
WWF Caserta – Posizione WWF Caserta – Comitato Scientifico Fondazione Casa Fratelli Tutti – Macrico Caserta
MACRICO: “IL CENTRAL PARK “ PER I CITTADINI CASERTANI O L’ULTIMO REGALO
AL PARTITO TRASVERSALE DEL CEMENTO
L’ aera dell’ ex-MACRICO, sopravvissuta, grazie all’uso militare, alla cementificazione selvaggia che
ha caratterizzato e reso invivibile Caserta , è all’incirca l’equivalente dello spazio compreso tra Corso
Trieste, via Mazzini, via S.Carlo e via Unità d’Italia.
Rappresenta quindi una straordinaria ricchezza per la nostra città, l’ultima irripetibile occasione per
acquisire quei parametri di vivibilità – aria salubre, spazi verdi, strutture per lo svago, per la cultura e
per il tempo libero, necessari a soddisfare i reali bisogni dei cittadini.
L’altra grande opportunità per restituire vivibilità a Caserta è stata vanificata dalla precedente
Amministrazione che , non reiterando i vincoli previsti dal P.R.G., regalò licenze edilizie al potente
P.T.C.- Partito Trasversale del Cemento.
Così ,al posto del Parco Urbano compreso tra via Laviano, via Appia e via Falcone ( che prevedeva
aree verdi, laghetti, ponticelli in legno , centri sportivi e culturali ) è arrivata una grande colata di
cemento.
Non vogliamo che questa negativa esperienza si ripeta non avendo, oltretutto, altri spazi
disponibili per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
E’ questa una battaglia a difesa del verde e della vivibilità che noi del WWF , coerentemente,
conduciamo sin dal 1983, anno in cui è sorta la sezione di Caserta .
Così ,a partire da Piazza Pitesti (1984) , dove impedimmo l’installazione di una pompa di benzina
e di una mega-stazione di servizio ottenendo la revoca della delibera comunale , a Piazza
Vanvitelli , dove scongiurammo la realizzazione di un parcheggio sotterraneo convincendo gli
Amministratori ad abbandonare il progetto.
Dalla chiusura di via Mazzini, primo timido esempio di isola pedonale , alla realizzazione di
Agenda-21 a Caserta, indagine sullo stato di salute della città, per arrivare poi al recente (giugno
2000) esperimento di isola pedonale ampliata , che ha ottenuto l’unanime consenso non solo dei
cittadini , ma anche degli Operatori Commerciali , inizialmente contrari.
Siamo così passati da una fase di lotta e di impegno per impedire la “distruzione” ad una fase di
confronto, propositiva e collaborativa per “costruire”.
Ora , con l’imminente entrata in funzione dei parcheggi sotterranei periferici in Piazza IV Novembre e
Piazza Carlo III, con l’adozione di un collegamento efficiente di bus-navetta con il Centro, con il
completamento della variante Anas e con l’auspicato recupero delle cave (da anni annunciato e mai
attuato), si stanno realizzando quei progetti che proponevamo circa 20 anni or sono e che allora
apparivano ai più come utopie.
In questa ottica, quindi, l’area del Macrico “Polmone Verde” per la città costituisce l’elemento per
la svolta definitiva che farà di Caserta una città a misura d’uomo , proiettandola così ai primissimi
posti nella graduatoria di vivibilità delle città italiane.
Negli atti ufficiali dell’Amministrazione Comunale, come nell’ultima delibera del 6.12.2000, l’area del
Macrico viene destinata a Parco Urbano e si riconosce ad essa “una importante funzione di
polmone verde per il centro storico della città”.
Leggiamo però dal protocollo d’intesa stipulato in data 14.12.00 tra l’Amministrazione Comunale di
Caserta e l’ Istituto Diocesano di Sostentamento Clero (IDSC) , che quest’ultimo chiede al Comune di
completare “la definizione del Parco Urbano” con l’aggiunta dell’aggettivo “vivo a significare
l’attenzione da porre al mancato ripetersi delle esperienze negative a livello internazionale di Parchi
Urbani puri.”
Premesso che non esistono in urbanistica i Parchi Urbani puri né i Parchi Urbani vivi, dichiariamo di
essere in disaccordo con IDSC per due ordini di motivi:
- Esperienze dirette ci confermano che i “Parchi Urbani puri” svolgono un ruolo altamente positivo
sia nei piccoli centri che nelle grandi metropoli (Central Park di New York , Hide Park di Londra
ecc.) - L’aggettivo “vivo” potrebbe dare adito ad “elastiche interpretazioni” col pericolo di
rivitalizzare i progetti di gettate di cemento, strade ed altre opere di cui la città di Caserta è
ormai satura da tempo.
Saremo quindi disponibili, come sempre, ad offrire tutta la nostra collaborazione alla Amministrazione
Comunale se manterrà fede, come è nelle sue facoltà, all’impostazione orginaria di Parco Urbano.
Ci sembra superfluo, quindi, l’aggettivo “vivo” in quanto a rendere viva l’area ex-Macrico ci
penseranno la flora, la fauna e soprattutto i cittadini, adulti e bambini fruitori del parco.
WWF Caserta, 20.01.2001
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