Sul Coronavirus, dal Post

A oggi sono stati segnalati 10.149 casi positivi in Italia.
Sono le 18 e 50.Volevamo iniziare questa newsletter con un classico “se qualcuno due mesi fa ci avesse detto che,” per descrivere quanto sia straordinariamente incredibile la situazione in cui ci troviamo, poi abbiamo pensato che i fatti siano più che sufficienti. Perché – se vi fermate un momento a pensarci – davvero si fa fatica a crederci.Ieri sera, mentre milioni di persone attendevano che iniziasse Montalbano su RaiUno, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha tenuto un evento a metà tra il discorso alla nazione e una conferenza stampa per annunciare l’estensione a tutta Italia delle restrizioni contro il coronavirus che, appena un paio di giorni prima, aveva già annunciato per la Lombardia e 14 altre province per lo più del Nord Italia. Solo su RaiUno, Conte ha raccolto almeno 10 milioni di telespettatori, centrando per la prima volta l’obiettivo di parlare a più persone possibili (al giro precedente aveva tenuto una conferenza stampa alle due di notte della domenica).Mentre Conte finiva di annunciare le restrizioni agli spostamenti per tutti e ribadiva l’invito a restare il più possibile a casa, alcuni più ansiosi e premurosi raggiungevano i supermercati per fare la spesa, nel timore che il giorno dopo fosse troppo tardi per fare scorta di cibo e altri prodotti di prima necessità. Oggi il governo ha diffuso una serie di domande e risposte per chiarire meglio che cosa si possa fare e cosa sia caldamente sconsigliato: non sono veri e categorici divieti, ma il senso della nuova decisione era far capire a tutti l’importanza di ridurre al minimo la vita sociale e i contatti con il prossimo, per rallentare il più possibile l’epidemia.

Da oggi sono sospese in tutta Italia le manifestazioni sportive, le attività di palestre, piscine e centri sportivi, le aperture dei cinema, dei musei e degli altri luoghi di aggregazione. Saranno chiuse fino al 3 aprile le scuole e le università, e bar e ristoranti potranno aprire solo nelle ore centrali della giornata, a patto di garantire la distanza di un metro tra i loro clienti.

Com’era fino a ieri per le zone isolate nel Nord Italia, le limitazioni riguardano anche gli spostamenti: l’invito è a farne il meno possibile, e solo per ragioni lavorative e di urgenza (naturalmente c’è anche una deroga per poter fare la spesa). Ognuno di noi potrà autocertificare le motivazioni del proprio spostamento: un’autocertificazione fasulla è perseguibile, ma qui – poi non lo ripetiamo più – l’idea è che ognuno sia responsabile a sufficienza da capire che la normalità per un po’ sia rimanere chiusi in casa, non trovare il giusto cavillo e stratagemma per uscire e continuare a fare la vita di prima.

Cina-Italia
Le misure adottate ricordano, su scala e contesto diversi, quelle adottate dalla Cina, dove negli ultimi tre giorni non sono risultati nuovi contagi da coronavirus fuori dalla regione di Hubei, in cui si trova Wuhan, dove lunedì sono stati segnalati appena 17 nuovi casi positivi. Per fare un confronto, ieri in Italia i nuovi casi positivi segnalati sono stati quasi 1.600.

Come ha raccontato il capo di una delegazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha di recente visitato la Cina, il risultato è stato ottenuto sia con politiche di stretto isolamento della popolazione, sia tramite un gigantesco dispendio di risorse per riorganizzare gli ospedali, costruirne di nuovi e migliorare i sistemi di diagnosi per identificare il prima possibile i casi di COVID-19, la malattia causata dal coronavirus. Nelle città con più contagi, gli ospedali migliori sono stati dedicati esclusivamente ai pazienti COVID-19, mentre le persone con altri problemi di salute sono state trattate in ospedali per non infetti. Questa separazione ha consentito di ridurre il rischio di nuovi contagi tra i pazienti e di ottimizzare le risorse.

Nelle settimane scorse molti osservatori hanno fatto notare che la soluzione adottata in Cina è stata resa possibile dalla presenza di un governo totalitario, che non si fa molti problemi a limitare le libertà personali. In realtà, ha spiegato il capo delegazione dell’OMS, l’idea spesso trasmessa dai media di un paese in cui la popolazione ha paura del governo dovrebbe essere rivista: «Ho parlato con molte persone fuori dal sistema: negli alberghi, sui treni, nelle strade in giro la notte. Si sono mobilitati, come in guerra, ed è la paura del virus che li fa andare avanti. Si sono davvero visti in prima linea al fronte per proteggere il resto della Cina. E del mondo».

Questo non toglie naturalmente che nelle settimane dell’emergenza ci siano state gravi limitazioni alla libertà di opinione in Cina, o che ci siano stati soprusi nei confronti di alcuni individui, soprattutto da parte delle amministrazioni locali. Il modello però sembra avere funzionato, anche se al costo di enormi sacrifici, e occorrerà vedere se la via italiana ispirata a quel modello sarà sufficiente. Lo scopriremo nei prossimi giorni, per lo più dalle nostre case.

A volunteer sprays disinfectant inside a Christian church in Wuhan in central China’s Hubei Province, Friday, March 6, 2020. World stock markets are down sharply again as pessimism prevails over the economic impact of the virus outbreak (Chinatopix via AP)

Le ultime dall’Italia
Secondo i dati comunicati questo pomeriggio dalla Protezione Civile, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus in Italia sono stati registrati 10.149 casi positivi e sono morte 631 persone, mentre i guariti sono 1004. Le persone attualmente positive sono 8.514, oltre la metà concentrate in Lombardia, poi in Emilia-Romagna e in Veneto. I ricoverati in terapia intensiva sono 877 in tutta Italia, la maggior parte di loro è in Lombardia: 466.

Modulo
Lo accennavamo prima: del modulo per l’autocertificazione sugli spostamenti si è parlato molto, ed è stato anche molto cercato online da ieri notte, quando molti (che non possono lavorare da casa) si sono chiesti come avrebbero dovuto giustificare i loro spostamenti nel caso di un controllo. Il modulo è molto semplice e, oltre a trovarlo qui, potrà essere fornito dalle stesse forze dell’ordine in caso di controlli. Usiamolo con parsimonia.

La spesa!
Dopo la notizia dell’estensione delle restrizioni a tutta Italia in molti si sono chiesti come avrebbero fatto per gli acquisti essenziali. Il governo è intervenuto con una nota per chiarire che: «Il decreto del Presidente del Consiglio firmato oggi prevede la possibilità di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa. Non è prevista la chiusura dei negozi di generi alimentari, che anzi rientrano tra le categorie che possono sempre restare aperte». Insomma, potete recarvi.

Voli
British Airways e Air France hanno cancellato tutti i voli in programma per l’Italia, Ryanair ha preso la stessa decisione per i voli fino al 9 aprile mentre EasyJet e altre compagnie ne hanno cancellati solo alcuni. Per aiutare a orientarsi, abbiamo messo insieme le modalità di rimborso di alcune compagnie, tenendo presente che l’ENAC – l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile – dice che hanno diritto al rimborso anche i passeggeri impossibilitati a viaggiare ma il cui volo non è stato cancellato.

Austria
Il governo austriaco ha adottato nuove regole per ridurre il rischio di contagio da coronavirus. Tra queste, ce ne sono alcune per i cittadini italiani che entrano in Austria: dovranno presentare un certificato medico o dimostrare di avere un posto dove rimanere in isolamento per due settimane.

Bubbole
Su WhatsApp, social network e anche alcuni giornali continuano a circolare numerose falsità e informazioni inventate sul coronavirus, con i rischi che possono comportare se vengono prese sul serio. Dopo averne smontate già alcune nei giorni scorsi, oggi ci siamo dedicati a quella secondo cui sarebbero sufficienti le bevande calde per “uccidere” o “neutralizzare” il coronavirus. Il messaggio sostiene inoltre che sia utile esporsi al sole ed evitare le bevande ghiacciate. Naturalmente non c’è nulla di più falso, qui lo abbiamo spiegato più estesamente.
Avete mai sentito parlare del “contenimento BSL-4”? Se vi dice qualcosa è probabile che c’entri anche in questo caso WhatsApp: è un messaggio che prospetta nuove e inquietanti misure di contenimento del coronavirus, come posti di blocco gestiti dall’esercito e il divieto assoluto di uscire di casa. È completamente inventato.

Vaticano
Il Papa ha detto: “Preghiamo il Signore anche per i nostri sacerdoti, perché abbiano il coraggio di uscire e andare dagli ammalati”, dedicando la messa che stava officiando ai sofferenti per il coronavirus. Tra le restrizioni ci sono anche limiti e divieti per le messe, sempre con l’obiettivo di ridurre il più possibile il rischio di nuovi contagi. In Vaticano è stato annunciato che la piazza e la basilica di San Pietro resteranno chiuse ai turisti e alle visite guidate fino al 3 aprile.

Turisti in piazza San Pietro, Roma, 25 novembre 2019. ANSA/FABIO FRUSTACI

Serie A
La Serie A di calcio – così come tutti gli altri campionati e le manifestazioni sportive nazionali – sarà sospesa fino al 3 aprile per via delle nuove misure di contenimento del coronavirus. Il CONI e l’Associazione Italiana Calciatori avevano chiesto da tempo che fosse sospesa. Non è chiaro in quale modo – e se – verranno organizzati i recuperi. Allenamenti e partecipazioni alle coppe europee sono invece consentiti.

Diario
Luca Sofri ha scritto ieri la pagina di un diario dell’epidemia, o una cosa che gli somiglia:

Si sente un misto di solidarietà e di nervosismo, in giro, online e offline. Non so cosa prevalga, e può darsi che sia quel misto di solidarietà e nervosismo in cui ci muoviamo da qualche anno. E che nulla sia poi in effetti cambiato, malgrado anche qui le percezioni momentanee. Potrebbe essere un’occasione buona, però. Litigare meno, aggredire meno: anche quando pensiamo che gli altri dicano e facciano sciocchezze. Litigare meno, aggredire meno. (Qui il resto)

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Abbiamo scritto la stessa guida pratica sul coronavirus sei volte – in cinese, in romeno, in russo, in francese, in arabo e in spagnolo – così che la possiate girare ad amici, parenti, collaboratori e conoscenti che con l’italiano fanno fatica. Per stare meglio tutti.

Dare una mano
A proposito di solidarietà, all’ospedale di Bergamo, una delle strutture sanitarie più in sofferenza a causa dell’alto numero di contagi nella provincia, sono arrivate delle pizze per il personale frutto di una misteriosa donazione. Un segno di riconoscenza per il lavoro che stanno svolgendo da più di due settimane in condizioni molto difficili, con turni lunghi e impegnativi fisicamente e psicologicamente.
Ci sono molti altri modi per dare una mano, il più immediato è fare una donazione agli ospedali: abbiamo messo insieme un elenco con riferimenti affidabili per chi volesse partecipare.

Umore
Fare una donazione può essere un buon modo per sentirsi meglio, soprattutto in una situazione come quella che stiamo vivendo, che potrebbe rivelarsi stressante per alcuni. L’OMS ha diffuso alcuni altri consigli per gestire lo stress durante l’epidemia in corso, tra cui: “Se devi restare in casa, mantieni uno stile di vita salutare in termini di alimentazione, sonno, esercizio fisico e relazioni sociali, sia dirette con chi abita con te, sia via telefono o Internet con altri familiari”.

È ora di chiudere la newsletter, e parlare con qualcuno.

Buona chiacchierata, ci sentiamo domani.

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