Ufficio Stampa – Ma noi che ci stiamo a fare

Quella di ieri è stata davvero una grande farsa. Una rappresentazione. Un vero e proprio reality dove i ruoli si invertono continuamente e dentro il quale l’illegalità diviene una prassi quotidiana riconosciuta e tollerata. E a volte anche supportata da chi dovrebbe rappresentare lo Stato. Ma si sa, i tempi cambiano e con esso cambiano gli atteggiamenti, le idee, i convincimenti. Cambia tutto. E ultimamente stiamo avendo la conferma che purtroppo il cambiamento è sempre in negativo!
La Polizia, nelle manifestazioni, ci sta per garantire l’Ordine Pubblico. Ma anche per sostenere l’espressione di coloro che si considerano liberi di non prenderne parte. Insomma, se io non voglio manifestare, devo essere libero di non farlo e non, invece, essere coinvolto, per forza di cose, contro la mia volontà.
Ciò che è accaduto ieri per l’ennesima volta è stato proprio questo: la violazione della libertà di molti che , pur non avendo alcuna intenzione di prendere parte alla contestazione, sono stati invece costretti a subirne le conseguenze. Un manipolo di manifestanti ha invaso la tangenziale di Napoli, percorrendola a piedi da Corso Malta a Capodimonte. Hanno bloccato tutto. Hanno paralizzato il traffico, sia urbano che extraurbano. E la Polizia era lì, con l’ordine di non intervenire. Ha praticamente ratificato quel comportamento illecito. Gli è stato, in sostanza, chiesto di fare la parte dei fessacchiotti … Certo, con i nuovi protocolli operativi, siamo già fortunati che ci hanno solo lasciato guardare senza farci del male fisico! Stamane una importante testata giornalistica titola “Il Governo alla Polizia: lasciatevi picchiare”. E’ proprio così, dobbiamo lasciarci solo picchiare … Non possiamo intervenire, non possiamo più tutelare né garantire la libertà di chi NON intende manifestare. E allora cosa ci stiamo a fare? Cosa ci mandate a fare? Lasciate che ognuno si gestisca come vuole la propria bella manifestazione … Direte sicuramente che non è possibile perché sarebbe un caos … Certo, ma ci viene da obiettare: perché, adesso cos’è? Non è un caos? Ah, già … adesso è un caos criminale, dove si gioca al “tiro al poliziotto” con le palle di vernice, coi bulloni, con le bombe carta e con le spranghe. Il gioco è diventato ancora più semplice: il bersaglio non deve reagire. Tra qualche mese ci verrà ordinato anche di non muoverci e di non schivare? Beh, quanto rammarico … Noi in strada, sul campo, a rimetterci la pelle, e qualcuno seduto a tavolino che pretende di conoscere le verità assolute sulla gestione dell’Ordine Pubblico … E poi, quando ci scappano i feriti, si esprime solidarietà con un pezzo di carta … a distanza di giorni … Beh, saremmo all’antica, ma noi preferiamo ancora il contatto umano per certe cose … E’ necessario pure che si scriva, ma un volto, due occhi che accarezzano la sofferenza, hanno tutt’altro significato rispetto a quattro parole scritte, magari neanche di proprio pugno ma dalla segreteria personale …
Ormai non si capisce più che ci stiamo a fare! Da stamane è ufficiale: ci sfrattano dalla Caserma Bixio e ci spediscono a Miano. Ministro della Difesa e Ministro dell’Interno, questa mattina a Napoli hanno ratificato l’accordo … Ci viene da pensare che, probabilmente, per una questione di decoro abbiano voluto solo spostare la sede del mattatoio, visto che ormai siamo solo considerati carne da macello!

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