Sul Coronavirus, dal Post

A oggi sono stati segnalati 35.713 casi positivi in Italia.
Sono le 18 e 40.I telefoni cellulari che abbiamo sempre in tasca si chiamano così perché si collegano a una rete cellulare e, ok, non è questa grande rivelazione. Ma perché “cellulare”?L’uso del termine deriva dal modo in cui funzionano le reti mobili: sono formate da ripetitori radio che coprono una determinata area di territorio con il loro segnale, chiamata “cella”. Quando ci spostiamo da un posto all’altro, attraversiamo i confini invisibili di queste celle e il nostro smartphone si aggancia ai nuovi ripetitori nei paraggi: si fa riconoscere dando informazioni univoche (come il numero di telefono) e ottiene il permesso per continuare a essere collegato alla rete mobile. In ogni momento gli operatori telefonici sanno quindi quali cellulari sono collegati ai loro ripetitori e, soprattutto, dove si stanno dirigendo man mano che si collegano alle antenne di altre celle. Insomma, possono sapere chi si sposta e chi no.

(Forse avete capito dove vogliamo arrivare.)

Per capire in che misura i cittadini lombardi stiano seguendo le restrizioni sugli spostamenti imposte dal governo, la Regione Lombardia ha chiesto agli operatori telefonici i dati in loro possesso sugli spostamenti dei loro clienti tra le celle delle loro reti mobili. Le aziende hanno fornito i dati in forma anonima e aggregata, in modo da non risalire ai singoli proprietari dei numeri di telefono, ed è emersa una situazione che la Regione non ritiene soddisfacente.

I dati della prima settimana di restrizioni sono stati messi a confronto con le giornate antecedenti alla scoperta dei primi casi da coronavirus nel lodigiano, a fine febbraio. In media, gli spostamenti sulle lunghe distanze all’interno della Lombardia si sono ridotti del 60 per cento, con un calo più significativo registrato nelle giornate subito dopo l’emanazione delle misure del governo e in quelle dello scorso fine settimana. Sono stati però rilevati molti spostamenti oltre i 500 metri, giudicati eccessivi dalle autorità regionali, per lo meno nei grandi centri urbani.

La Regione Lombardia non ha fornito molti altri dettagli sui dati raccolti e mancano informazioni chiare per comprendere la reale condotta dei cittadini lombardi. Le valutazioni non sembrano avere tenuto nemmeno molto in considerazione il fatto che molti lavori non possono essere svolti da casa: molte persone si devono spostare ogni giorno per raggiungere il loro posto di lavoro, e non hanno alternativa. Oggi il presidente della Regione, Attilio Fontana, ha rivolto un nuovo appello per rimanere a casa, con toni che sono apparsi più minacciosi rispetto alle dichiarazioni passate, compreso un “se non la capite con le buone” e la possibilità di chiedere al governo interventi più severi.

Al di là del rispetto del decreto, la scelta di ricorrere ai dati delle reti cellulari ha portato a obiezioni e perplessità da parte di chi si occupa della privacy. In paesi come la Cina e la Corea del Sud sono stati utilizzati molti altri strumenti di sorveglianza per provare a ridurre la diffusione dell’epidemia, con esiti e benefici difficili da studiare. Il timore è che nell’emergenza si decidano provvedimenti su temi molto delicati, come la tutela della riservatezza di ciascuno di noi, per i quali è difficile prevedere tutte le conseguenze soprattutto nel lungo periodo. L’esperienza in Corea del Sud ha portato a diverse storture e a un clima di controllo reciproco a tratti inquietante, come abbiamo raccontato più estesamente qui.

Madrid, Spagna (Pablo Blazquez Dominguez/Getty Images)

La situazione in Italia
I dati odierni della Protezione Civile dicono che il numero totale di persone risultate positive al coronavirus in Italia dall’inizio dell’epidemia è 35.713, quindi 4.207 in più di ieri quando l’aumento era stato di 3.526. I morti sono in totale 2.978: in un giorno si sono aggiunti 475 decessi, ieri erano stati 345. L’aumento di oggi dei deceduti è stato il più grande finora registrato. Gli attualmente positivi, quindi esclusi i dichiarati “guariti” e i deceduti, sono 28.710. Ai dati odierni mancano quelli della Campania.

Oggi il ministero dell’Interno ha diffuso nuovi dati su denunce e controlli effettuati negli ultimi giorni per le trasgressioni delle limitazioni agli spostamenti: dall’11 al 17 marzo sono state controllate 1.025.655 persone e 44.521 sono state denunciate. Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, 527.014 sono stati controllati e 1.473 titolari sono stati denunciati.

Milano
Se si utilizzano come riferimento i soli casi positivi comunicati dalla Regione Lombardia, a Milano le persone con coronavirus sono all’incirca lo 0,07 per cento dei suoi 1,35 milioni di abitanti. Come nel resto d’Italia, i casi reali sono sicuramente di più, ma è difficile fare una stima accurata, perché i test vengono per lo più eseguiti su individui già con sintomi evidenti da COVID-19. Ce lo hanno confermato anche diversi medici di famiglia, che faticano a seguire tutti i casi tra i loro pazienti e a ottenere per alcuni di loro i ricoveri, quando le condizioni si aggravano. Nella maggior parte dei casi, il test viene eseguito in ospedale, mentre per i malati con sintomi lievi e meno preoccupanti spesso non viene svolta una diagnosi definitiva tramite il tampone.

“Cura Italia”
Nel decreto “Cura Italia” presentato dal governo ci sono diversi provvedimenti per provare ad alleviare gli effetti economici dell’epidemia. Oltre a estensioni e semplificazioni delle varie forme di cassa integrazione, per i lavoratori dipendenti con figli di età non superiore a 12 anni sono stati previsti fino a un massimo di 15 giorni di congedo dal lavoro con un’indennità pari al 50 per cento della loro retribuzione normale (il congedo non può essere sfruttato se uno dei due genitori si trova a casa, per sospensione del suo lavoro o perché non lavoratore).

I giorni in quarantena con sorveglianza (sotto controllo medico a casa o in ospedale) sono stati equiparati a quelli di malattia. I lavoratori autonomi, le partite IVA, i lavoratori agricoli, gli stagionali impegnati nel settore turistico e termale e i lavoratori dello spettacolo non dipendenti avranno diritto a un’indennità di 600 euro per il mese di marzo (e si parla di un secondo assegno ad aprile se la quarantena sarà prorogata). Ci sono slittamenti per le scadenze fiscali.

Il decreto sospende i licenziamenti per due mesi, prevede un bonus per chi deve per forza lavorare non in casa e meccanismi di sospensione dei mutui per la prima casa. Altri dettagli qui.

“Bella ciao” a Bamberga, per l’Italia ?

Pizza
In un articolo di una circolare della Polizia Locale di Roma, che illustra le ultime restrizioni del governo, c’è scritto che in questa fase forni e panetterie possono produrre solo pizze bianche o con il pomodoro, ma non possono sfornare pizze farcite in modi diversi, per esempio la pizza margherita, per cui occorre anche la mozzarella. Dalla circolare emerge anche che gli unici dolci che i fornai possono produrre sono i biscotti secchi. Viene specificato, inoltre, che tutti i prodotti venduti nei forni non possono essere consumati sul posto, visto che il decreto dell’11 marzo impone la chiusura di tutti i locali in cui avviene somministrazione di cibo. La circolare non spiega i motivi delle restrizioni imposte ai fornai sulle tipologie di pizza che si possono produrre.

Di corsa
Se lo sono chiesti in molti in questi giorni: uscire per fare sport, andare a correre o in bicicletta è ancora possibile?
Secondo il governo fare sport rientra tra le attività consentite, purché si rispetti la distanza minima tra le persone di 1 metro. Per farlo, si può andare nei parchi e nei giardini pubblici, ma non in gruppo per evitare assembramenti: in caso di violazioni ripetute, dice il governo, si può «incorrere in sanzioni» oppure il parco in questione può essere chiuso al pubblico. Sia che si voglia andare a correre, andare in bicicletta o fare una camminata, in caso di controlli potrebbe essere necessario fornire un’autocertificazione. Il ministro per le Politiche giovanili e lo sport, Vincenzo Spadafora, ha detto che si stanno valutando modifiche per imporre divieti più chiari sulle attività all’aperto come corse e passeggiate. Beppe Sala, il sindaco di Milano, ha comunque invitato i suoi concittadini a evitare le uscite per lo sport.

Ryanair
La compagnia aerea Ryanair sospenderà quasi tutti i suoi voli a partire dal 24 marzo e già da domani ridurrà buona parte delle proprie attività. Ryanar ha chiarito che si metterà in contatto con tutti i passeggeri i cui voli saranno cancellati, per provare a offrire soluzioni alternative. Dopo il 24 marzo continuerà a gestire solo i voli di collegamento tra Regno Unito e Irlanda e i voli di rimpatrio di cittadini rimasti bloccati all’estero.

Parigi, 17 marzo
(Chloe Sharrock/Le Pictorium Agency via ZUMA Press/ansa)

Parigi, Francia (Chloe Sharrock/Le Pictorium Agency via ZUMA Press/ansa)

Eurovision
L’edizione di quest’anno dell’Eurovision Song Contest – il più grande concorso musicale del mondo, noto anche come “Eurovision” o “Eurofestival”  – è stata cancellata a causa della pandemia da coronavirus. Il festival si sarebbe dovuto svolgere dal 12 al 16 maggio a Rotterdam, nei Paesi Bassi, dato che l’edizione dello scorso anno era stata vinta dal cantante olandese Duncan Laurence, con la canzone “Arcade”. Per l’Italia quest’anno avrebbe dovuto partecipare Diodato, vincitore dell’ultima edizione del Festival di Sanremo.

Parigi senza le persone ?

Sangue
Da quando è iniziata l’epidemia in Italia, con la conseguente paura del contagio, molte persone hanno cominciato a temere che donare il sangue potesse essere rischioso per la propria salute e per quella del ricevente. Negli ultimi giorni l’AVIS (l’Associazione volontari italiani del sangue), la principale organizzazione italiana che si occupa delle donazioni di sangue, ha fatto numerosi appelli per spiegare che non è così: donare il sangue è sicuro, anche durante un’epidemia da coronavirus. Non ci sono motivi per non continuare a farlo e l’AVIS ha adottato ulteriori precauzioni, per tutelare la sicurezza sia dei donatori sia dei riceventi.

Ibuprofene
A proposito di social network e di contenuti poco affidabili in circolazione sul coronavirus, da diversi giorni sono molto condivisi messaggi allarmistici sull’utilizzo dei farmaci a base di ibuprofene che farebbero peggiorare i sintomi causati dalla COVID-19. In realtà non ci sono elementi per sostenerlo e i messaggi forniscono informazioni parziali e senza contesto. Il fatto che ne avesse parlato anche il ministro della Salute francese, ma in altri termini, ha contribuito a complicare le cose. A oggi si stanno facendo molti test e analisi su una grande quantità di farmaci, per capire quale combinazione sia più indicata per trattare i casi di COVID-19. Prima di assumere farmaci, comunque, è sempre bene consultare il proprio medico di famiglia.

Bambini e genitori
Con le scuole chiuse, da diverse settimane bambini e adolescenti sono a casa e continueranno a esserlo almeno fino al 3 aprile. Le restrizioni impongono di rimanere il più possibile a casa e molti genitori si stanno chiedendo come aiutare i figli a riempire il loro tempo, affiancando all’uso spesso passivo di televisione, smartphone e tablet qualcosa di più creativo e magari da condividere in famiglia. La newsletter gratuita di Consumismi, la sezione del Post dedicata a consigli e suggerimenti sulle cose da acquistare, propone questa settimana diversi spunti e anche qualche buon libro gratuito da leggere. La trovate qui, e poi probabilmente vorrete anche iscrivervi partendo da qui.

Cosa ci succederà dopo il coronavirus? ✍️

Social network
Per provare a rallentare e limitare l’epidemia, anche le più importanti aziende tecnologiche al mondo hanno chiesto o imposto ai loro dipendenti di lavorare da casa. Società come Google e Facebook hanno spiegato che una delle conseguenze di questa scelta sarà un maggiore utilizzo di algoritmi e intelligenze artificiali per gestire i loro servizi. Questo potrebbe portare per esempio a una maggiore lentezza e imprecisione nel modo in cui verrà gestito, controllato ed eventualmente rimosso tutto ciò che gli utenti pubblicheranno. Potrà anche esserci qualche contenuto rimosso per sbaglio, hanno spiegato soprattutto da Facebook mettendo le mani avanti.

Nel nostro piccolo, questa newsletter non è stata scritta da un’intelligenza artificiale (che però è esattamente ciò che direbbe un’intelligenza artificiale).

A domani. Ciao!

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