Immuni
Ieri vi avevamo anticipato che il governo avrebbe probabilmente scelto l’applicazione per il tracciamento dei contatti (contact tracing) sviluppata da Bending Spoons in collaborazione con il Centro Medico Santagostino. Poche ore dopo l’invio della newsletter, il commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, ha firmato l’ordinanza con la quale ha formalizzato la scelta. L’app si chiamerà “Immuni” e sarà basata su BLE, una versione dello standard Bluetooth. Ogni smartphone su cui sarà installata Immuni emetterà periodicamente un codice identificativo univoco (ID) e anonimo che potrà essere captato dagli altri smartphone che utilizzano la stessa app nelle vicinanze, entro qualche metro. Se uno dei proprietari segnalerà tramite Immuni di essere risultato positivo al coronavirus, il sistema consentirà di avvisare le persone con cui era stato in prossimità nei giorni precedenti. Il sistema è promettente, ma sarà davvero utile solo se sarà impiegato da un’ampia porzione della popolazione e se il governo avrà un piano chiaro su come utilizzare i dati raccolti.
Mortalità
Oggi diversi giornali e telegiornali italiani hanno riportato una stima errata dell’aumento della mortalità in Italia dovuto all’epidemia da coronavirus, attribuendola all’ISTAT. I titoli col dato sbagliato dicevano, per esempio, “In Italia più 20 per cento di decessi tra 1 marzo e 4 aprile rispetto al periodo 2015-2019”. La fonte di questo dato è stato un lancio sbagliato di agenzia, poi ripubblicato e rilanciato da giornali e testate senza ulteriori verifiche, generando una catena di equivoci. Il rapporto ISTAT aveva l’obiettivo di stimare l’impatto del coronavirus nei comuni più interessati dall’epidemia, e per farlo ha scelto di usare come campione i comuni in cui l’aumento dei morti è stato pari o superiore al 20 per cento rispetto al dato medio da gennaio ad aprile nel periodo 2015-2019. È questo il dato equivocato: un criterio usato dall’ISTAT per prendere in considerazione i comuni italiani più colpiti dal coronavirus è stato scambiato per una stima sull’intero paese.
Serve un colpevole ✍️
Questionario
«È entrato/a in stretto contatto con casi accertati di COVID-19, vivi o deceduti?» è una delle domande del questionario che il Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) ha pubblicato online per raccogliere dati sulla reale diffusione del coronavirus (SARS-CoV-2) in Italia. Lo scopo è fare una stima di quante siano le persone che attualmente o nelle scorse settimane hanno avuto sintomi simili a quelli causati dalla COVID-19. In questo modo si potrà, in una certa misura, compensare la carenza di dati certi a disposizione degli epidemiologi che stanno studiando la diffusione del coronavirus.
I dieci discorsi della pandemia, commentati ✍️
Violenza
Una delle conseguenze della pandemia da coronavirus è il sensibile calo dei reati violenti registrato praticamente ovunque, anche nei paesi che storicamente hanno i dati più alti. El Salvador (America Centrale) ha solitamente uno dei tassi di omicidi più alti al mondo: a marzo sono stati registrati 65 omicidi per una media di due al giorno; un dato basso considerato che alcuni anni fa in certi mesi se ne contavano circa 600. Anche in Italia diversi tipi di reati violenti sono drasticamente diminuiti. Secondo i dati del ministero dell’Interno diffusi alla fine di marzo, nelle prime tre settimane del mese i tentati omicidi sono diminuiti del 50 per cento rispetto allo stesso periodo del 2019, mentre i furti sono calati del 67,4 per cento, le rapine del 54,4 per cento e gli incendi del 76,7 per cento.
(EPA/Juan Ignacio Roncoroni/ansa)
Belgio
Negli ultimi giorni il Belgio è diventato il paese dell’Unione Europea con il tasso di letalità più alto per la COVID-19. La percentuale di morti tra chi è risultato positivo al virus è del 14,3 per cento, più alta dell’Italia (13,1 per cento), del Regno Unito (13,3 per cento), della Francia (12,2 per cento) e della Spagna (10,5 per cento), i paesi nei quali in termini assoluti ci sono stati più morti. Nel paese vivono 11,5 milioni di persone: ci sono quindi 419 morti per milione di persone a causa del coronavirus. Il dato è ormai superiore a quello della Spagna, intorno ai 400 decessi per milione di abitanti, mentre in Italia siamo intorno ai 370. Secondo il governo, l’alto tasso di letalità è spiegato dalla “massima trasparenza” con cui si raccolgono i dati, e dalla scelta di calcolare anche i numerosi decessi nelle case di riposo senza test, ma sulla base dei sintomi che mostravano i pazienti.
A proposito di case di riposo, intanto, in Lombardia.
Le proposte di Salvini per affrontare il coronavirus: chiudere, riaprire, chiudere, riaprire, chiudere, riaprire ?
Quattro cose dal mondo
1. A Wuhan, in Cina, sono stati rilevati 1.290 morti in più di quanto era stato inizialmente dichiarato per il coronavirus: persone morte in casa o ricoverate in strutture che non avevano ancora comunicato i dati.
2. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha presentato le direttive non vincolanti per la riapertura «graduale e ponderata» di scuole e negozi e per la ripresa generale dell’economia: spetterà a ogni governatore decidere come procedere.
3. Il presidente francese, Emmanuel Macron, dice che se non si faranno gli eurobond «vinceranno i populisti» e che è il momento di introdurre una vera solidarietà finanziaria europea, altrimenti sarà la fine dell’Unione.
4. Poche settimane fa c’erano tutte le premesse perché la diffusione del coronavirus in Portogallo provocasse un disastro: il sistema sanitario locale è tra i più malmessi in Europa e ha pochi posti letto in terapia intensiva. Eppure in Portogallo le cose sono andate meglio del previsto, tanto che diversi giornali internazionali hanno iniziato a parlare dell’eccezione portoghese al coronavirus.
Drive-in
Sorprendentemente, da qualche settimana sono tornati di moda i cinema drive-in, quelli dove guardi i film parcheggiando l’auto davanti a uno schermo all’aperto. Negli Stati Uniti, dove ne erano sopravvissuti circa 300, quelli che sono riusciti a rimanere aperti sono stati raccontati come originali eccezioni all’impossibilità di praticare quasi ogni altra attività che sia allo stesso tempo ricreativa e collettiva. In Italia, dove ne erano rimasti pochissimi, circola qualche proposta per farne aprire di nuovi per la fase intermedia prima del pieno ritorno alla normalità, ma è complicato.
Weekend
Senza grandi possibilità di svago se non quelle domestiche, per molti le giornate sono quasi tutte uguali e si finisce per perdere la cognizione del tempo e sapere in che giorno siamo. Anche per questo fin dall’inizio abbiamo scelto di scrivere bello grosso il giorno della settimana in testa a ogni newsletter (possiamo confermarvi che è venerdì).
Introdurre qualche attività un po’ diversa nel fine settimana potrebbe aiutarvi a tenere meglio traccia del tempo che passa, tra le mura di casa e affacciati ai balconi e alle finestre. Potreste cimentarvi ai fornelli con la ricetta più famosa di Gualtiero Marchesi, oppure scoprire come sono fatte le piante delle cose che mangiamo o come scegliere una pianta da appartamento, vista la permanenza forzata.
E poi ci sono da vedere le foto vincitrici del World Press Photo, il più importante premio di fotogiornalismo al mondo, da scoprire perché gli uomini non portano più tutti il cappello o da schiantarsi sul divano con 50 film su Prime Video. Fate il vostro gioco.
Noi ci sentiamo come sempre lunedì, ma se volete vedere tutta la redazione in faccia per un saluto in streaming (!) in occasione del decennale del Post cercateci su Facebook (o su ilpost.it) domenica sera intorno alle 23.
Per le notizie, restiamo come sempre di guardia, pronti a scrivervi solo se dovesse succedere qualcosa di importante da qui a lunedì, così che voi nel frattempo possiate staccare un poco e pensare ad altro. Ve lo meritate.
Ciao! |
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