Risponde del reato di “Maltrattamenti in famiglia” stabilito dall’articolo 572 del codice penale il genitore che dà botte e denigra il figlio anche se con finalità “educative”. A stabilirlo la Corte di Cassazione con la sentenza n. 30436/15, depositata in data di ieri 13 luglio che per Giovanni D’Agata presidente