Violenza sulle donne: ecco le cifre agghiaccianti

'Risposta inadeguata anche quando vittime denunciano violenze'

Violenza donne: al via Orange Days con donna “lapidata” – Una donna vestita di arancio in mezzo a un cerchio: attorno, sei maschi di tutte le razze. Un avvoltoio solca il cielo e loro, uno dopo l’altro, alzano la mano per lapidarla ma le pietre si trasformano in una pioggia di fiori. E’ la campagna creata da United Colors of Benetton a sostegno di Un Women in occasione del 25 novembre, la Giornata Mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Arancio è il colore simbolo scelto dall’Onu per un futuro senza violenza. Con la sua “donna lapidata di fiori” Erik Ravelo, il direttore creativo di Fabrica (il centro di comunicazione del gruppo di Treviso) ha scelto di ribaltare il cliché del ‘neanche con un fiore’, così come l’anno scorso, sempre per il 25 novembre, aveva ribaltato i ruoli della Pietà di Michelangelo: “Un atto di violenza diventa un atto d’amore, celebrazione della donna come centro dell’universo”, ha detto all’ANSA l’artista cubano: “In questo mi sono ispirato ai grandi del Rinascimento, ho pensato a Leonardo”. La campagna punta sui maschi, perché il problema è lì e le statistiche sono agghiaccianti. Una donna su tre ha subito violenze fisiche o sessuali nella maggioranza dei casi da parte del partner o di un familiare “Picchiate in casa, molestate in strada, vittime di bullismo sul web. Questa pandemia di violenza può essere fermata ma non possiamo farlo da soli. Ci servono alleati per creare consapevolezza e a promuovere una cultura di ‘tolleranza zero’. Benetton e’ uno di questi partner”, ha detto la direttrice di UN Women Phumzile Mlambo-Ngcuka. La campagna é la seconda di United Colors per l’Onu negli ultimi mesi dopo quella offerta a Unhcr per combattere l’apolidia. “Abbiamo sempre avuto una particolare attenzione per una comunicazione socialmente responsabile”, ha detto Ravelo. Il 25 novembre segna l’inizio degli Orange Days (che si concludono il 10 dicembre 2014 nella Giornata Onu per i Diritti Umani): stavolta il tema è “Orange Your ‘Hood”, colora di arancio il tuo quartiere, per una sensibilizzazione capillare e globale che parte da New York dove al tramonto oggi New York Empire State Building e Palazzo di Vetro si illuminano all’unisono di arancio: due fari dell’impegno di società civile e Onu per una campagna in cui il segretario generale Ban Ki moon, che oggi ha azionato il pulsante di illuminazione dell’Empire, crede a fondo. Per United Colors lo sforzo non si ferma qui: al video di Ravelo girato in Argentina a 4.700 metri di altezza, la Fondazione UNHATE, cuore dell’impegno sociale di Benetton Group, ha affiancato la propria piattaforma digitale unhatenews.com (risultato di una collaborazione con il Dipartimento per l’Informazione, DPI, delle Nazioni Unite) ai contributi di giovani di tutto il mondo under 30, che potranno proporre notizie che vorrebbero diventassero realtà sui temi al centro della agenda di sviluppo Onu post 2015. Tra le 100 news più cliccate, dieci saranno scelte da UNHATE Foundation e trasformate in progetti da realizzare concretamente nel 2015.

Il 2013 è stato un anno nero per i femminicidi, con 179 donne uccise, in pratica una vittima ogni due giorni. Rispetto alle 157 del 2012, le donne ammazzate sono aumentate del 14%. A rilevarlo è l’Eures nel secondo rapporto sul femminicidio in Italia, che elenca le statistiche degli omicidi volontari in cui le vittime sono donne.

Aumentano quelli in ambito familiare, +16,2%, passando da 105 a 122, così come pure nei contesti di prossimità, rapporti di vicinato, amicizia o lavoro, da 14 a 22. Rientrano nel computo anche le donne uccise dalla criminalità, 28 lo scorso anno: in particolare si tratta di omicidi a seguito di rapina, dei quali sono vittima soprattutto donne anziane.

Anche nel 2013, in 7 casi su 10 (68,2%, pari a 122 in valori assoluti) i femminicidi si sono consumati all’interno del contesto familiare o affettivo, in linea con il dato relativo al periodo 2000-2013 (70,5%). Con questi numeri, il 2013 ha la più elevata percentuale di donne tra le vittime di omicidio mai registrata in Italia, pari al 35,7% dei morti ammazzati (179 sui 502), “consolidando – sottolinea il dossier – un processo di femminilizzazione nella vittimologia dell’omicidio particolarmente accelerato negli ultimi 25 anni, considerando che le donne rappresentavano nel 1990 appena l’11,1% delle vittime totali”.

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