allarga ulteriormente la coalizione di centrosinistra a sostegno di Giuseppe Razzano sindaco. Questa mattina, nel corso della conferenza stampa che si è svolta presso la sede del Pd, è stata formalizzata l’adesione dell’Upm di Vincenzo Bove al cartello di Razzano. «Con Bove abbiamo cominciato un discorso da dicembre quando lui ha promosso i comitati per il sì al referendum – ha esordito Razzano – sono felice che possa portare con il suo movimento un contributo alla causa del centrosinistra. L’Upm rafforza ulteriormente un cartello autorevole che potrebbe arricchirsi ancora di nuove forze nelle prossime ore». «Il mio è un movimento fortemente politicizzato – fa eco Bove – e si rivede nell’idea di politica di Matteo Renzi. E’ per questo che, con convinzione, abbiamo promosso la battaglia referendaria. Con il commissario del Pd Picierno ho aperto un dialogo già dallo scorso dicembre. Le ho detto che avrei atteso l’esito delle primarie per poi mettermi al servizio del centrosinistra unito. Dopo le primarie sono successe tante cose che mi hanno indotto alla pausa di riflessione. Oggi posso dire, però, che il centrosinistra è unito e che si deve lavorare con convinzione alla vittoria di Razzano. Chi si è messo contro il centrosinistra è chi ha votato no al referendum». Rispetto ai dissidenti chiarissima è la posizione del commissario del Pd Franco Mirabelli. «Chi è contro il Pd e contro il candidato del Pd è fuori dal partito – ha detto senza mezze misure Mirabelli – è successo a Marcianise, è successo a Villa Literno, succederà a Maddaloni. Chi si candida, sottoscrive liste, sostiene progetti o fa il rappresentante di lista per cartelli diversi da quello di Razzano si mette automaticamente fuori dal partito. Ci sono regole chiare nel Pd, la grande novità è che da un anno a questa parte le facciamo rispettare. Oggi a Maddaloni c’è il centrosinistra, quello dello schema regionale. Dopo quello che è successo in questa città sarebbe gravissimo sostenere modelli diversi da questo. Chi lavora a soluzioni differenti tese a far perdere il Pd si assume una responsabilità enorme». Su fatto che a Maddaloni si sia replicato il modello De Luca interviene il consigliere regionale di Centro democratico Giovanni Zannini. «Questo è lo schema per il quale ci battiamo – ha spiegato – ci tengo a precisare che la candidatura di Razzano non è stata mai messa in discussione anche perché legittimata dai cittadini. La nostra settimana di pausa serviva come sprone al Pd per aprire un ragionamento complessivo sul territorio che non includeva Maddaloni sul quale la posizione di Centro democratico è sempre stata chiarissima». Hanno portato il loro contributo anche i coordinatori di Calatia libera Francesco Sansone e di Campania libera Mirko Trovato. Presenti in sala anche Vincenzo Santangelo, più votato a Maddaloni alle ultime regionali, l’ex candidato sindaco Gaetano Esposito, il dirigente cittadino del Pd Luigi Correra e il coordinatore provinciale di Cd Pino Riccio.

Maddaloni, 21 aprile

 

 

 

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