Terremoto di magnitudo 6.0 devasta il centro Italia: morti. Il sindaco di Amatrice: “Il paese non c’è più”. Due bimbi salvati a Pescara del Tronto
Più di 100 scosse, almeno 55 di magnitudo superiore a 3,0, la prima alle 3.36 del mattino.Interi paesi rasi al suolo. Già recuperati 22 cadaveri. Attivi i numeri della Protezione civile: 800840840 e 800803555
di ANNA LOMBARDI
RIETI – Notte di terrore nel cuore dell’Italia, dove un forte terremoto di magnitudo 6,0 ha colpito la vasta area fra Lazio, Marche, Umbria e Abruzzo provocando morti e feriti. La prima scossa, violentissima, alle 3.36 del mattino ha buttato giù dal letto migliaia di persone, sentita molto forte da Rimini fino a Napoli. L’epicentro è nei pressi di Accumoli, in provincia di Rieti, Lazio, a soli 4 chilometri di profondità, un paese equidistante da Amatrice e Norcia. E proprio ad Accumoli, dove ci sarebbero sei morti, e nella vicina Amatrice si registrano i danni più gravi. “Il paese non c’è più. Sotto le macerie ci sono decine di persone”: è la prima, drammatica, testimonianza del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi.
LA MAPPA DEL SISMA
La gravità della situazione è confermata anche dal responsabile della Croce Rossa locale che ha parlato di un ponte pericolante, quello di Tre occhi, che costringe ad entrare nel paese solo a piedi rallentando i soccorsi e di una importante fuga di gas. Nell’area ci sono stati altri movimenti sismici successivi, con scosse più forti di magnitudo 5,1 alle 4.32 e 5.4 alle 04.33 con epicentro a 5 chilometri da Norcia. Moltissime le chiamate alla protezione civile e ai vigili del fuoco da tutto il centro Italia.
Terremoto, le macerie dopo il sisma che ha colpito il Centro Italia
E purtroppo è già iniziata la triste conta dei morti: almeno sei ad Accumoli dove da ore si tenta di salvare una famiglia di quattro persone – mamma, papà e due bambini piccoli – bloccati sotto le macerie. Lo ha raccontato all’Ansa il fotografo Emiliano Grillotti, descrivendo il lavoro frenetico di almeno 15 persone che stanno scavando a mani nude per salvarli: “Si sentono le urla della mamma e di uno dei bimbi”. E proprio poco fa, per cercare di evitare ulteriori crolli nel tentativo di soccorerli, i vigili hanno chiesto l’aiuto di una termocamera, che dovrebbe permettere di individuare meglio i quattro. Intanto il sacerdote Franco Gammarota, che sta collaborando ai soccorsi, parla di almeno sei cadaveri estratti dalle rovine di Amatrice, numero confermato anche dal presidente della Regione Nicola Zingaretti, accorso sul posto, insieme al ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio: “Temo che il numero sia provvisorio”. In paese ci sarebbero anche dei turisti bloccati fra le macerie dell’Hotel Roma. Mentre un gruppo di rifugiati afgani sta disperatamente cercando di salvare due donne loro connazionali disperse sotto le macerie della loro casa distrutta.
Dieci persone sono invece morte a Pescara del Tronto, una delle frazioni più colpite di Arquata. Sono in corso anche le ricerche di due bimbe, bloccate sotto le macerie, mentre proprio da qui arriva almeno una buona notizia: due bimbi di 4 e 7 anni sono stati estratti vivi dalle macerie. La nonna li aveva fatti infilare insieme a lei sotto al letto. La donna è viva ma ancora bloccata sotto le macerie.
Terremoto, disperazione e coraggio nei volti delle persone dopo il sisma
Ad Accumoli, Amatrice e Posta, nel reatino e a Pescara del Tronto, frazione di Arquata, in provincia di Ascoli Piceno, si registrano d’altronde i danni più gravi. Numerosi anche gli edifici crollati: distrutta la chiesa di Amatrice, dove anche l’ospedale è inagibile. Crollato il campanile di Castelluccio di Norcia. Evacuato l’ospedale di Amandola, gravemente danneggiato. I viglili del fuoco parlano di danni anche a Gualdo e Mogliano nel Maceratese. Sono attivi i numeri della Protezione Civile: 800840840 e 800803555. Una frana sarebbe avvenuta sulla parete Est del Corno Piccolo del Gran Sasso, lo conferma a Repubblica Luca Mazzoleni del rifugio Franchetti, appunto sul monte a 2433 metri, dopo averlo raccontato su Facebook. “Abbiamo sentito i rumori di una frana. Aspettiamo le prime luci per capire meglio di cosa si tratta”.
Sindaco Amatrice: “Tre quarti di paese non ci sono più”
“Tre quarti di paese non ci sono più”, dice il sindaco di Amatrice Sergio Pirozzi. “La macchina dei servizi è stata efficientissima, dopo mezz’ora sono arrivati i primi mezzi di soccorso” aggiunge. “Stiamo cercando con tutti i mezzi di portare i primi soccorsi, ma lavoriamo senza luce – ha spiegato Pirozzi a Rainews24 – ora abbiamo mandato tutti agli impianti sportivi. Qui la situazione è drammatica. I morti sono tanti, non posso fare un bilancio ora perché gli interventi di soccorso sono in corso” ha concluso Pirozzi.
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