Sul Coronavirus, dal Post

A oggi sono stati segnalati 219.814 casi positivi in Italia.
Sono le 18 e 18.

Finirete anche voi in una “bolla sociale”?

Per provare a contenere l’epidemia da coronavirus, ma consentendo comunque alle persone di incontrarsi e mantenere un minimo di socialità, diversi governi hanno iniziato a sperimentare le “bolle sociali”. L’idea è che gruppi ristretti di individui si possano incontrare e frequentare, a patto che i membri di ciascun gruppo siano sempre gli stessi e che restino isolati dalle altre bolle sociali.

Prendiamo il Belgio. Da ieri, i nuclei familiari e le persone che convivono in una casa (o ci vivono da sole) possono incontrare tutte le volte che vogliono fino a un massimo di quattro persone. Queste persone “esterne” devono però essere sempre le stesse e mai cambiate, almeno fino a eventuali nuove attenuazioni delle misure restrittive.

Questo significa che in Belgio una famiglia di cinque persone può iniziare a vedere stabilmente un gruppo di altre quattro persone, che siano familiari o amici. Non è necessario che questi quattro individui facciano parte dello stesso nucleo abitativo: l’importante è che la bolla sociale, una volta costituita, resti isolata dalle altre e sia un sistema chiuso.

L’idea è che in questo modo possa essere molto più semplice ricostruire i contatti, nel caso in cui un membro della bolla scopra di essere positivo al coronavirus. Il tracciamento sarebbe eseguito entro la bolla e non ci sarebbero troppi problemi su eventuali ulteriori contagi esterni, a patto che i membri di un gruppo abbiano rispettato le regole.

Oltre al Belgio, anche la Nuova Zelanda ha sperimentato con successo questo sistema, così come alcune province del Canada e una soluzione simile basata sulle bolle sociali è in fase di valutazione anche da parte del governo del Regno Unito.

Come altre iniziative, anche quella delle bolle sociali deve essere considerata come una soluzione temporanea, in attesa che le cose migliorino con una marcata riduzione dei contagi dovuti al coronavirus. Scegliere quali gruppi costituire non è infatti semplice e porta inevitabilmente a fare delle scelte e a escludere qualcuno. Il rischio è che si rovinino amicizie o si complichino rapporti familiari già difficili da mantenere, senza contare i rischi di emarginazione di particolari fasce della popolazione: gli individui che per professione restano più a contatto con i malati, come gli operatori sanitari; gli anziani e i malati di altre patologie più a rischio di sviluppare sintomi gravi dovuti alla COVID-19; persone con sensibili differenze sociali rispetto alle proprie.

Alcune persone approfittano della giornata soleggiata distesi sull’erba all’interno di cerchi rossi che delimitano la misura del distanziamento sociale dove poter restare alla biblioteca degli alberi, accanto a piazza Gae Aulenti e a corso Como, Milano 10 Maggio 2020 . Nessun assalto ma comunque decisamente pi˘ persone degli ultimi giorni anche in piazza Duomo e in corso Buenos Aires. Ansa/Matteo Corner

In Italia, oggi
La Protezione Civile ha comunicato che dall’inizio dell’epidemia in Italia sono stati rilevati 219.814 casi positivi, 744 in più di ieri, quando ne erano stati segnalati 802 in più rispetto al giorno precedente. L’incremento di oggi è il più basso dal 4 marzo scorso, ma spesso al lunedì ci sono carenze nella comunicazione di tutti i dati. I morti totali sono 30.739, quindi 179 in più di ieri. Nei reparti di terapia intensiva sono ricoverate 999 persone, è la prima volta dal 10 marzo scorso che il dato delle terapie intensive è al di sotto di mille.

 
Cibo
L’industria agroalimentare è fortemente globalizzata e molti paesi dipendono dalle importazioni per molti prodotti alimentari che consumano: le limitazioni ai movimenti di persone e cose a causa della pandemia stanno avendo conseguenze, ma l’intero settore si sta dimostrando più dinamico del previsto. Circa quattro quinti dei quasi otto miliardi di abitanti della Terra, spiega l’Economist, si nutrono in parte grazie alle importazioni: nel 2019 erano valse 1.400 miliardi di euro, tre volte tanto rispetto all’inizio degli anni Duemila. È un sistema complesso e sofisticato che, grazie alla lungimiranza dei produttori, è riuscito finora a destreggiarsi tra le restrizioni per contenere la malattia, trovando di volta in volta nuovi fornitori di materie prime, nuovi paesi in grado di lavorarle e reindirizzando la catena di approvvigionamento.

Carne
Come per tutte le cose, ci sono le eccezioni. Negli Stati Uniti la pandemia ha fatto inceppare l’industria della carne. La prima settimana di maggio centinaia di ristoranti della catena fast food Wendy’s non hanno avuto hamburger da vendere e molti supermercati della più grande catena del paese, Kroger, hanno imposto limiti sulle quantità di confezioni di carne di manzo e di maiale per acquirente. Non c’è una vera carenza di carne, in realtà, ma la chiusura di decine di stabilimenti dove si macellano, disossano, trasformano e confezionano le carni ne ha scombinato la produzione e il commercio.

Il primo weekend dopo l’inizio della “fase 2” in Italia ?

Wuhan
Wuhan è la città da cui è cominciato tutto, alla fine dello scorso anno, con le prime polmoniti atipiche che fecero poi sospettare la presenza di un nuovo virus. Stando ai dati forniti dal governo cinese, la fase più dura dell’emergenza sanitaria nella città è passata, anche se il ritorno alla normalità sta avvenendo molto gradualmente e tra grandi cautele. Ieri a Wuhan è stato registrato un nuovo caso di coronavirus: non succedeva dallo scorso 3 aprile.

Anche nel Regno Unito si discute di quanta gente ci sia in giro ??‍♀️

Numeri
Le persone risultate positive al coronavirus nel mondo, tra quelle testate, hanno ormai superato i 4 milioni, mentre i morti sono oltre 280mila. L’Italia, con più di 220mila casi positivi rilevati, è il quinto paese al mondo per contagi, dopo Stati Uniti (1,3 milioni), Spagna (224mila) e Regno Unito (224mila). Al quarto posto c’è la Russia, che con 11.656 nuove infezioni segnalate nelle ultime 24 ore ha raggiunto 221mila casi: ha da poco superato l’Italia per numero di contagi.

Tre paesi europei
?? Ieri sera il primo ministro britannico Boris Johnson ha annunciato le nuove misure per le gestione dell’emergenza nel Regno Unito: la sintesi di questa nuova fase può essere considerata il passaggio dalle parole d’ordine «state a casa» (stay at home) a quelle «state attenti» (stay alert).

?? In Francia oggi hanno riaperto le scuole primarie, anche se con un numero limitato di alunni inviati a discrezione dei genitori. Hanno riaperto anche i negozi di abbigliamento, le librerie, i parrucchieri e i fiorai, mentre resteranno ancora chiusi ristoranti, cinema e bar.

?? In alcune regioni della Spagna saranno ammessi raduni fino a dieci persone e gli spazi all’aperto nei ristoranti potranno riaprire nel rispetto del distanziamento fisico. L’attenuazione delle restrizioni riguarderà per ora solo il 51 per cento della popolazione.

Qui il resto.

Il futuro dei corpi
Il virus ha dato all’apocalisse un profilo domestico, ha sostenuto la scrittrice Laurie Penny qualche giorno fa: è diversa da come l’avevamo pensata, ha l’immagine di una casa e l’immagine del proprio corpo dentro quella casa. Il corpo, il proprio e quello degli altri, sono al centro di questa pandemia: corpi protetti o nascosti dietro una serie indefinita di mediazioni, corpi morti che scompaiono e che non si vedranno mai più, corpi che hanno contato di più e corpi che hanno contato ancor meno di prima. E poi: corpi lontani tra loro, visti come minaccia, vissuti nel privato e privati di qualunque contatto. Corpi su cui si è esercitato un controllo e un autocontrollo costanti, e usati come barriera nella consapevolezza della loro potenziale pericolosità. Cosa pensano i filosofi e le filosofe del nostro nuovo rapporto con la pelle e col toccarsi, e di quello che ci aspetta.

Bambini
In Italia da oltre due mesi le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse, con quasi 10 milioni di minorenni a casa e milioni tra insegnanti e personale scolastico nella stessa situazione. Questa condizione è comune ad altri paesi dove si è diffusa l’epidemia. Riaprire le scuole – oggi o a settembre – richiede regole di comportamento nuove per permettere il distanziamento fisico, ma nel caso dei bambini più piccoli potrebbe essere difficile farle rispettare. Inoltre, non è ancora chiaro il livello di contagiosità dei bambini, quando contraggono il coronavirus. Alcune ricerche, da prendere ancora con cautela, suggeriscono che possano esserlo quanto gli adulti malati, anche se non sviluppano sintomi significativi. Capirlo meglio sarà essenziale per i piani di ripresa dell’attività scolastica.

La preside di una scuola elementare all’entrata di scuola con un travestmento per mostrare le distanze da tenere per il coronavirus
(AP Photo/Peter Dejong)

Una dirigente scolastica indossa un costume per mostrare le distanze si sicurezza da tenere – Amsterdam, Paesi Bassi (AP Photo/Peter Dejong)

Complotto
Nell’ultima settimana un video pubblicato su YouTube con teorie del complotto piuttosto strampalate sul coronavirus è stato ampiamente condiviso sui social network – soprattutto negli Stati Uniti – e ha superato gli 8 milioni di visualizzazioni. Nel video, poi rimosso da YouTube ma che continua a circolare altrove, la biologa Judy Mikovits sostiene che la pandemia in corso sia il frutto di una trama segreta da parte di miliardari come Bill Gates, delle multinazionali e dei governi, allo scopo di produrre enormi ricavi e ottenere poteri politici.

Mikovits ha 62 anni e in ambiente accademico è nota per sostenere idee e teorie prive di fondamento, e di nessuna rilevanza per l’avanzamento della ricerca. Finora non aveva avuto una particolare presenza online, ma nell’ultima settimana grazie a quel video è diventata molto famosa negli Stati Uniti, diventando uno dei punti di riferimento dei complottisti contro i vaccini, dei gruppi di estrema destra che contestano le restrizioni per rallentare il contagio e dei sostenitori del presidente Donald Trump. Il fatto che in meno di una settimana il video di Mikovits abbia raggiunto una simile notorietà è preoccupante secondo diversi osservatori, e dimostra quanto le grandi piattaforme come YouTube, Facebook e Twitter fatichino ancora a limitare la diffusione di notizie false, e in questo caso anche pericolose per la salute.

A Singapore c’è un cane-robot che ricorda di mantenere le distanze nei parchi ?

In differita
Venerdì abbiamo organizzato una diretta per raccontare qualche dettaglio in più della nostra inchiesta sulla gestione dell’epidemia in Lombardia. Grazie ai tanti di voi che si sono abbonati per fare le domande (e soprattutto per darci una mano a sostenere il lavoro che il Post fa per tutti), a chi era già abbonato e a chi ci ha seguiti preferendo non farsi notare. Chi di voi si fosse perso la chiacchierata, può recuperarla qui.

Zerocalcare e la fase due ?

Noi ci sentiamo domani, non è un complotto. Ciao!

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