Turismo a Caserta, lettera aperta di Laura Ferrante (UGL): “inesistente, città morta, i sindaci imparino a valorizzare i nostri beni”

Per alcuni le vacanze sono finite e per altri dovranno iniziare. Questi due mesi estivi sono stati, per chi ha potuto, determinanti per evadere dalla routine e dal lavoro di tutti i giorni per immergersi nel relax che ci ha ricaricato fisicamente e mentalmente. Le vacanze sono un diritto inalienabile: sia che si parta o che si resti, il riposo è d’obbligo. Per chi parte però, c’è la possibilità di osservare altre realtà e confrontarle con quelle proprie. E da qui nasce questa mia lettera.

La provincia di Caserta offre una vasta possibilità e diversità di vacanza ai turisti che vogliono visitare il bel paese eppure, abbiamo vissuto un turismo estivo pari a zero.

Il turismo casertano si riduce alla Reggia con caduta sulla città inesistente, anche economicamente. Nella sola città di Caserta abbiamo la Flora, le chiese, il Belvedere. Abbiamo tanti parchi e piccole zone verdi. Eppure, oltre la Reggia il turista non va. Mancano le informazioni, mancano le attrazioni. Ma diciamolo, sono anche tenute malissimo, spesso sporchi e trasandati. Perfino la centralissima piazza Vanvitelli è un pugno nello stomaco.

E poi, l’isola pedonale, la tanto contestata ZTL che ha svuotato il centro città a favore di Centri commerciali. Un corso Trieste che una volta era ritrovo di giovani e famiglie e che ora è deserto.

Un centro completamente morto, ferito e tradito a vantaggio di centri commerciali abbelliti per la gioia dei fruitori. Una specie di giostra al chiuso e ben condizionato dove spendere soldi divertendosi, di cui nulla resta nella nostra città.

Ebbene, non sono volata tanto lontana per scoprire che la ZTL è utile e perfino vivibile. Un posto dove si può socializzare in libertà.

La ZTL che ho conosciuto era piena di gente attratta dai tanti piccoli ristoranti che offrivano cibo di ogni tipo serviti a clienti che attendevano seduti su panchette di legno distribuite sulla piazza e ombrelloni che riparavano dal sole. E gelaterie, botteghe gremite di compratori, residenti e turisti. Artisti di strada che suonavano musiche di Bach e non solo… Un centro città vivo, interessante, vissuto, al contrario della noia e della depressione che si respira nel nostro centro storico.

La nostra provincia ha un immenso patrimonio di interesse turistico, monumenti, chiese, il bellissimo Belvedere, la Reggia stessa, che farebbe impallidire tante altre realtà eppure c’è un abisso enorme su come esse sono conservate e promosse. Una differenza che si conosce ma che diventa tangibile nel momento in cui tocchi con mano le differenze, perché non siamo in grado di riconoscerne il potenziale, né di capire quanto l’economia possa crescere valorizzandoli.

Ho visto parchi curatissimi e puliti, e pensavo ai tanti parchi che abbiamo nelle nostre città, che differenza. Nessuno gettava carte a terra ne altri rifiuti che potessero danneggiarne l’immagine, dove abbondavano grandi e piccoli contenitori che li raccoglievano. Era una delizia passeggiarvi e vi erano bagni puliti con personale impegnato nelle pulizie e nella vigilanza.  A Caserta i nostri parchi sono trascurati, abbandonati, eppure sono quelli che danno bellezza ed armonia, quella che abbonda in tante città partendo dal nord dell’Italia.

Abbiamo un Belvedere decadente, noioso, maltenuto e quasi abbandonato… Ah se stesse altrove…. Ed ascoltiamo ancora turisti che esclamano: “bello, ma è trasandato, dovrebbero tenerlo meglio”.

Ho scoperto di recente che a Teano vi è una bellissima cascata, abbandonata ovviamente. Ricettacolo di rifiuti ed incuria. Interdetta ai visitatori perché pericolante. Ho visto un parco in Germania, meraviglioso, con una piccola cascata, un verde bellissimo, fiori e piante di ogni genere che attraevano lo sguardo degli astanti. Vi era anche annesso un parco giochi per bambini ed un Bistrò. Ci si prende il sole sdraiati sull’erba pulita e curata ed i bambini ci si rotolano sopra. Ecco la differenza. Le cose belle nella nostra provincia non si ristrutturano, semplicemente si abbandonano, altrove si valorizzano e si mettono a disposizione dei cittadini.

 E cosa vogliamo dire dei nostri mari, delle nostre coste? Abbiamo le spiagge più belle e lunghe d’Italia eppure versano in uno spaventoso stato di abbandono. Mondragone, Castelvolturno… quelle che erano meta per turisti fino ad una trentina di anni fa, oggi sono ricoveri per delinquenza e spaccio, privi di attrazione. E parliamo dei trasporti, o forse no, perché anche qui dobbiamo stendere un velo pietoso.

Gentilmente ed umilmente chiedo all’attuale sindaco di Caserta Carlo Marino e per chiunque in futuro abbia l’ambizione di guidare la nostra città, in qualità di coordinatrice del coordinamento femminile UGL Caserta, nomina ricevuta dal segretario provinciale UGL Caserta, Ferdinando Palumbo, di far tesoro di queste esperienze e farsi un giro dal nord dell’Italia in poi per imparare cosa vuol dire amministrare un paese. Caserta e le sue straordinarie province hanno un potenziale inestimabile che non deve essere lasciato morire. Capire come mai Caserta è l’ultima o quasi nelle classifiche nonostante un patrimonio artistico-storico e culturale enorme, nonostante la tanta bellezza che ci circonda è un dovere che un amministratore non deve tralasciare. Caserta piange ed invoca il ritorno alla storia ed alla bellezza.

Laura Ferrante

Coord. Coordinamento femminile UGL-UTL Caserta

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