Tumore colon-retto: 52mila casi in Italia ogni anno, mortalità 50%.

A ROMA IL PROGETTO DI VILLA PIA

Il progetto di Villa Pia, Clinica Polispecialistica al centro di Roma  in linea con i programmi di screening nazionali, vuole contribuire a diffondere nel pubblico la cultura della prevenzione e garantire gli esami “salvavita” abbattendo le liste d’attesa.

TUMORE COLON-RETTO: 52mila casi in Italia ogni anno con mortalità del 50% entro i primi 5 anni. A Roma parte il Progetto di Villa Pia per sensibilizzare i cittadini alla prevenzione e allo screening

Lo specialista: “Tutti i pazienti che hanno avuto familiarità con casi di tumore al colon-retto, soprattutto in età giovanile (prima dei 65 anni), sono i soggetti su cui concentrare le attenzioni”

Il ruolo della prevenzione: l’informazione al cittadino,  l’accessibilità ai costi, l’alta tecnologia e la buona cooperazione tra specialisti

“Screening Prevenzione e Diagnosi del Tumore Colon Retto”

L’importanza della prevenzione attraverso esami preventivi a costi accessibili, interdisciplinarietà, alcuni dei principali temi, che saranno illustrati in occasione dell’incontro che si terrà presso

Casa di Cura Polispecialistica Clinica Villa Pia

Mercoledì 13 luglio 2016 – ore 19.30

Via Bernardino Ramazzini, 93, Roma

                                                                                                  interventi  di

Dr. Pierluigi Bartoletti  Segr. romano FIMMG Fed. Italiana Medici Medicina Generale

Dr. Massimiliano Iannuzzi Mungo  Resp. U.O. Chirurgia Generale Villa Pia

Dr. Pierluigi Pallotto  Resp. U.O. di Endoscopia Digestiva e Gastroenterologia

Daniela Bottari Amministratore Unico Clinica Villa Pia

 

Un milione di nuovi casi di tumore al colon e al retto nel mondo ogni anno. Solo nel 2015 in Italia sono stati diagnosticati 52mila casi, e nel 2012 si sono contati 19mila decessi, con il 54% negli uomini. Negli uomini, infatti, c’è una maggiore incidenza del tumore al colon, con circa un +10%. Nelle donne il primo tumore è quello della mammella, nell’uomo della prostata, ma se calcoliamo entrambi i sessi il tumore più ricorrente è proprio quello al colon.

IL PROGETTO – I destinatari del progetto sono uomini e donne di età compresa tra i 50 e gli 85 anni, asintomatici, che saranno sottoposti al test del sangue occulto fecale (FOB test). Un kit specifico per l’esame sarà consegnato dai Servizi della Clinica Villa Pia dietro presentazione di impegnativa e pagamento ticket.

“Emerge forte l’esigenza di fare rete e sistema tra pubblico e privato per il cittadino. La nostra intenzione è quella di coinvolgere maggiormente i medici di base sottolineando quanto sia importante la loro figura per l’orientamento in prima battuta del paziente – conclude Daniela Bottari, promotrice dell’iniziativa e Amministratore Unico di Villa Pia – Nel convegno affronteremo il tema della interdisciplinarietà e della collaborazione tra specialisti e medici di medicina generale. Nell’ambito del nostro progetto di screening per i pazienti sintomatici, positivi al test del sangue occulto o che, su indicazione del medico curante, necessitano di un approfondimento diagnostico. Clinica Villa Pia riserva la possibilità di effettuare esami endoscopici (gastroscopia e/o colonscopia anche in sedazione profonda) a tariffe agevolate e in tempi rapidi”. 

 

 

QUALI SONO GLI SCREENING – Fare uno screening è fondamentale: al momento le tecniche usate sono la ricerca del sangue occulto, colonscopia, colonscopia virtuale. La colonscopia è l’esame che offre le maggiori garanzie di attendibilità diagnostica, sia per specificità che per sensibilità, e consente l’esportazione di lesioni precancerose, come quelle dei polipi. La colonscopia virtuale effettuata con TAC offre alcuni vantaggi, come quello di non essere invasiva, però i costi purtroppo sono ancora elevati e non sempre permette di rivelare i polipi al di sotto dei 5 mm.

“La ricerca di sangue occulto nelle feci – spiega Pier Luigi Pallotto Gastroenterologo Responsabile dell’ U.O. di Endoscopia Digestiva – serve preventivamente  ad identificare la quota di pazienti per cui la colonscopia deve essere obbligatoria.  Su cento pazienti che eseguono questa tecnica, cinque riportano casi positivi: un dato che però non deve allarmare, perché può essere giustificato dalla presenza di emorroidi o da perdite di sangue causate da altre patologie. Ad ogni modo si consiglia di approfondire subito con gli altri test di screening, senza far passare ulteriore tempo”.

CHI SONO I PAZIENTI – Tutte le persone che hanno avuto in famiglia casi di tumore al colon-retto soprattutto in età giovanile (prima dei 65 anni) sono soggetti su cui bisogna concentrare le attenzioni. Al di là delle indagini strumentali, è importante consigliare uno stile di vita corretto, quindi mangiare molte fibre o evitare l’uso di alcuni alimenti che possono facilitare la formazione di displasie, spesso anticamera delle neoplasie.

“Parliamo di una patologia tra le più frequenti nel campo oncologico – afferma il Dr. Pier Luigi Bartoletti Segretario romano Fimmg Mmg (Federazione Italiana Medici Medicina Generale) insieme al tumore al polmone, alla mammella e alla prostata. È una di quelle patologie che ha visto crescere moltissimo il numero di anni di vita dal momento della diagnosi. Se prima la prognosi di un tumore al colon-retto era infausta a breve-medio periodo, oggi ci sono persone che ne guariscono, sempre a condizione di identificarla subito.”

I DATI NEL LAZIO – “Nel Laziodichiara il Dr. Massimiliano Mungo, Resp. U.O. Chirurgia Generale  – ogni anno ci sono circa 5300 nuovi casi di questo tumore, con 1600 decessi all’anno. Le regioni dove la sopravvivenza è maggiore sono quelle del Centro e del Nord, pari al 70% di sopravvivenza, mentre nel Sud, dove c’è minore attenzione allo screening ed è meno frequente la diagnosi precoce, è più bassa. Effettuando esami precoci, rinvenendo tempestivamente polipi benigni e tumori allo stato iniziale si riesce a ridurre la mortalità al 20%.

Obiettivo del nostro progetto è offrire la possibilità al cittadino di eseguire controlli tempestivamente ed eventuali terapie chirurgiche con tecnologie avanzate con medici qualificati. Una rimozione veloce ed efficace influisce non solo sulla salute del paziente, ma anche sul costo della sanità, riducendo spesa sia privata che pubblica.

Nel nostro Reparto di Chirurgia Generale abbiamo maturato un’ ampia esperienza nel trattamento dei tumori colo-rettali con tecniche convenzionali, sia in laparoscopia sia con chirurgia mini invasiva con risultati clinici estremamente soddisfacenti che riteniamo importante mettere a disposizione della collettività con questo progetto di prevenzione”.

 

 

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