“Versi fuori corso ” di Giuseppe Bocchino debutta a ” Letteratitudini” di Matilde Maisto

” Versi fuori corso”, prima raccolta di poesie del Giornalista Giuseppe Bocchino, debutta mercoledi’ 28 ottobre, alle ore 19.30, a Cancello Arnone, nel salotto culturale di Matilde Maisto denominato “Letteratitudini”, un gruppo di lettura del quale fanno parte, oltre Matilde Maisto , anche Raffaele Raimondo,Felicetta Montella, Marinella Viola, Laura Sciorio, Lella Coppola, Giannetta Capozzi, Maria Sciorio, Arkin Jafuri. Giuseppe Bocchino, Direttore Editoriale della Collana Raccordi per la Casa Editrice Vozza di Casolla, sarà accompagnato dall’Editore Giuseppe Vozza. L’incontro sarà l’occasione per un reading di lettura delle poesie che costituiscono l’opera prima di Giuseppe Bocchino a cura dello stesso autore. La raccolta “Versi fuori corso” è composta da 58 componimenti suddivi in 7 sezioni: Umane Presenze -Ego- Le stagioni di Cezanne- Trilogia del Sangue-Religione della Figura- Lucy Morgan- Abluzioni Finali. ” Da sempre- spiega Giuseppe Bocchino- l’essere ” fuori ” dal consueto è il momento costitutivo del ” fatto poetico”. Trasversale agli eventi nella sua continua aspirazione a confondere l’adesso con il prima e con il dopo, sin dal principio, la Poesia compie un ‘opera di estraniamento dai rigidi piani spaziali della cronologia”. Giuseppe Bocchino è un Poeta e lo dimostra a pieno titolo in quest’opera in cui “la Poesia si alimenta di cio’ che fu e scaraventa nell’oggi la musicalità delle ricordanze ” trasformando in nostalgia la bellezza perduta. In quest’opera intensa, passionale e coinvolgente, il Giornalista cede il passo al Poeta , quasi gli fa da scudo nei sentieri incerti del dolore, della solitudine, della rabbia, del perdono, della rinascita, dell’amore. E mentre il Poeta Bocchino dipinge i multiformi stati d’animo con i simboli della Natura, il Giornalista Bocchino, quasi senza farsi notare, racconta una storia di vita , un viaggio dell’animo, in un diario intimo nel quale il lettore si immerge inevitabilmente attratto dal contrasto tra il rosso e il nero dei sentimenti, dal verde della natura , dal giallo del sole e dall’arancione dei tramonti. ” Versi fuori corso” è la storia di un uomo che ha il coraggio di scegliere l’autenticità dei sentimenti lasciando ” fuori corso” gli inganni e la finzione del conformismo che attanagliano nella logica dell’ambizione e del potere. E’ una dichiarazione d’amore verso la propria terra , Madre accogliente in un momento di dolore, ma anche porta di accesso verso la libertà dalle macerie di un mondo distrutto dalla sua stessa ansia di successo. Il lettore segue il Poeta e ne percepisce, pur nel dolore , la precisa volontà di procedere nel percorso intrapreso senza mai voltarsi indietro a guardare le rovine di quello che è stato. La sintesi di questo straordinario viaggio umano è la fotografia utilizzata sulla copertina del libro: una fabbrica, espressione capitalistica di produzione e di efficienza, ma anche di alienazione , ormai abbandonata, con una sola porta d’accesso in un bosco, simbolo dell’Alto Casertano, terra di provenienza di Bocchino, ma anche simbolo di speranza, di valori umani e sociali saldamente radicati nella coscienza di chi ” ha voluto oltrepassare quella porta”. “Versi fuori corso” è la storia di chi ha osato ribellarsi con la consapevolezza di rimanere , nonostante tutto,” fuori il corso ” degli eventi. E’ la storia di un ribelle che ha conosciuto l’inferno del dolore arrivando alla Benedizione finale ” pioggia dal cielo piena”. Un libro da leggere come chiave universale di quel mistero che si chiama Vita.

Fonte: Giovanna Paolino – BelVedere News.net … la parola a Caserta

 

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