UNA PAGINA DEL LIBRO “PARLAMI ANCORA” DI MATILDE MAISTO – EDITORE VOZZA.

Riporto con piacere una pagina del mio libro “Parlami ancora” – editore Vozza, perché ho bisogno, anzi ho SEMPRE bisogno di ricordare il mio grande amore, che ormai è quasi un anno che mi ha lasciato, passando sicuramente, ad una vita migliore.

15 Marzo 2021

Buongiorno amici, inizia un’altra settimana e Gianni non c’è, ormai è quasi un mese, io lo chiamo, lo invoco, ma lui non mi risponde mai. Ci sarà la Santa Messa del Trigesimo. Come ben sappiamo il trigesimo, nel rito cattolico, è la messa in suffragio celebrata a distanza di trenta giorni dalla morte per ricordare il defunto. Ma io ancora non riesco a comprendere perché mi abbia lasciata, come abbia potuto farlo, pur sapendo che io non posso continuare ad andare avanti senza la sua presenza. Ci provo per i miei figli, per Sofia, per i miei nipoti e tutta la famiglia, continuo ad avere tutti i miei bisogni fisiologici: fame, sete, sonno ecc. perché questa è la vita che continua! Ma la mia mente, il mio cuore sono puntati solo su di lui. Questa notte l’ho sognato ed ancora una volta ha dato prova del suo immenso affetto e della sua protezione e vi spiego perché: lui mi conosce troppo bene e sa che io sono molto sensibile ed anche un poco fifona e mi sarei spaventata se si fosse palesato a me chiaramente ed allora l’ho sognato in modo quasi incomprensibile, non saprei seguire le tracce del sogno stesso, solo quando mi sono svegliata ho avuto la percezione di averlo avuto accanto con la sua mano sulla mia. Gianni, amore mio, ora sei veramente il mio angelo custode, aiutami in questa brutta vita senza di te ed aspettami, io spero di raggiungerti presto!

E’ inutile che io ricordi a me stessa e a tutti che ci sono delle lacrime che non smettono di scendere, dei vuoti che non si riempiono, dei ricordi che non si cancellano e delle persone che non si sostituiscono. I sorrisi, a volte, tornano, ma solo per nascondere il dolore.

A volte mi soffermo a pensare che adesso io sono una donna vedova e ricordo spesso le parole di mia madre: ” abbiate pietà delle vedove, pregate per loro”. Per la verità io non sto vivendo la condizione di una donna vedova, ma solo quella di una donna che ha perso il compagno e l’amore della sua vita. Ma m’incuriosisce sapere quale possa essere il destino di una vedova. Pare che la condizione delle vedove nel mondo, sia una catastrofe umanitaria e sconosciuta. Spesso esse patiscono la marginalizzazione, non sono nei paesi in via di sviluppo, ma anche nell’occidente industrializzato.

Almeno 245 milioni sono le donne nel mondo, in tutto il mondo, che sono rimaste vedove e più di 115 milioni di queste vivono in condizioni di grave povertà. Lo rivela Cherie Blair, moglie dell’ex ministro britannico che a New York ha di recente presentato un rapporto in merito, commissionato dalla Fondazione Loomba, un’organizzazione che lavora per il sostegno delle donne senza marito nel compito di educare i figli.

Le situazioni più gravi in Afghanistan, con almeno 2 milioni di vedove, ed in Iraq, con 740 mila donne rimaste senza marito a causa dei conflitti bellici, nell’Africa sub-sahariana e nei paesi in via di sviluppo, sempre a causa di conflitti o per l’alto numero di infezioni e malattie che provocano alti tassi di mortalità tra la popolazione.

Oltre ad essere sole, e solitamente molto povere, le vedove in tutto il mondo sono vittime di discriminazioni e abusi terribili, ha sottolineato la signora Blair, in molti casi alla perdita del marito esse sono spinte ai margini della società, cadono in condizioni di povertà e diventano maggiormente vulnerabili a violenze e sfruttamento. La condizione delle vedove nel mondo, ha dichiarato ancora Cherie Blair è una vera e propria catastrofe dei diritti umani, ed è una crisi umanitaria spesso trascurata o misconosciuta.

La fondazione Loomba riteneva, prima dell’ultima ricerca, che il numero delle vedove nel mondo fosse sull’ordine dei 100 milioni di unità, ed è quindi rimasta sorpresa a scoprire che in realtà il numero è considerevolmente superiore, 245 milioni appunto.

Il rapporto ha anche sottolineato come persecuzioni ed abusi, contro le vedove ed i loro figli, non si verificano solo nei paesi in via di sviluppo, ma anche in Europa.

I paesi con il più alto numero di vedove nel 2010 sono la Cina con 43 milioni, l’India con 42,4 milioni, gli Stati Uniti con 13,6 milioni, l’Indonesia con 9,4 milioni, il Giappone con 7,4 milioni, la Russia con 7.1 milioni, il Brasile con 5,6 milioni, la Germania con 5,1 milioni e Bangladesh e Vietnam, con circa 4,7 milioni ciascuno.

Secondo il rapporto, oltre 500 milioni sono i bambini e gli adulti a carico delle vedove, che vengono coinvolti nella spirale di povertà e sfruttamento che li coinvolge, malattie, schiavitù, istruzione negata, violenze ed abusi sono all’ordine del giorno.

E’ molto triste tutto ciò e da questo momento in poi prenderò molto a cuore questa situazione e cercherò di fare il possibile per dare una mano a quelle persone vedove che avranno bisogno di un aiuto, un piccolo aiuto, ovvero cercherò di fare quello che io stessa riuscirò a fare.

Stai tranquillo Gianni, amore mio, io non sarò mai una vedova maltrattata, farò valere sempre i miei diritti e con il tuo aiuto riuscirò a vivere con grande dignità.

Ti amo, gioia e dolore della mia vita!

Matilde Maisto

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