TI RICONOSCI IN QUESTA LETTERA?

(Redazione di Cancello ed Arnone News) – Il Coronavirus ha sconvolto l’esistenza dell’umanità, il modo di vivere, quello di pensare, sicuramente i rapporti interpersonali, le nostre speranze, il nostro futuro che vediamo incerto e nebuloso, ma fortunatamente c’è qualche cosa che non è riuscito a stravolgere, ossia i nostri RICORDI, il nostro VISSUTO, il nostro PASSATO.

In effetti nel tempo del Coronavirus, a seguito della forzata quarantena, possono accadere eventi inaspettati, ma per certi versi eccezionali, avvenimenti che in tempi normali e correnti non si sarebbero probabilmente verificati, a causa della nostra fretta, del nostro agire frenetico, dei nostri continui impegni.

Oggi, per cause di forza maggiore gli italiani, ma il mondo intero, è stato obbligato a ridurre la frequenza di uscite per il lavoro, uscite serali, svago e quant’altro; sono inevitabilmente cresciute le abitudini domestiche: guardare la TV, videi online, letture, sperimentare pietanze culinarie, sentire amici al telefono ecc.

Si sente l’esigenza di impegnare nel migliore dei modi il tempo libero, che magicamente è diventato troppo, spesso si va alla ricerca di vecchie foto, di lettere, diari, abbandonati e dimenticati in qualche cassetto, in qualche mobile in soffitta.

Ebbene è stata proprio questa la grande sorpresa della psicologa Tania Parente quando ha ricevuto una lettera con una vecchia foto che esordisce nel modo segue:

  • Ti riconosci in questa lettera? (Lucia)
  • Lucia buongiorno, non ricordavo più quel periodo ed è stato un vero piacere ricevere questo messaggio. Le nostre vite per un periodo di tempo si sono incrociate e sicuramente da bambine in quella situazione abbiamo condiviso le nostre paure, io ricordo che odiavo prendere le compresse perché non sapevo ingoiarle. Mi fa piacere ritrovarti. Come state affrontando questa situazione? State tutti bene? Un abbraccio (Tania)
  • Ciao Tania buon pomeriggio! Il piacere credimi è stato tutto mio. Non puoi capire l’emozione che ho provato aprendo quei diari… Io non ero una paziente, ma una giovanissima allieva infermiera. La scuola infermieri che frequentavo ci mandava a fare tirocinio al Meyer dato che a Pistoia c’era una pediatria piccola. Altri tempi… Di quel periodo ricordo le corse per prendere il treno. I pomeriggi assolati (era primavera o estate), ricordo palpabile il dolore dei bimbi e dei genitori. Non ricordavo di aver avuto un periodo epistolare con qualcuno di quei bimbi… ed invece! Sai i bambini mi piacciono ne ho due grandi e a settembre se Dio vorrà e andrà tutto bene diventerò nonna. Lavorando in Ospedale a Prato non serve che mi dilungo a descrivere come la viviamo… A presto spero! Ps scusa il mega messaggio (Lucia)

Una sorpresa bellissima conclude Tania Parente, e, nonostante tutto, per questo devo dire ‘grazie’ al Coronavirus.

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