#Stilelibero, il virologo Tarro propone il “Modello Texas”: – 25% di malformazioni in 4 anni

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Terra dei Fuochi, il virologo Tarro propone il “Modello Texas”: 25% di malformazioni infantili in meno in 4 anni.

“NoSmoking” era il titolo dell’ottava puntata di Stilelibero, in cui si è fatto il punto sulla “Terra dei Fuochi”, all’indomani dei dati, preoccupanti, comunicati dall’Istituto superiore della sanità.

CASERTA. Cosa (e come) mangiare per disintossicarsi e consigli pratici per superare lo stress da Terra dei Fuochi. Sono alcuni degli accorgimenti emersi nel corso di Stilelibero, la trasmissione radiofonica di approfondimento ideata da Claudio Lombardi e da Antonio Salvati e condotta da Salvati, ogni martedì, a partire dalle 16, dagli studi di New Radio Network (www.newradionetwork.com), a Maddaloni (Caserta). “NoSmoking” era il titolo dell’ottava puntata, in cui si è fatto il punto sulla “Terra dei Fuochi”, all’indomani dei dati, preoccupanti, comunicati dall’Istituto superiore della sanità.

Il monito di Legambiente, le ecoballe e i roghi tossici

«La Terra dei Fuochi è una questione complessa, perché in questo fenomeno convergono tutte le contraddizioni del nostro territorio. Cosa è cambiato negli anni? Ora, c’è un’attenzione particolare sul piano delle bonifiche, anche se con i fondi stanziati nella Legge di Stabilità occorrerà risolvere anche l’emergenza delle ecoballe di Giugliano. Il vero problema restano i fumi dei roghi e ciò che è finito nei nostri terreni», ha spiegato Nicola D’Angerio, presidente Legambiente Caserta.

Lo scienziato, la bonifica delle coscienze e i bambini

Accorato l’intervento del professor Giulio Tarro, virologo e candidato al premio Nobel per Medicina e Fisiologia, che ha sottolineato come, per approcciare al fenomeno di Terra dei Fuochi, sia necessario bonificare prima le coscienze e poi i terreni. «Già nel 1977 con il libro «Salute e Ambiente in Campania» c’erano campanelli d’allarme, quaranta anni dopo la situazione non è cambiata», ha rivelato lo scienziato. «I dati? Dopo la raccolta occorre l’interpretazione critica, altrimenti non servono. Ricordo ancora il ministro della Salute Balduzzi fuggire dal consiglio comunale di Aversa, dopo aver detto che non c’era connessione tra i roghi e le morti di tumore. Poi, ritornò in incognito e capì qual era la realtà del territorio», ha proseguito Tarro. Che ha aggiunto: «Dobbiamo prendere esempio dal Texas, dove da quando hanno iniziato le opere di risanamento del territorio le malformazioni sono diminuite del 40%. Di conseguenza, si potrebbe incidere profondamente con una bonifica, riducendo le malformazioni congenite in solo 4 anni del 25%, arrivando persino a un risparmio economico di 11 milioni di euro». «Ho voluto capire che tipo di informazione circolava nelle scuole sul problema della Terra dei Fuochi e così ho raccolto temi e disegni dei bambini», ha detto Angela Marino, giornalista e autrice del libro, “C’era una volta il Re Fiamma, la Terra dei Fuochi raccontata dai bambini”. «Di questo lavoro mi ha colpito la grande consapevolezza che i piccoli hanno del fenomeno. Ad esempio, disegnano e catalogano con dovizia i rifiuti speciali o i vigili del fuoco che corrono a spegnere i roghi».

Sintomi e rimedi della “sociofobia” da Terra dei Fuochi

A Stilelibero la psicologa e psicoterapeuta Marilena De Micco: «Si può parlare di stress ambientale che porta alla frustrazione e a un senso di impotenza nei territori colpiti dal fenomeno della Terra dei Fuochi», ha rivelato l’esperta. «In molti mi raccontano la loro preoccupazione e il loro senso di impotenza. Consigli? Un piccolo esercizio semplice per smorzare queste tensioni: sdraiarsi, appoggiare una mano sul diaframma e prendere consapevolezza del respiro. Aumentare poi, la propria consapevolezza su quello che sta accadendo informandosi accuratamente sull’argomento. Ma il cambiamento è soprattutto entrare in azione facendo, ad esempio, acquisti intelligenti», ha concluso la De Micco.

Terrene inquinati: la speranza nella canapa sativa

Domenico Bovienzo, presidente dell’Associazione nazionale periti tabacco, ha presentato il progetto (promosso dal consorzio “Distretto turistico di Caserta”, presieduto da Umberto Riccio) di riconversione della filiera del tabacco in filiera della canapa sativa «una chance in più per la nostra economia ma anche per la bonifica dei terreni. La canapa, infatti, funge da pompa di calore riuscendo ad assorbire gli inquinanti presenti nei terreni della Terra dei Fuochi», ha spiegato.

Disintossicarsi con la dieta che cura dai metalli pesanti

Disintossicare l’organismo mangiando. È questa l’incredibile intuizione codificata, e trasformata in un piano alimentare, dal biologo-nutrizionista Armando D’Orta: «La nostra dieta parte dal come andare a fare la spesa, imparando a riconoscere, ad esempio, gli alimenti stagionali. Le nostre intuizioni sono state sperimentate e in tre mesi abbiamo avuto dei cali sensibili della presenza di mercurio, piombo, uranio e alluminio in tutti i pazienti. Siamo pronti ad allargare il campo delle nostre sperimentazioni, coinvolgendo anche degli agronomi per la scelta dei prodotti da utilizzare»

Il batterio che “mangia” i gas tossici, l’esperimento di Pianura

Un batterio in grado di «mangiare» i gas tossici. La sperimentazione è stata presentata a Stilelibero da Pierpaolo Moretti, agronomo e pedologo: «La sperimentazione della miscela batteria in contrada Pisani di Pianura è terminata. I risultati sono stati incoraggianti e siamo pronti alla fase operativa. L’idea è che i batteri possano fare da filtro e “mangiare” i gas tossici prima che entrino in atmosfera».

Caserta, 20 Gennaio 2016

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